Caldo estremo, nello scorso luglio in dieci paesi superati i 50 gradi

L'Onu lancia l'allarme e il segretario generale spiega che queste temperature mettono "tutti in pericolo"

📷 Depositphotos

📷 Depositphotos

“La Terra sta diventando più calda e pericolosa per tutti, ovunque”. È l’allarme lanciato dal segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che a Ginevra ha commentato i dati di luglio della World Meteorological Organization (Wmo), l’agenzia Onu specializzata nello studio del clima.

Stando a quanto riporta l’organizzazione in una nota, “il caldo estremo ha colpito centinaia di milioni di persone per tutto il mese luglio, con un effetto domino avvertito in tutte la società”. Registrato sempre a luglio “il giorno più caldo”: il 22 luglio, stando ai dati del Copernicus Climate Change Service dell’Unione Europea.

Le ragioni del picco delle temperature, chiariscono i ricercatori, sono in fase di analisi, ma uno dei fattori sarebbero le temperature attestate intorno ai 10°C, ossia molto sopra la media, in gran parte dell’Antartide, nonché in alcune parti dell’Oceano Antartico. Celeste Saulo, segretaria generale dell’agenzia informa: “Nell’ultimo anno ondate di calore diffuse, intense ed estese hanno colpito tutti i continenti. Almeno dieci paesi hanno registrato temperature giornaliere superiori a 50°C in più di una località. Sta diventando troppo caldo da gestire”.

La responsabile cita la Death Valley in California, dove “è stata registrato una temperatura media mensile record di 42,5°C. Anche le lontane calotte glaciali dell’Antartide hanno risentito del caldo. L’adattamento climatico- l’appello della responsabile- da solo non è sufficiente. Dobbiamo impegnarci seriamente per ridurre i livelli record di emissioni di gas serra”.

Lo studio illustra nel dettaglio le temperature estreme: in Marocco, in Africa, l’ondata di calore in determinati giorni ha portato il termometro a toccare i 41,7°C Nouasseur, i 43,4°C a Chefchaouen e addirittura i 47,6°C a Marrakech. In Giappone la temperatura media di luglio è stata la più alta mai registrata dal 1898, battendo inoltre il record dell’anno scorso. Negli ultimi giorni, le temperature massime giornaliere sono salite oltre i 38°C.

Luglio da record anche in Cina dal 1961, con temperature massime giornaliere superiori a 40°C in molte località della Cina orientale, e secondo luglio più caldo mai registrato per l’India. Ondate di calore anche in Pakistan e Iran, dove il governo di Teheran ha dovuto chiudere le scuole.

In Europa le cose non vanno meglio: l’Agenzia Onu cita uno studio del World Weather Attribution secondo cui l’ondata di calore del Mediterraneo registrata in Italia, ma anche Grecia, Spagna, Portogallo, Francia e Marocco, “non si sarebbe verificata senza i cambiamenti climatici indotti dall’uomo”. Inoltre, in Grecia, Ungheria, Slovenia, Croazia e Bulgaria si segnala il luglio più caldo mai registrato.

Infine, negli Stati Uniti a luglio si sono registrati più di 80 picchi record di temperatura, mentre nell’inverno sudamericano alcuni paesi hanno registrato temperature più tipiche dell’estate, col termometro arrivato sopra ai 30°C e addirittura sopra ai 35°C in alcune zone di Bolivia, Paraguay, Brasile meridionale, Uruguay e Argentina settentrionale.

Saulo aggiunge: “Il Wmo ha risposto all’appello del Segretario generale delle Nazioni Unite, fornendo allerte precoci e piani d’azione per la salute causata dal caldo. Stime recenti – continua la segretaria generale – realizzate dalla nostra agenzia in collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) mostrano che l’aumento globale dei sistemi di allerta sanitaria per il caldo per soli 57 paesi ha il potenziale di salvare circa 98mila vite all’anno. Questa è una delle priorità dell’iniziativa Early Warnings For All”, ha concluso.

Fonte Agenzia DIRE.it

Exit mobile version