Animali tossicodipendenti: l’inquinamento da farmaci e droghe minaccia la fauna selvatica

Antidepressivi, antipsicotici, cocaina e metanfetamine contaminano i fiumi e alterano il comportamento di pesci, uccelli e altri animali. Un nuovo studio rivela i danni causati dall’inquinamento farmaceutico e da droghe illegali sulla fauna selvatica

📷 Depositphotos

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C’è la trota strafatta di metanfetamine. Il pesce persico che non ha più paura dei predatori perché assume inconsapevolmente farmaci contro la depressione. Ma anche le femmine degli storni che bevono acqua al Prozac nei fiumi che diventano meno attraenti e gli uccelli maschi che si comportano in modo più aggressivo e cantano meno.

Insomma: l’uomo è riuscito a creare gli animali tossicodipendenti. Lo evidenzia un articolo pubblicato sulla rivista Nature Sustainability e ripreso dal Guardian: gli scienziati avvertono che inquinamento farmaceutico e da droghe illegali è ormai minaccia per la fauna selvatica. L’esposizione ai farmaci sta causando cambiamenti significativi e inaspettati nel comportamento e nell’anatomia di alcuni animali esposti agli scarichi nei loro ecosistemi.

La pillola contraccettiva, per esempio, ha causato l’inversione del sesso in alcune popolazioni ittiche: i pesci maschi sono tornati ad organi femminili, portando a un collasso numerico e a eventi di estinzione locale.

I principi attivi farmaceutici si trovano nei corsi d’acqua di tutto il mondodice Michael Bertram, professore presso l’Università svedese di scienze agrariecompresi gli organismi che potremmo mangiare noi. Ci sono alcuni percorsi attraverso i quali queste sostanze chimiche entrano nell’ambiente. Se i farmaci rilasciati durante la produzione vengono trattati in modo inadeguato, questo è un modo. Un altro è durante l’uso. Quando un essere umano prende una pillola, non tutto il farmaco viene scomposto nel nostro corpo e quindi, attraverso i nostri escrementi, gli effluenti vengono rilasciati direttamente nell’ambiente”.

Farmaci come la caffeina, gli ansiolitici, gli antidepressivi e gli antipsicotici ma anche droghe illegali come la cocaina e la metanfetamina, hanno ormai invaso gli ecosistemi.

Bertram cita il notevole esempio del diclofenac, un farmaco antinfiammatorio somministrato di routine al bestiame nell’Asia meridionale, che ha causato una diminuzione della popolazione di avvoltoi in India di oltre il 97% tra il 1992 e il 2007. Successivamente il Paese ha registrato un aumento dei casi di rabbia causati da cani che si nutrivano di carcasse di bestiame che non venivano più mangiate dagli uccelli.

Ma ci sono anche i pesciolini grassi ansiosi, dopo essere stati esposti a bassi livelli di caffeina, o l’inquinamento da antibiotici che ha un effetto sui microbi.

Uno studio recente che ha misurato 61 farmaci diversi provenienti da 104 paesi provenienti da fiumi in 1.052 località ha rilevato che il 43,5% dei siti aveva tracce di almeno un farmaco che erano al di sopra dei livelli di sicurezza per la salute ecologica.

Fonte Agenzia DIRE.it

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