La recente vittoria di Federico Piroddi nel Main Event delle KO Series, oltre a incoronare il giovane giocatore nella competizione su PokerStars.it, ha riacceso l’attenzione del web sul poker, disciplina con un forte background storico, ma non per questo non attuale, data la forte penetrazione, anche tra le nuove generazioni, delle modalità di gioco online.
Il grinder milanese – appellativo utilizzato per chi gioca molte mani nelle poker rooms via Internet – ha infatti avuto la meglio sullo sfidante nel match decisivo, proprio durante le sue vacanze in Sardegna, conquistando così titoli e articoli nei quotidiani locali e nei siti specializzati.
Se “IFOLDACES4U”, alias Piroddi, ha dovuto vedersela nel deal finale con “grandeguru”, “Banconiere” e “Paulesio”, vero è che i giovani campioni del poker sono numerosi, e sempre recente è la notizia della scomparsa, per malattia, di una delle nuove promesse di questa disciplina.
Si tratta di Matteo Mutti, che ad agosto avrebbe festeggiato il trentesimo compleanno: forte di molte vittorie sul web, il pokerista ha anche trionfato nel Main Event del Wsop – World series of poker – a Campione d’Italia nel 2016 (titolo riconfermato nel 2017), nel Main event dell’Italian Poker Tour presso Nova Gorica nel 2015, conquistando inoltre titoli anche nell’Ipt (Italian poker tour) e nell’ Ept (European poker tour). La prematura scomparsa del giovane campione ha commosso l’Italia del poker, da Nord, a Sud, fino alle Isole, confermando la versatilità e la freschezza di gioco amato anche dalle nuove generazioni, tra tattiche, trucchi, tecniche, strategie e divertimento.
Dagli esordi al web: il poker, oggi
Il poker, del resto, tra i giochi di carte, è quello più noto, grazie alle molte varianti e le innumerevoli modalità di gioco presenti oggigiorno, tra cui i classici tornei e i cash games.
Una disciplina storica dunque, che affonda le proprie origini ai tempi della colonizzazione francese, per poi diffondersi, nel tempo, in diverse forme, che hanno raggiunto il picco di popolarità nel XXI secolo, con la versione online, la quale ne ha amplificato la dimensione ludica e spettacolare, grazie anche all’introduzione dei primi campionati di portata internazionale, come l’European Poker Tour, il WPT e il World Series of Poker.
Il successo telematico, di pari passo con l’adeguamento tecnologico, ha poi aperto la strada alle poker room online, ora accessibili anche via app, con tanto di forme di deposito e pagamento virtuali (da Apple Pay a PostePay, fino a PayPal, Skrill e Neteller), nonché con promozioni che, come si vede, ad esempio, nel caso di 888 poker e i suoi bonus, spaziano dal benvenuto – con o senza deposito – fino ai “programmi fedeltà”, consistenti nell’accumulo di gettoni d’oro conseguenti al completamento di determinate missioni.
Il poker nel cinema e nella musica: la portata multimediale di un gioco senza tempo
Poker e tecnologia sono dunque un fatto consolidato.
Non a caso, nel tempo, si sono susseguiti numerosi successi cinematografici, in qualche modo connessi all’evoluzione di questa disciplina.
“Cincinnati Kid” (1965) e “La stangata” (1973) appartengono a una prima fase, proseguita con gli anni Novanta di “Maverick” e “Il giocatore- Rounders”, per arrivare infine a “Casino Royale” (2006) e a “Poker Generation” (2012), quest’ultimo diretto da Gianluca Minigotto e ispirato a un giovane pokerista cagliaritano, Filippo Candio, che si trasferisce nella capitale lombarda per coronare il proprio sogno di diventare campione.
Quanto alle canzoni, tra le migliori hit di sempre dedicate a questa speciale disciplina, non si possono non ricordare successi come “Il chitarrista” di Ivan Graziani o “Con queste facce qui” di Ligabue”, senza dimenticare “Poker Face” dell’istrionica Lady Gaga e alcuni classici senza tempo, come “The gamblers” dell’icona del country Kenny Rogers, scomparso a marzo.