“La Sardegna dei Tesori” ? Soluzione Enigma n° 13 del 30 maggio 2020

Mesoplodonte di Sowerby (Mesoplodon bidens)

La scoperta è avvenuta nel luglio del 2012 nell’ambito del progetto di ricerca “Cetacei pelagici dei mari della Sardegna: una biorisorsa prioritaria” coordinato dalla Dott.ssa Renata Manconi del Dipartimento di Scienze della Natura e del Territorio (DIPNET) dell’Università di Sassari e oggetto della tesi di dottorato del Dr. Luca Bittau (Scuola di Dottorato in Scienze della Natura e delle sue Risorse).

Il primo avvistamento di un mesoplodonte vivo per le acque italiane è avvenuto nel 2012 nel Mar Tirreno centrale, al largo della costa nord-orientale della Sardegna (Canyon di Caprera), durante le attività di campionamento del gruppo cetacei del DIPNET.

Gli zifidi (odontoceti: cetacei con denti) detti comunemente “balene dal becco” (beaked whales) per la tipica forma del muso, sono tra i cetacei meno conosciuti e vengono considerati “specie criptiche”, al punto che alcuni di essi non sono mai stati osservati vivi, ma studiati esclusivamente sulla base di esemplari spiaggiati. Rispetto ai pur elusivi zifi, i misteriosi mesoplodonti hanno dimensioni simili (4-6 m) ma si distinguono per il rostro più lungo e due soli denti presenti ai margini laterali della mandibola. Alcune specie vivono in Atlantico, prediligendo acque fredde. 

L’inaspettato incontro con il mesoplodonte è avvenuto durante l’attività di ricerca in collaborazione con aziende di whale watching. Mattia Leone e Gabriele Costa (studenti di Scienze Naturali) e Paolo Curto (fotografo) insieme ai ricercatori hanno potuto raccogliere dati su un evento rarissimo, dal momento che le segnalazioni ufficiali di mesoplodonte nella storia del Mediterraneo sono 4, di cui 3 ascrivibili ad esemplari morti nel corso di eventi di spiaggiamento.

L’avvistamento del mesoplodonte nei mari sardi è un importante risultato per studenti e ricercatori del DIPNET (Manconi, Bittau, Gilioli) e per l’Università di Sassari, perché premia anni di lavoro e raccolta dati su altre 7 specie di cetacei. La verifica delle ipotesi sperimentali conferma l’importanza a livello nazionale ed internazionale della ricerca di base e applicata delle Università sarde, mirata alla valorizzazione sostenibile e conservazione della biodiversità e delle biorisorse marine della Sardegna. I risultati preliminari dello studio del DIPNET sono stati presentati al 26° Congresso dell’European Cetacean Society (ECS, Irlanda, marzo 2012) (LINK).

Fonte: andreanieddu.blogspot.com

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La classifica generale al 30 maggio 2020

Daniela Piras (18)
Marta Guarino Amato (17)
Claudia Mellino (10)
Cristina Mamusi (9)
Francesca Soledad (8)
Silvia Deffenu (6)
Monica Mereu (7)
Marina Puggioni
(1)
Emanuela Ricci
(1)
Antonella Palmas (1)

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