Dall’America degli anni ‘20 ai giorni nostri: in Italia sono sempre più di moda gli “speakeasy bar”

Alla scoperta dell'unico speakeasy della Sardegna, il “Minnie the Moocher 1930” di Cagliari

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Aperitivi, happy hour, “drinkeggiare” in compagnia, magari ascoltando della buona musica, sono abitudini che ormai caratterizzano i fine settimana italiani, quando bar, pub e locali dei centri cittadini diventano il cuore della movida. Aggiungendo a questo la tendenza a importare usi e costumi, passati e presenti, provenienti dall’America, negli ultimi anni si è verificata una sempre maggiore diffusione di locali molto particolari, gli speakeasy bar

Si tratta dei locali più alla moda del momento, anche se varcando la loro soglia si ha in realtà la sensazione di venire catapultati in un’altra epoca, nel 1920, quando negli Stati Uniti il Congresso approvò il XVIII emendamento ed entrò in vigore il Volstead Act che proibì il commercio e il consumo di alcol. Iniziò così il periodo del Proibizionismo e la fortuna di esponenti della malavita italo-americana, uno su tutti Al Capone, che divennero milionari grazie al “bootlegging”, lo spaccio illegale di alcol.

Il mercato nero degli alcolici era destinato a rifornire gli speakeasy, bar e locali clandestini che furono aperti a migliaia nei luoghi più impensabili e nascosti, come i retrobottega dei negozi, abitazioni e seminterrati. Il nome “speakeasy” sembra abbia avuto origine da un episodio accaduto nel 1888 in un locale della Pennsylvania quando la proprietaria, chiedendo ai clienti di abbassare il tono della voce per non far scoprire la sua attività illegale, pronunciò la frase “Speak easy, boys!”.

All’interno di quegli spacci segreti di alcol vigevano regole molto particolari, i locali erano infatti privi di insegne, poteva entrare solo chi conosceva la parola d’ordine, bisognava parlare sottovoce, l’ambiente doveva essere ricercato ed accompagnato da esibizioni dal vivo di musica jazz, swing, charleston e shimmy.

La maggior parte degli speakeasy chiusero poi con la fine del proibizionismo, nel 1933, ma la loro storia non terminò così. Ben 66 anni dopo, nel 1999, un nostalgico, il bartender Sasha Petraske, aprì a Manatthan il primo speakeasy moderno, il Milk&Honey, sempre nel solco della tradizione dei mitici locali segreti americani. Da allora, in tutto il mondo, gli speakeasy, pur non essendo più illegali, hanno avuto una diffusione sempre maggiore. In Italia sono presenti in tutte le grandi città, dal famoso 1930 Cocktail Bar di Milano al Club Derriere della Capitale.

Anche la Sardegna ha il suo speakeasy. A Cagliari, infatti, è il Minnie the Moocher 1930 di Massimo Angotzi a riportare i suoi clienti agli anni ‘20 e ‘30 americani. È Roberto Angotzi, il gestore di questo secret bar, a svelare qualche dettaglio: “Col Minnie the Moocher 1930 siamo i primi in Sardegna ad aver cercato di ricreare uno speakeasy. Abbiamo inaugurato quattro anni fa, nel dicembre del 2017, ispirati dalla nostra passione per la mafia italo-americana e la musica jazz e swing dell’epoca, ma abbiamo avuto uno stop di un anno dovuto al coronavirus. Il nome che abbiamo scelto è proprio il titolo di un famoso brano jazz di Cab Calloway che tradotto in italiano significa “Minnie la Scroccona”, mentre l’anno 1930 è stato scelto come riferimento simbolico a quell’epoca”.

Il locale, che è un club privato a cui si accede solo attraverso un tesseramento obbligatorio da rinnovare ogni anno, richiama in modo suggestivo l’atmosfera degli speakeasy originali: “Abbiamo cercato di renderlo il più autentico possibile, – spiega il gestore – fuori non c’è l’insegna, non abbiamo inserito l’indirizzo nelle nostre pagine Facebook e Instagram proprio per mantenere la tipica segretezza, pur pubblicizzando i nostri eventi attraverso quei canali, per l’ingresso è necessaria una parola d’ordine che i tesserati ricevono tutte le settimane e che cambia per ogni evento, i drink vengono serviti con vassoi d’argento e tazzine antiche di oro zecchino e proponiamo spesso spettacoli musicali dal vivo. La clientela è selezionata, è previsto un dress code che non impone un abbigliamento tipico degli anni ’20 ma comunque elegante, l’abbigliamento a tema lo richiediamo solo per la festa di Carnevale che organizziamo ogni anno e che riscuote molto successo. Il locale è suddiviso in sale ed è arredato quasi totalmente con pezzi originali dell’epoca. È composto da una grande sala bar e da diversi salotti dotati di veri tavoli da gioco, in cui però non si può giocare d’azzardo, e ognuno dedicato a un gangster. È presente il salotto dedicato a Lucky Luciano col tavolo del blackjack e il tavolo da poker, quello dedicato a Bugsy Siegel e poi la “scarface room” dedicata al boss dei boss, Al Capone, dove c’è la roulette con il croupier”. 

Il Minnie the Moocher 1930 si trova al centro di Cagliari anche se non è semplicissimo individuarlo perché è situato in una delle stradine storiche del quartiere di Castello, luogo ricco di storia e mistero e dunque molto adatto ad uno speakeasy: “Il nostro locale apre solo il sabato sera, – precisa Roberto Angotzi – chi viene da noi in genere esce di casa appositamente e cerchiamo di non deludere le aspettative. La carta di alcolici è il nostro punto di forza e da quest’anno serviamo anche del cibo, i finger food salati, che sono tartine molto particolari, ma è soprattutto il grande lavoro di squadra del nostro staff a fare la differenza. A Cagliari non è facile attrarre una clientela che sia già appassionata a questa tipologia di locali, come succede a Roma, a Milano o nelle grandi città straniere, ma stiamo cercando di abituarla a frequentare con una certa filosofia il nostro speakeasy. Sarebbe bello farlo diventare un punto di riferimento per la città”.

Così se in un sabato sera cagliaritano, dovesse capitare di veder sparire improvvisamente e furtivamente qualcuno non c’è da preoccuparsi, probabilmente ha solo varcato quella porta spazio temporale che lo porterà indietro con le lancette dell’orologio all’America di 90 anni fa per vivere un’esperienza che sa di antico, proibito e romantico, sensazioni che solo un autentico speakeasy può trasmettere.

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