Se il turismo riparte dall’anima del fare

Spiaggia di Porto Giunco - Villasimius. Credits Elisa Locci. License CC BY-NC-SA

Spiaggia di Porto Giunco - Villasimius. Credits Elisa Locci. License CC BY-NC-SA

L’estate è alle porte e il turismo anche nell’Isola cerca l’occasione della ripresa. Archiviare i sofferti bilanci della passata stagione e riscattare il disavanzo pregresso, questo l’auspicio degli operatori del settore, che confidano nell’affezionata clientela e sperano nei nuovi o ancora indecisi visitatori.

Gli arrivi registrati per le festività pasquali e i ponti primaverili lanciano un segnale molto incoraggiante in proposito, ma le difficoltà non mancano. I problemi sollevati da associazioni di categoria e da singoli gestori del comparto fanno emergere un diffuso disagio e carenze strutturali che richiedono risorse e urgenti soluzioni tecniche. Ma altre incognite si aggiungono quest’anno: la difficile reperibilità di lavoratori stagionali, soprattutto nel settore della ristorazione, e al contempo la richiesta di una loro accurata formazione professionale, adatta a far fronte alla concorrenza e a rispondere con efficacia alle esigenze dell’eterogenea utenza turistica. Anche questo un aspetto da tenere in conto non solo per il rilancio di tante aziende del settore ferite dalla crisi, ma anche in vista della loro tenuta. Perché investire sulla qualità garantisce futuro.

Al riguardo non sarebbe forse inutile recuperare, accanto a un’ottica di valorizzazione delle competenze, anche un’altra prospettiva, magari considerata ingenua e scontata nell’ambito di un’evoluta logica di impresa, ma da non lasciare intentata: e se aprissimo di più anche all’anima del fare?

Prendiamo ad esempio il viaggio di un turista tipo fra i tanti; selezioniamo quello che non ha disponibilità economiche tali da consentirgli permanenze in esclusive località e in costose strutture ricettive. Che cosa desidera trovare se ha scelto la Sardegna come meta estiva?
Soprattutto il mare, naturalmente. È questo un richiamo irresistibile, inutile negarlo, pur tra tanta varietà di altra incomparabile bellezza che il patrimonio paesaggistico isolano sa offrire. Incuriosito dalla leggendaria attrattiva delle nostre spiagge e dei nostri limpidi fondali, chi arriva qui per la prima volta vorrebbe forse trovare la Sardegna da cartolina che amici e colleghi gli hanno raccontato al rientro dalle loro vacanze, verificare di persona se veramente esiste questa terra incantevole e incantata.
E allora eccolo il nostro turista, finalmente prontoper girare da solo là dove lo porta il cuore. Proviamo a seguirlo.

Una volta stabilitosi in un piccolo ma curato agriturismo e ristoratosi con i prodotti enogastronomici locali, non ha che da iniziare le sue escursioni dal punto di approdo a lui più vicino. Da nord a sud, da est a ovest, i nostri litorali hanno un fascino singolare e nessun mare è uguale a un altro: colore, sfumature, riflessi, trasparenze e profondità, rifrangersi dell’onda, orizzonte e cornice naturale sono irripetibili. Nel suo itinerario attraverso profumi e silenzi della macchia mediterranea il camminatore assapora fatica e gioia delle sue scoperte: tra improvvise calette, meravigliosi golfi e suggestivi scorci apprezza e confronta, senza sapersi risolvere tra lo splendore di sabbie distese e la maestosità di ardite scogliere. Se poi desidera prendere un po’ il largo o esplorare qualcuna delle spettacolari grotte marine presenti nelle nostre coste, può approfittare di tour guidati e perlustrazioni via acqua che aprono a emozionanti percorsi.

Successivamente potrebbe decidersi per il pernottamento in una città rivierasca, magari in un B&B non lontano dal centro urbano, così da poter raggiungere con frequenza giornaliera le spiagge più popolari per un’esperienza prolungata di benessere e relax. L’efficienza del trasporto avrà un rilievo essenziale nelle sue valutazioni: puntualità dei mezzi, frequenza delle corse, possibilità anche di ampie percorrenze senza dover necessariamente noleggiare un’auto gli potrebbero permettere un discreto contenimento delle spese e l’ottimizzazione dei tempi, soprattutto se la vacanza è breve o sta ormai per concludersi. Il suo soggiorno in città apre naturalmente anche alle visite di interesse storico, ai musei, agli eventi culturali, così come all’immancabile shopping per le vie del centro, all’intrattenimento e alla movida cittadina.

Vivacità dell’ambiente, diversificazione e qualità dell’offerta, prezzi accessibili, contesti naturalistici d’eccezione basterebbero a soddisfare le esigenze di chi arriva qui? Di certo non scontentano, ma forse non sono sufficienti a far ripetere l’esperienza o a suggerirla. Eppure è nella fidelizzazione che si scommette buona parte del successo in questo settore.

Quale ingrediente manca allora?
Il turista in Sardegna cerca soprattutto una calorosa accoglienza, qualcosa che va oltre la formale e doverosa cortesia. È un’aspettativa grande che forse si tende a sottostimare, nella convinzione che fruibilità di strutture, costi contenuti, accessibilità ed efficienza dei servizi, insieme a un’impeccabile professionalità siano tutto. Sono fondamentali, senza dubbio, ma sono poi le persone vere a far la differenza, e chi arriva in Sardegna sa che questa differenza è possibile e desidera trovarla, sempre. Un pacchetto di agenzia può disattendere previsioni e programmi, basta a volte un imprevisto tecnico e il vacanziere rimpiangerà l’investimento fatto se una presenza cordiale non supplisce a eventuali disagi. Una bella spiaggia ha il suo fascino, ma ci ritorni più volentieri se ci stai anche bene, se chi offre i servizi diventa un amico da ricordare, se ti lascia nel cuore un po’ di nostalgia. A volte basta poco, due battute e quattro chiacchiere, ci si scambiano esperienze e tradizioni, due mondi fanno prove di contatto e si avvicinano. Affabilità, gentilezza schietta, piccoli gesti di umana simpatia, un sorriso che sta a significare: benvenuto, ho piacere di averti qui, torna a trovarci, tu sei l’ospite, puoi sentirti a casa, sarai sempre aspettato.

Sarebbe auspicabile insistere di più anche su questa dimensione per sperare sulla tenuta di un promettente rilancio: costruire la fiducia e radicarla a partire dall’anima del fare. Un atteggiamento che passione e senso di appartenenza all’attività intrapresa favoriscono nel modo più spontaneo e duraturo.

Difendiamo con vanto il tradizionale primato della nostra proverbiale e generosa accoglienza, risorsa inestimabile da valorizzare e custodire come un tesoro di identità prezioso. Chi ne fa esperienza non dimentica più e diventa capace di intessere legami stabili, unici e profondi.

A proposito, il nostro turista ha trovato quello che cercava. Sì, un’Isola dove sentirsi aspettato. E dove ritornare.

Cagliari, 9 maggio 2022

Una lettrice affezionata alla Sardegna

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