Patrizia Reggiani: la storia vera nel film “House of Gucci”

Chi è Lady Gucci, mandante dell’omicidio di Maurizio Gucci. La vicenda rivivrà attraverso il film diretto da Ridley Scott, con Lady Gaga nei panni della “vedova nera”

Lady Gaga nei panni di Patrizia Reggiani in “House of Gucci”. 📷 ©Universal Pictures

Lady Gaga nei panni di Patrizia Reggiani in “House of Gucci”. 📷 ©Universal Pictures

Patrizia Reggiani, ribattezzata la “vedova nera” dalla stampa di allora, è stata protagonista delle pagine di cronaca degli anni ‘90, quando venne condannata per l’omicidio di Maurizio Gucci, suo ex marito, imprenditore e presidente dell’omonima casa di moda. “House of Gucci”, la pellicola con Lady Gaga diretta da Ridley Scott che uscirà nelle sale italiane il 16 dicembre, ha riacceso i riflettori sull’omicidio avvenuto il 27 marzo del 1995. Il film proporrà una narrazione abbastanza fedele della terribile vicenda.

Ma chi è Patrizia Reggiani? Lady Gucci nasce in provincia di Modena il 2 dicembre del 1948. Fin da ragazzina è incuriosita dalla vita mondana, inizia quindi a farsi conoscere frequentando gli ambienti dell’alta società e incontra il rampollo della casa di moda Gucci. Nel 1973 la coppia si sposa nonostante la disapprovazione del padre di Maurizio, che fin dall’inizio è convinto che la donna sia interessata esclusivamente al patrimonio della sua famiglia. Tra viaggi da sogno, fine settimana su barche di lusso, in montagna e in luoghi paradisiaci, nascono due figlie e la Reggiani riesce ad entrare pian piano nell’impero Gucci. Dopo alcuni anni, il matrimonio va però in crisi e la donna nel 1992 si trova costretta ad accettare la decisione del marito di lasciarla. La situazione peggiora ulteriormente quando scopre che Maurizio ha una nuova compagna: Paola Franchi. Iniziano così anni di lotte legali e accuse che finiscono con un accordo di divorzio che prevede per la moglie un mantenimento molto consistente: 1,47 milioni di dollari all’anno. Il dissidio sembrava così essersi risolto ma, quando Gucci decide di sposarsi con l’altra donna, nella Reggiani aumenta la voglia di vendetta e decide di volerlo vedere morto.

Maurizio Gucci viene assassinato la mattinata del 27 marzo 1995, mentre sta per entrare nella nuova sede della maison nei pressi di Piazza San Babila a Milano. Dalle ricostruzioni degli inquirenti si sa che l’uomo, dopo aver salutato il portinaio, si accinse a salire i primi scalini dell’androne dello stabile quando all’improvviso arrivò alle sue spalle l’assassino impugnando una pistola con la quale lo colpì per ben quattro volte: due spari alla schiena, uno al gluteo e un ultimo colpo mortale alla tempia. Il portinaio tentò di intervenire per salvarlo e venne a sua volta ferito dai colpi d’arma da fuoco. Subito dopo il killer scappò a bordo di un’auto che lo aspettava poco distante. È da quel momento che inizia uno dei casi di cronaca che, tra colpi di scena e indagini, ha tenuto col fiato sospeso gli italiani.

La scioccante verità sull’omicidio arriva solo dopo due anni di indagini: è stata Lady Gucci ad ingaggiare un sicario per ammazzare l’ex coniuge con la complicità di Pina Auriemma, grande amica della Reggiani, che aveva raggruppato una banda di tre persone. Secondo quanto accertato in sede giudiziaria, il movente dell’assassinio sarebbe stata l’insicurezza per il futuro dettata dal fatto che l’eventuale nascita di eredi dal nuovo matrimonio avrebbe potuto mettere a repentaglio l’integrità del suo patrimonio economico. Una miscela di tre fattori: rancore, soldi e paura. Tre componenti esplosive che hanno portato la donna a organizzare il delitto.

La Reggiani, in seguito ad alcune intercettazioni dalle quali si evinceva il suo ruolo nel reato, viene accusata e successivamente condannata in origine a 29 anni di carcere come mandante dell’omicidio dell’imprenditore (anche se la donna è stata scarcerata per buona condotta dopo soli 17 anni). Si scoprirà poi che l’esecutore materiale dell’omicidio era stato un uomo di nome Benedetto Ceraulo, condannato all’ergastolo. Sia l’ex Lady Gucci che l’esecutore dell’omicidio non hanno mai ammesso il loro coinvolgimento ma tutte le prove, le rivelazioni da parte di altri membri del gruppo criminale e le intercettazioni raccolte hanno fatto chiudere il caso con la loro condanna e reclusione. Tra le intercettazioni, alcune sono davvero impressionanti: “Trovatemi un killer, lo voglio morto”, “Se avessimo trovato tante Pina Auriemma avremmo meno mariti in circolazione”. Inoltre, la Reggiani offrì due miliardi di lire alla loro governante per far organizzare l’omicidio di Maurizio dal marito e nel 1994 chiese un parere al suo avvocato per capire cosa sarebbe potuto accadere se avesse ucciso Gucci. Riguardo gli anni trascorsi dietro le sbarre, in un’intervista per il documentario di Discovery+, la donna ha dichiarato: “Dormivo, mi lavavo e scendevo in giardino a prendere il sole. Ho sempre avuto un trattamento speciale”. Colpiscono anche le parole del suo avvocato: “Il carcere non l’ha cambiata, anzi è stata lei a cambiare il carcere”. Attualmente Patrizia Reggiani, 73 anni appena compiuti, è una libera cittadina dopo aver pagato il suo debito con la giustizia. Da quando è uscita da San Vittore svolge attività di volontariato e ha dichiarato più volte di voler tornare a lavorare per la casa di moda dell’ex marito e di sentirsi ancora a tutti gli effetti la signora Gucci.

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