Giornata Mondiale della Fisioterapia: innovazioni e prospettive nella riabilitazione neurologica

Scopriamo come tecnologie avanzate e approcci personalizzati stanno trasformando la fisioterapia neurologica, migliorando la qualità della vita e promuovendo il recupero funzionale

📷 Depositphotos

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La fisioterapia ha l’obiettivo di accelerare i processi di recupero sensori-motorio e cognitivo, facilitando il ripristino della forza, dell’equilibrio e della coordinazione del paziente. «Una delle strategie riabilitative più recenti per la ripresa di un movimentospiega la dottoressa Laura Lutzoni, fisioterapista presso la Neurologia del Policlinico Duilio Casula di Monserrato – comprende l’utilizzo di dispositivi robotici, sistemi di realtà virtuale e programmi di tele-riabilitazione». 

«Lo sviluppo delle tecnologie e l’analisi del movimento hanno un impatto sempre più forte sulla fisioterapia. L’invecchiamento della popolazione e l’incremento dell’aspettativa di vita per patologie neurologiche e oncologiche – dichiara la specialista dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari – rendono necessari meccanismi virtuosi di educazione ed empowerment, che stimolino il coinvolgimento attivo del paziente nel percorso riabilitativo, puntando a mantenere le pratiche cliniche, organizzative e didattiche, sempre aggiornate alle migliori evidenze scientifiche disponibili».

Il rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che il 42% della popolazione europea, circa 400 milioni di persone, avrebbe necessità di cure riabilitative per evitare costosi ricoveri e rischi complicanze. La fisioterapia aiuta a migliorare la qualità di vita del paziente, il suo reinserimento in famiglia e nella vita sociale.

«Nel reparto di Neurologia del Policlinico – sottolinea la dottoressa Lutzoni – vengono presi in carico i pazienti durante la loro degenza ospedaliera, vengono valutati dal punto di vista funzionale, inquadrando il grado di menomazione e il livello di disabilità residua». Mediante un’attenta analisi di valutazione, attraverso un accurato ragionamento clinico, si individua il programma riabilitativo individuale specifico per ogni singolo paziente.

«L’obiettivo – dichiara il medico dell’Aou di Cagliari – è quello di facilitare il recupero motorio, prevenire tutte le complicanze della specifica fase acuta di malattia, accompagnando il paziente verso la dimissione per poter essere successivamente preso in carico in strutture riabilitative post-acuzie».

La fisioterapia in ambito neurologico si rivolge alle persone con: sclerosi multipla e altre malattie demielinizzanti o infiammatorie del sistema nervoso centrale, malattie cerebrovascolari (ictus, emorragie cerebrali), patologie neurodegenerative (ad esempio parkinson, sclerosi laterale amiotrofica), disturbi del movimento (distonia, parkinsonismi), malattie neuromuscolari (sindrome di Guillain-Barré, neuropatie, miopatie, miastenia, malattie del motoneurone). E ancora: malattie neurologiche rare (spinocerebellari, atrofie muscolari spinali, distrofie muscolari), patologie o traumi del midollo spinale, deficit neurologici conseguenti a traumi, interventi chirurgici o tumori del sistema nervoso.

«L’accesso alla neuroriabilitazione può avvenire in regime ambulatoriale per i pazienti cronici con stabilità clinica che non necessitano di un monitoraggio intensivo in degenza e in ricovero – spiega la fisioterapista della Neurologia dell’Aou di Cagliari – mentre nel reparto di riabilitazione neurologica vengono offerte cure specializzate ai pazienti che versano in condizioni neurologiche come ictus, lesioni cerebrali traumatiche o malattie neurodegenerative».

L’8 settembre del 1996 la WCPT (World Confederation for Physical Therapy) ha stabilito la Giornata Mondiale della Fisioterapia, con l’obiettivo di celebrare e sensibilizzare cittadini e operatori sanitari sul ruolo dei fisioterapisti nella gestione della salute pubblica.

«La riabilitazione neurologica – conclude la dottoressa Laura Lutzoni – ha lo scopo di prevenire o rallentare un’ulteriore perdita di funzione, facilitare il recupero mediante lo sviluppo e il miglioramento delle capacità residue, sviluppare strategie terapeutiche e facilitare l’apprendimento all’uso mediante il concetto di plasticità neuronale, ossia la capacità di adattarsi a nuove situazioni e modificare la propria organizzazione neurale. Questa capacità permette un recupero e/o compenso di una funzione sensori-motoria conseguente a una lesione».

Fonte aoucagliari.it

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