Margherita Hack: 100 anni fa nasceva la “signora delle stelle”

Dall’astrofisica fino ai diritti civili. Chi era Hack, una delle eccellenze in campo scientifico dei nostri tempi

Margherita Hack. 📷 Cirone-Musi - Stelle. 📷 Depositphotos

Margherita Hack, la “signora delle stelle”, avrebbe compiuto 100 anni oggi, domenica 12 giugno. Astrofisica, accademica, divulgatrice scientifica e attivista, è stata una delle figure italiane più conosciute e riconosciute nell’ambito delle scienze. Durante tutta la sua carriera si è occupata di ricerca, divulgazione, impegno universitario e ideologico, battendosi anche per diverse cause non scientifiche con la sua personalità tenace e coraggiosa.

Classe 1922, Hack nasce a Firenze da padre contabile e madre miniaturista. Dopo aver ottenuto la maturità classica, si laurea in fisica con una tesi sulle stelle Cefeidi realizzata presso l’Osservatorio di Arcetri. Da giovane si dimostra anche un’eccezionale sportiva: pratica con ottimi risultati sia la pallacanestro che l’atletica leggera, vincendo i campionati universitari di salto in alto e in lungo. Nel 1944, all’età di 22 anni, si sposa con il letterato Aldo De Rosa, l’uomo che l’avrebbe seguita e sostenuta durante tutto il suo percorso di vita e professionale, fino alla sua morte nel giugno del 2013.

Margherita è stata docente universitaria di astronomia presso l’Università di Trieste e la prima donna italiana a dirigere l’Osservatorio Astronomico di Trieste dal 1964 al 1987, portandolo a diventare un’eccellenza nel settore a livello mondiale. Importante è stato anche il suo ruolo nella divulgazione scientifica. Il suo merito più grande è quello di essere riuscita ad avvicinare il grande pubblico alla scienza: per i suoi articoli, le interviste e gli interventi pubblici usava sempre un linguaggio elementare, coinvolgente e, a tratti, quasi divertente. Non parlava come una scienziata ma semplicemente come un’appassionata di stelle, tanto che nel 1995 ricevette il Premio Internazionale Cortina Ulisse per la divulgazione scientifica. Inoltre, è stata membro delle più prestigiose società scientifiche, dall’Accademia dei Lincei alla Royal Astronomical Society, e ha preso parte ai consigli scientifici della NASA e dell’Agenzia Spaziale Europea.

Noto è anche il suo ruolo da attivista. Hack, infatti, lottò a lungo per i diritti civili e nel 2010 fu premiata a Torre del Lago come “personaggio gay dell’anno”, per il suo impegno nei confronti del riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali. In quell’occasione dichiarò: “Da parte di altri Paesi è certamente un segno di civiltà. Noi invece siamo n Paese arretrato, che non sa cos’è il rispetto della libertà. Il Vaticano è certamente un deterrente che influenza la classe politica, ma la politica non è libera e non ha il coraggio di reagire. E se non reagisce questo significa che è più bacchettona della Chiesa e non sa cos’è il rispetto della libertà altrui”.

La scienziata fiorentina aveva posizioni molto chiare anche sull’eutanasia, che riteneva un diritto fondamentale e un modo per liberare dalla sofferenza chi prova un dolore troppo grande. Inoltre, si è sempre schierata dalla parte degli animali e dei loro diritti, si definiva un’animalista convinta e seguiva la dieta vegetariana da quando era bambina.

Ma quali sono le scoperte di Margherita Hack? Scrutando e studiando le stelle, fin dalla sua tesi di laurea, la scienziata ha scoperto che esistono grandi stelle particolarmente luminose, le Cefeidi, un gruppo di stelle variabili, chiamate così perché cambiano la loro luminosità nell’arco di soli 50 giorni. La luminosità della stella denota il suo ciclo di vita e serve a misurare la distanza delle galassie. Il suo lavoro aiuta quindi a calcolare in modo più accurato la distanza nell’universo.

L’astrofisica fiorentina dedicò grande attenzione anche alle stelle ad emissione B, ovvero un gruppo di stelle che, a causa della loro velocissima rotazione, disperdono grosse quantità di materia che producono degli anelli e dei dischi attorno alla stessa stella.

Altro importante contributo è stato l’uso dei raggi ultravioletti in astronomia, partendo dall’esplorazione di una stella nota come Epsilon Aurigae, una supergigante tra le stelle più luminose nel raggio di 1000 parsec dal Sole. Osservando le stelle mediante i raggi ultravioletti, si rendono visibili alcuni fenomeni che altrimenti rimarrebbero impercettibili, come la loro nascita e morte. Inoltre, tra le scoperte di Margherita Hack bisogna citare anche gli importanti contributi che ha dato all’individuazione delle pulsar, dei quasar, dei buchi neri, dei Grb e dei pianeti extrasolari. Per ricordare l’incommensurabile lavoro dell’astrofisica italiana, l’Unione Astronomica Internazionale ha voluto dare il suo nome a un asteroide che si trova tra le orbite di Marte e Giove scoperto nel 1995 dai ricercatori Andrea Boattini e Luciano Tesi: “8558 Hack”.

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