Il nostro splendido pianeta sta attraversando, ormai da anni e a causa della scelleratezza dei suoi abitanti più “evoluti”, un periodo di gravissima allerta ambientale. Ultimamente, poi, gli occhi sono puntati sui nostri oceani, soffocati da tonnellate di plastica e di altri rifiuti che non vengono differenziati.
A questo delirio si aggiunge un abuso indiscriminato di poche specie ittiche (ritenute molto più appetibili a livello commerciale) e a un conseguente spreco di specie valutate come meno pregiate, meno conosciute ma comunque indiscutibilmente di ottima qualità.
La Sardegna, con le sue acque cristalline, sembra immune a questo tipo di problematiche ambientali, ma già da qualche anno ci si sta adoperando per una pesca “sostenibile”.
Sostenibile è la pesca che sfrutta solo ciò che serve senza il minimo spreco, proponendo un consumo basato sul pescato locale, stagionale e di specie poco conosciute o definite “neglette”, ossia povere. Questo tipo di pesca considera il mare e tutte le sue risorse un bene comune, da tutelare soprattutto per le generazioni future.
Per tutelare i nostri mari, però, saper scegliere cosa e quando pescare non basta. Alcune attrezzature possono causare danni addirittura irreparabili alla biodiversità e ai fondali marini. Per ovviare a questo problema, le aree marine protette ben pianificate e ben gestite possono aiutare e garantire la sopravvivenza delle specie marine.
Inoltre, già da qualche anno, esistono in commercio attrezzature da pesca molto innovative che riducono sensibilmente gli impatti negativi e contribuiscono a salvaguardare la salute dei nostri oceani.
Allora ecco una guida utilissima e completa sulle specie ittiche che abbondano sulle nostre coste, da scegliere per praticare un consumo responsabile e per difendere la biodiversità del nostro mare.
Barracuda o Luccio di mare (Sphyraena sp.): detto anche aruzzu in dialetto locale, è ricco di proteine, di vitamine B12 e D e minerali come il potassio. Può essere consumato in umido oppure arrosto con le patate.
Boga (Boops boops): si pesca tutto l’anno ed è un pesce dalle carni magre con un altissimo contenuto di ferro. Si cucina in umido o al forno con olio, aglio, prezzemolo e vino rosso.
Zerro o Mennola (Spicara sp.): i nomi locali sono mendurella e zarrettu e si trova tutto l’anno, specialmente in estate. La sua polpa è molto magra e viene consumata soprattutto arrosto, insieme alla più “nobile” sardina.
Murena (Muraena helena): si può pescare tutto l’anno e la sua polpa bianca è molto proteica. Carne ottima per fritture, zuppe o in agrodolce.
Occhiata (Oblada melanura): detta anche ucciadda, è ricca di calcio e fosforo. Ideale da cucinare al cartoccio o al sale, gli esemplari più piccoli possono andare bene invece per zuppe o come condimento per la pasta.
Pagello bastardo (Pagellus acarne): il suo nome locale è basuccu e si trova tutto l’anno. La sua carne gustosa è piena di calcio, magnesio, potassio e di vitamine A e D. Buono al forno, fritto o marinato.
Perchia o Sciarrano (Serranus sp.): o sarraina, ha una polpa ricca di Omega 3 ed è molto digeribile grazie ai pochi grassi. Si può gustare in umido o in zuppa.
Pesce prete (Uranoscopus scaber) detto cuccu, è uno degli ingredienti della zuppa di pesce con un alto contenuto di calcio, ferro e selenio.
Tordo pavone (Symphodus tinca): in dialetto locale ruccari, è un’altra tipologia di pesce da zuppa.
Tracina (Trachinus draco e radiatus): chiamata anche trasgina e pescata tutto l’anno, vanta un’alta concentrazione di Omega 3 ma ha le spine dorsali e opercolari velenose. Anche questo è ottimo nelle zuppe.
Salpa (Sarpa salpa): detta anche saippa, contiene ferro, calcio, potassio, fosforo e vitamina A. Ha vari utilizzi in cucina e può essere cotto al vapore, in tegame o al forno.
Tanuta (Spondyliosoma cantharus) in dialetto locale cantara o tanudda si pesca specialmente in estate e può essere bollita, cotta al forno o alla griglia.
Sgombro occhione o Lanzardo (Scomber japonicus): o uccioni, è ricco di Omega 3 e vitamine, può essere consumato sfilettato e condito con una semplice marinatura.
Sugarello (Trachurus sp.): conosciuto anche come suredda o sabarellu, si trova principalmente in estate. Si tratta di un pesce azzurro ricco di Omega 3 e sali minerali, consigliato per tutti i tipi di preparazioni, ma attentamente spinato e senza pelle.
Oltre alla pesca tradizionale, da qualche anno è molto incoraggiato il pescaturismo. Si tratta di una pratica altamente sostenibile che permette ai pescatori professionisti autorizzati di condividere con tutti l’esperienza della pesca. Gli ospiti possono così assistere e partecipare a un’operazione di pesca e, perché no, gustare il frutto del proprio lavoro.
La pesca ecosostenibile parte sì dai pescatori, ma va divulgata nel web e nelle scuole per avere risultati significativi. Sensibilizzare i più giovani attraverso la conoscenza e la promozione è un passo importante, perché non si può sperare in un futuro migliore se non diamo agli uomini e alle donne del futuro il mezzo per poter agire per il bene collettivo e dell’ambiente.
E noi dobbiamo fare la nostra parte, sia perché avere una coscienza ambientale responsabile è vitale sia perché sappiamo bene che la Sardegna ha un gran bisogno di mantenere viva l’economia senza che questo gravi sulla natura che ci circonda.