Dal 13 al 19 maggio si celebra la Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale, promossa dalla World Action on Salt, Sugar and Health (WASSH), un’organizzazione che opera a livello globale per migliorare la salute delle popolazioni attraverso la graduale riduzione dell’introito di sale.
L’obiettivo è quello di sensibilizzare su un problema spesso sottovalutato: il consumo eccessivo di sale, rappresenta un fattore di rischio significativo per lo sviluppo di gravi patologie cardio-cerebrovascolari correlate all’ipertensione arteriosa, come l’infarto del miocardio e l’ictus, ed è stato associato ad altre malattie croniche, come tumori, in particolare dello stomaco, osteoporosi e malattie renali.
L’eccessivo consumo di sale non è un problema esclusivo delle generazioni più anziane, ma colpisce persone di tutte le età, indipendentemente da genere ed etnia. Ridurre l’assunzione di sale apporta benefici a tutti, e più ci si adatta a una dieta a basso contenuto di sodio fin da piccoli, minori saranno i danni al cuore e ad altri organi.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda un consumo giornaliero di sale inferiore ai 5 grammi, pari a circa 2 grammi di sodio. Tuttavia, la media globale si aggira intorno ai 10,78 grammi al giorno, quasi il doppio di quanto raccomandato. In Italia, la situazione è leggermente migliore, con un consumo medio giornaliero di 9,5 grammi negli uomini e 7,2 grammi nelle donne, ma ancora ben al di sopra dei livelli consigliati.
Cosa possiamo fare?
Per ridurre il consumo di sale è possibile attuare diverse strategie:
- Scegliere prodotti confezionati con un minor contenuto di sale. Esistono in commercio numerose alternative a basso contenuto di sodio, che è importante leggere attentamente le etichette nutrizionali;
- Limitare il consumo di cibi processati e confezionati, che spesso contengono elevate quantità di sale;
- Ridurre l’utilizzo di salse salate, come la salsa di soia, il ketchup e i condimenti per insalata;
- Cucinare in casa, utilizzando erbe, spezie, aglio, peperoncino, erbe aromatiche e agrumi per insaporire i cibi al posto del sale;
- Gradualmente ridurre il sale nelle ricette preferite, permettendo alle papille gustative di adattarsi a un sapore meno salato;
- Non mettere il sale in tavola e le salse salate, in modo da evitare di aggiungerlo ai cibi durante il pasto.
Ridurre il consumo di sale è un obiettivo che richiede l’impegno congiunto di istituzioni, aziende alimentari e cittadini. In Italia, diverse iniziative sono già in atto, come il Programma “Guadagnare salute” e il Piano Nazionale della Prevenzione, che prevedono la riformulazione dei prodotti alimentari e la promozione di una corretta alimentazione.