Cari lettori in questo numero vi parlerò di quell’aspetto della moda che ci accompagna tutti i giorni, dal semplice caffè al bar, agli eventi importanti come la Fashion Week a Milano. A differenza dell’articolo dello scorso mese (“Preppy Style”), lo stile evergreen si accosta solo a chi è evergreen. Mi spiego meglio, nella moda vi sono capi cosiddetti intramontabili, mi piace definirli come capi pilastri, ossia le fondamenta su cui ci si può sbizzarrire in mille e più sfaccettature creando così nuovi modelli.
L’interesse verso questo tema sta nel fatto che, in tanti, forse troppi, inseguono la moda ignari del fatto che la moda nella realtà siamo noi che la interpretiamo facendola nostra. Possedere un’identità intramontabile e vestirla di conseguenza denota profonda sensibilità verso se stessi, indifferenza verso le tendenze superiori e ben consapevoli che tanto e comunque sia si è sempre al passo coi tempi, con uno stile di tutto rispetto. I media, i social network e le riviste ci mostrano, anzi ci tempestano, le nuove tendenze, ma se fate caso attentamente, salvo alcune eccezioni sia chiaro, ruotano tutte attorno ad un restyling di capi che da sempre han dettato legge e, che mai tramonteranno. Mai e poi mai sottovalutare il carattere aggiuntivo degli accessori, mai e poi mai cadrà il sipario su un papillon, su una cravatta o un Panama come quello indossato dal fantastico Sean Connery nel film Just Cause.
Oltre le tendenze, un fascino senza fine, vediamo alcuni esempi:
La salopette nasce intorno agli anni ‘40/’50 ideata da Lévi-Strauss come indumento da lavoro, a parer mio un fantastico ed originalissimo capo sia per lei che per lui, indispensabile nel nostro guardaroba;
Denim jeans, rigorosamente Levi’s, icona indiscussa del pantalone per eccellenza, indistruttibile, vestibilità assoluta ed accostabile ad ogni tipo di calzatura;
All Star, le scarpe da tennis che da sempre vestono il casual style di tutto il mondo. Per quanto negli anni abbiano subito varie trasformazioni sono e restano le classiche di sempre, e pertanto anch’esse occupano un posto negli intramontabili;
Perfecto o Kiodo (chiodo in italiano), storica, unica e indispensabile giacca nera, ha in sé il rock e la trasgressione di una vita dedita alla libertà. Solo per veri intenditori;
Montgomery blue, cappotto inglese di derivazione militare è assolutamente un senza tempo, l’inverno senza di esso non avrebbe lo stesso fascino;
Trench, rigorosamente color crema abbinabile a t-shirt, camicie, maglioni, ecc., noto per lo più quello della Burberry;
Dolcevita, nella maglieria è certamente il più elegante, sia di cotone come di cashmere;
Cardigan, anch’esso nella maglieria occupa un primo posto, assieme al precedente, per classe ed eleganza. Prettamente stiloso il modello invernale di lana a bottoni e non a chiusura lampo;
Mocassino, liscio o scamosciato che sia, non ha mai subito flussi negativi. Ultimamente è di moda indossarli d’inverno ma han sempre avuto maggior successo nella stagione estiva;
Scarpe Oxford con tomaia punzonata nera o marrone, la scarpa per eccellenza. L’eleganza silenziosa che dice di sé senza alcun commento, perfettamente indossabile con jeans e abito. Io la preferisco con una bella calza colorata in un casual outfit.
Cari amici questi non sono capi, sono investimenti, proprio per la loro importanza, non vi stancheranno mai. Non meno importanti sono i tessuti, dal velluto a coste, al principe di Galles, così come le fantasie stesse dei vari capi come ad esempio lo stile marinière o navy, esclusivamente per la stagione estiva.
Avete davvero un bacino di scelta che vi consente accostamenti di ogni tipo, il consiglio che come sempre mi permetto di darvi è il seguente: siate creativi senza cercare chissà cosa, avete tutto a portata di mano e di tasca, sta solo nella vostra fantasia abbinare il giusto evergreen.
Siate evergreen prima di tutto nella testa e anche con due semplici “straccetti” avrete un carattere che non passerà inosservato.
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