A Tokyo i distributori automatici che combattono l’inquinamento

Scopriamo come la capitale del Giappone sta abbracciando la sostenibilità attraverso i suoi nuovi distributori automatici che “mangiano” CO2 e altre innovazioni che rendono il viaggio più pratico ed eco-friendly

Tokyo Skytree e il distributore automatico che “mangia” CO2

Tokyo Skytree e il distributore automatico che “mangia” CO2

I distributori automatici non passano certo inosservati a Tokyo, anzi, si potrebbe dire gli onnipresenti jidō hanbaiki creano una foresta all’interno della città. Asahi Soft Drinks Co. Ltd. punta a trasformare questa foresta di distributori in un polmone capace di ripulire l’aria dall’anidride carbonica.

L’impatto che ha sull’atmosfera l’aumento della quantità di questo gas è noto già da tempo. Come ricordato recentemente in un doodle di Google, fu la scienziata statunitense Eunice Newton Foote che per prima nel 1856 ne individuò gli effetti, oggi più che mai evidenti.

Da giugno, Asahi ha iniziato a sperimentare un nuovo modello di distributori automatici contenenti un materiale polveroso costituito da composti di calcio, in grado di assorbire l’anidride carbonica che viene poi utilizzata per raffreddare e riscaldare le bevande presenti.

La previsione è che la quantità annua di CO2 assorbita sia pari al 20% della quantità prodotta dall’elettricità dei distributori, il che equivarrebbe all’assorbimento annuale di CO2 ottenuto da circa venti cedri giapponesi. In questa fase sperimentale, circa trenta unità verranno installate in diverse località del Giappone.

Lo scorso 15 luglio Tokyo Skytree è il primo luogo della capitale a ospitare il distributore che “mangia” CO2. L’installazione dei distributori automatici è stata decisa in linea con le iniziative di sviluppo sostenibile di Tobu Tower Skytree, la società che gestisce la torre. 

Con i suoi 634m circa, Tokyo Skytree è la struttura più alta del Giappone e la torre più alta del mondo (escludendo il grattacielo Burj Khalifa di Dubai), realizzata con tubi di acciaio ad alta resistenza e una struttura a traliccio resa ancora più stabile dalla base triangolare. Per la sua edificazione, sono stati studiati numerosi aspetti, tra cui la velocità e la turbolenza del vento ad alta quota, nonché la struttura stratigrafica fino a 3 km sotto il livello del suolo, al fine di simulare con maggiore precisione il modo in cui quest’area avrebbe tremato in caso di terremoto.

Tokyo Skytree non è dunque solo una torre per telecomunicazioni con osservatorio, ma, con la sua antenna, funge anche da centro di ricerca sui fulmini ed è soprattutto un modello di sicurezza e prevenzione dei disastri, in particolar modo in territori a elevata sismicità.

Per gli addetti ai lavori e, più in generale, chi è interessato agli aspetti più tecnici di Tokyo Skytree, esiste un tour guidato da esperti, che include l’osservazione dal basso della struttura caratterizzata dalle linee curve e convesse tipiche dell’architettura tradizionale giapponese. Il tour può essere effettuato, su prenotazione, da gruppi di 15-25 persone. Nel costo del Tokyo Skytree Guided structure tour è compreso l’accesso ai due osservatori, il Tembo Deck a 350 m di altezza e la Tembo Galleria a 450 m, e allo spazio espositivo della Skytree Gallery. Al termine della visita, è possibile rinfrescarsi con una bibita venduta dai nuovi distributori amici dell’ambiente. 

Restando in tema di distributori, una novità squisitamente giapponese è rappresentata dal Self-Eki Soba, uno spazio dotato di un innovativo sistema di cottura automatica che offre quattro tipi di soba, i tagliolini di grano saraceno, preparandoli al momento in soli novanta secondi. Questa tecnologia, sviluppata dalla società statunitense Yo-Kai Express, sopperisce alla carenza di personale nel settore della ristorazione e, al tempo stesso, fornisce al pubblico la possibilità di gustare della soba servita rapidamente e in maniera totalmente contactless, da mattina a sera. Self-Eki Soba si trova all’interno della Stazione JR di Ueno ed è quindi l’ideale per chi viaggia ed è di fretta.

Infine, in sempre più stazioni, Japan Railways sta creando degli uffici condivisi, denominati Station Work, che rispondono all’esigenza di sbrigare questioni di lavoro in maniera agile e ovunque. A Tokyo si trova in oltre nove punti, inclusi la Tokyo Station e l’aeroporto di Haneda. Potrebbe trattarsi un’ottima soluzione per chi vuole mantenersi in contatto con il proprio ufficio, senza rinunciare a visitare Tokyo.

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