La Grotta di Nettuno: viaggio all’interno della leggendaria cavità marina a pochi chilometri da Alghero

Scopriamo insieme la storia, le eleganti e maestose sale e gli itinerari da percorrere per raggiungere il sito ambientale più visitato della Sardegna

Grotta di Nettuno, Alghero. 📷 Depositphotos

La Grotta di Nettuno 📷 Depositphotos

Dio del mare, delle tempeste, dei maremoti e protettore di tutti i navigatori, è Nettuno, la divinità romana a cui deve il nome uno dei gioielli naturali più belli e affascinanti che la Sardegna e l’intero Mar Mediterraneo custodiscono: la Grotta di Nettuno.

Situata nel versante nord occidentale dell’Isola, a pochi chilometri dalla città di Alghero, sul promontorio di Capo Caccia, la Grotta di Nettuno – Cova de Neptù in catalano algherese -, rappresenta una delle più grandi e famose cavità marine presenti in Italia, tanto da essere il sito ambientale sardo più visitato dai turisti nel 2022, set cinematografico del film di fantascienza “L’isola degli uomini di pesce” del 1979, ma anche meta di speleologi da tutto il mondo, studiosi, personalità e altezze reali, tra cui Carlo Alberto di Savoia-Carignano, Re di Sardegna. Durante una delle sue visite, il sovrano fu accompagnato dal viaggiatore inglese John Warre Tyndale, che poi descrisse l’antro all’interno dell’opera ottocentesca “The Island of Sardinia”.

La storia

La formazione della Grotta di Nettuno risale ad almeno 2 milioni di anni fa. Pur essendoci incertezza su chi l’abbia scoperta, secondo alcune fonti un pescatore del posto di nome Ferrandino alla fine del 1700, in realtà, considerando i resti recuperati, appartenenti a civiltà antiche, è difficile ritenere che i Romani, presenti nel territorio già dal I secolo d. C., e ancora prima i popoli primitivi, non si siano mai avventurati al suo interno. È certo invece che un tempo la grotta fosse abitata dalla foca monaca, di cui al giorno d’oggi non vi è purtroppo alcuna traccia.

All’interno di un magico mondo sotterraneo

La Grotta di Nettuno si sviluppa per una superficie di circa 4 km,tuttavia, per ragioni di sicurezza, l’itinerario turistico si concentra solo sul primo chilometro. Il sentiero, coperto da vegetazione, situato lungo il costone laterale della cavità, conduce a un magico mondo sotterraneo composto da sale eleganti e maestose.

La prima ampia sala ospita il limpidissimo lago La Marmora, uno dei più grandi laghi di acqua salata d’Europa. In questo primo tratto, al centro, si erge l’Acquasantiera, una stalagmite monumentale che presenta sulla sommità delle vaschette con acqua dolce, fonte di abbeveraggio per gli uccelli.

Percorrendo poi un tratto in discesa si giunge alla sala delle Rovine, così chiamata per via delle deturpazioni compiute dai visitatori nel corso dell’Ottocento, e alla sala della Reggia con colonne alte ben 9 metri che sembrano quasi sorreggere il soffitto che, subito dopo, raggiunge addirittura i 18 metri. Sul fondo del lago è possibile notare una suggestiva formazione stalagmitica che, per via della forma, è stata chiamata Albero di Natale. Da questa sala si raggiunge una spiaggetta di sabbia bianchissima chiamata spiaggia dei Ciottolini, poiché in passato era ricoperta da piccoli sassi ora scomparsi.

Segue poi la sala Smith, dal nome del capitano inglese che fu tra i primi esploratori della grotta, con al centro la colonna più grande della cavità, con formazioni che riproducono delle canne e per questo chiamata il Grande Organo. A seguire si trova la Cupola, un’altra formazione stalagmitica con pareti lisce e unita al soffitto con una colonna sovrastante, tanto da assomigliare alla cupola di una cattedrale. Subito dopo il soffitto si fa più basso e si può ammirare la sala delle Trine e dei Merletti con ricchi accessori di vario genere, frange, merletti, intagli, intarsi di oreficeria, filigrana.

Il percorso all’interno della grotta termina con la Tribuna della Musica, una balconata che dall’alto si affaccia sulle sale, sul lago e sulla spiaggia. Qui, in passato, nelle occasioni importanti una piccola orchestra suonava mentre i visitatori danzavano sulla spiaggetta.

A completare l’antro ci sono degli anfratti, segreti e profondi, in cui possono spingersi solo gli speleologi: il lago dei Funghi, la galleria del Metrò e l’enorme salone con un lago Semilunare.

Come raggiungere la grotta

La Grotta di Nettuno è accessibile percorrendo due itinerari, uno via mare e l’altro via terra. Quando le condizioni climatiche lo consentono, è possibile salire su una delle imbarcazioni che partono dal porto turistico di Alghero o dal molo di Cala Dragunara a Porto Conte. Nel corso della traversata, della durata di circa 40 minuti, si percorre tutta la suggestiva Riviera del Corallo fino a Capo Caccia, dove, con l’Isola Foradada sullo sfondo, si approda direttamente all’interno della cavità.

In alternativa si deve percorrere in auto o in autobus il tratto di strada che dalla cittadina catalana conduce alla baia di Porto Conte fino al punto più estremo del promontorio di Capo Caccia, dove si trova l’ingresso della Escala del Cabirol (la Scala del Capriolo). Si tratta di una scalinata, aperta nel 1954, lunga 400 metri e formata da 654 scalini, così chiamata perché si inerpica a zig zag, proprio come un tempo facevano i caprioli, su una parete a picco sul mare alta ben 119 metri, al punto da essere considerata una attrattiva turistico- sportiva e “una delle più ardite e suggestive scale su parete di sesto grado del mondo” secondo il Touring Club Italiano.

Qualunque via si scelga di percorrere, andare alla scoperta di un simile spettacolo della natura è un’esperienza che vale la pena fare almeno una volta nella vita.

Per maggiori informazioni sugli orari di visita è possibile consultare il sito ufficiale grottadinettuno.it.

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