Il dentista risponde: come avere un magnifico sorriso quando mancano i denti

Foto Karolina Grabowska

Le protesi dentali sono l’unico modo per rimpiazzare i denti perduti. Ne esistono di vario tipo e natura, vediamo di spiegalo.

Le prime fonti storiche che riportano l’uso di protesi dentali risalgono a quattro millenni fa, gli archeologi hanno ritrovato scheletri con applicati nelle ossa della bocca dei denti animali. In seguito, egizi, etruschi e romani utilizzarono all’uso conchiglie lavorate, metalli, avorio, ossa animali e umane fissate mediante bande e fili d’oro per sostituire i denti perduti.

Le prime vere dentiere, simili a quelle che si usano oggi, risalgono al 1770. Erano fatte di porcellana e vennero applicate per la prima volta dal francese Alexis Duchateau di Saint-Germain-en-Laye.

Ma è tra ottocento e novecento che ci si è dedicati, sempre con maggior attenzione e interesse, a questa disciplina riabilitativa della masticazione e del sorriso. Ovviamente, fino a quando non si svilupparono le necessarie conoscenze di materiali e tecniche chirurgiche, antibiotiche e anestetiche, tutto rimase molto approssimato e in fase embrionale.

Le dentiere, ovvero le protesi mobili totali, ebbero la loro età dell’oro nel XX secolo, quando vennero realizzate in resina, molto adattabile alle mutevoli situazioni che si potevano riscontrare nelle bocche dei pazienti. Vista la loro versatilità ed economicità, le dentiere divennero la soluzione più comune ai casi di perdita dei denti. In molti casi si arrivava al paradosso che si togliessero tutti i denti per poi installare una dentiera che aveva i denti belli, bianchi e allineati, era il massimo della estetica e della funzione che si potesse ottenere in quel periodo.

L’avanzamento della tecnologia, con l’utilizzo di materiali (resine e ceramiche) innovativi, garantisce la validità funzionale, anallergica ed estetica del risultato nell’uso della protesi mobile. I suoi punti deboli a lungo termine sono la stabilità in bocca durante la masticazione, che viene compromessa dal graduale riassorbimento osseo (tale da richiedere regolari “ribasature” da parte del dentista) e l’efficacia, che si riduce nel tempo rispetto ad altre soluzioni protesiche.

Dagli anni ’50 e 60’ nasce l’alternativa moderna nel campo della protesi dentale, che si estrinseca nella moderna implantologia. I primi impianti furono ad ago, a lamina o a vite, prodotti con i materiali più vari. In Italia fu introdotto il titanio dal dott. Tramonte nel 1964, materiale ora utilizzato in tutto il mondo per realizzare gli impianti intraorali. Ad oggi l’evoluzione di questa disciplina permette di ripristinare una corretta masticazione nella quasi totalità dei casi. Quando possibile è possibile eseguire soluzioni straordinarie come con la tecnica Toronto, che applica una protesi fissa entro 24 ore dall’intervento chirurgico, garantendo estetica e funzionalità fin da subito e per tanto tempo.

Ogni mese il Dott. Massaiu risponderà ad uno di voi. Inviate le vostre curiosità all’email dott.massaiu@shmag.it.

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