Spesso la quantità non è rilevante poiché si può fare qualità anche essendo in pochi. Con circa 400 abitanti, il comune di Senis (OR) prende alla lettera questa regola e coltiva gelosamente il suo corredo storico-artistico per mantenere viva la memoria collettiva. Oltre a nuraghi dal fascino particolare e una cava preistorica di selce, il centro ospita anche una pittoresca fontana spagnola, che nonostante i secoli trasmette ancora forte suggestione.
Ubicata sulla sponda destra del Riu Imbessu, la fontana spagnola di Senis rivela una peculiare conformazione data dal forte legame tra scultura e architettura. Costruita in materiale trachitico, essa sorse nel XVII secolo d.C. per mano degli scalpellini Francesco Giuseppe e Gianpietro Lampis, i cui nomi sono tutt’ora leggibili sulla fonte stessa. Collocata sopra un mascherone ornato da due cigni, l’iscrizione è punto di fuoriuscita dell’acqua e si inserisce in un’architettura con incisioni spiraliformi.
“Esta fuente la ha fabbricado Francisco Joseph por designo de su padre et maestro Juan Pedro Lampis natural de la villa de Laconi” (“Questa fonte è stata fabbricata da Francesco Giuseppe su progetto di suo padre e maestro Gianpietro Lampis originario del comune di Laconi”).
Con queste parole la fontana presenta i suoi creatori, che con il loro lavoro ispirarono successivamente un intento più ambizioso. Commissionato da Vittoria Vico contessa del Castillo, tale progetto prevedeva infatti l’inserimento della fontana in un parco con villa a tre piani, la quale tuttavia non vide mai la luce.
Malgrado la parziale riuscita dell’operazione edilizia, nel tempo la fontana spagnola è riuscita a restituire notevole fascino, ma soprattutto ulteriori informazioni sul relativo contesto storico. Oltre al nome degli esecutori, sulla destra essa reca infatti l’iscrizione “Don Ferdinando Masones-Nin”,figlio dei proprietari della fonte Felice Nin e Maria Masones de Lima. Assieme ai feudi della Baronia nel 1743, Ferdinando ricevette in eredità anche la singolare fontana, divenuta emblema delle vicende politico-territoriali del periodo.
Un legame fondato sull’originaria posizione della fonte nell’area del palazzo baronale di Senis, sorto sui resti del castello di Funtana Menta. Con un nome ispirato a quello del colle su cui fu edificato, il castello protesse il territorio fino al XIII secolo d.C., frangente in cui Senis divenne residenza dei governanti dell’omonima Baronia.
![Palazzo baronale di Senis. 📷 Associazione Culturale Folkloristica San Giovanni Battista](https://i0.wp.com/www.shmag.it/wp-content/uploads/2024/06/Palazzo-baronale-di-Senis.-Foto-Associazione-Culturale-Folkloristica-San-Giovanni-Battista-2.jpg?ssl=1)
![Palazzo baronale di Senis. 📷 Associazione Culturale Folkloristica San Giovanni Battista](https://i2.wp.com/www.shmag.it/wp-content/uploads/2024/06/Palazzo-baronale-di-Senis.-Foto-Associazione-Culturale-Folkloristica-San-Giovanni-Battista-3.jpg?ssl=1)
![La fontana spagnola di Senis. 📷 Fabrizio Bibi Pinna](https://i1.wp.com/www.shmag.it/wp-content/uploads/2024/06/La-fontana-spagnola-di-Senis.-Foto-Fabrizio-Bibi-Pinna-2.jpg?ssl=1)
![Palazzo baronale di Senis. 📷 Associazione Culturale Folkloristica San Giovanni Battista](https://i1.wp.com/www.shmag.it/wp-content/uploads/2024/06/Palazzo-baronale-di-Senis.-Foto-Associazione-Culturale-Folkloristica-San-Giovanni-Battista.jpg?ssl=1)
![La fontana spagnola di Senis. 📷 Fabrizio Bibi Pinna](https://i2.wp.com/www.shmag.it/wp-content/uploads/2024/06/La-fontana-spagnola-di-Senis.-Foto-Fabrizio-Bibi-Pinna-1.jpg?ssl=1)
Comprendente Senis, Mogorella, Assolo, Ruinas, Asuni, Villa Sant’Antonio e Nureci, la Baronia di Senis vide il susseguirsi di vari sovrani, dal suo primo signore Luigi Ludovico Pontos – nominato dal re Alfonso d’Aragona nel 1417 – al primo barone Pietro Joffrè, a cui fu permesso di trasmettere il titolo anche alle figlie femmine. Le intricate vicende di potere travolsero anche la struttura di Funtana Menta, che assunse un ruolo strategico per motivi difensivi e per impedire alla popolazione di razziare raccolti a valle. Una funzione che il territorio rivestì fino al 1840, quando fu concesso al Piemonte da Maria Nin Zatrillas e divenne parte del Regno d’Italia.
Al netto della questione prettamente pratica, il castello di Funtana Menta si caratterizzava anche per una densa componente artistico-culturale, giunta integra fino ai nostri giorni. Nonostante la sua scomparsa, il castello passò infatti il testimone al palazzo baronale, costruito nel 1662 e ad oggi completamente restaurato. Sorto sul luogo del suo predecessore, la struttura presenta ancora il cortile con casa padronale, una torre medievale, carceri, stalle e il tancato “Is Nueddas”, spazio recintato adibito a giardino. Sul lato destro del palazzo è presente, inoltre, un altro cortile con seminterrato e volta a botte, ossia una copertura semicilindrica.
La fontana spagnola si trova in località Bau Nou a Senis, in provincia di Oristano. Giungendo dalla Strada Statale 197 di San Gavino e del Flumini, per raggiungerla sarà necessario svoltare a sinistra e prendere la Strada Provinciale 46, per poi immettersi nella Strada Provinciale 35. Da qui bisognerà percorrere la Strada Statale 442 di Laconi e di Uras, svoltare a destra dopo circa 280 metri e infine a sinistra. Attualmente il palazzo baronale risulta quasi sempre chiuso, mentre la fontana è liberamente visitabile tutti i giorni gratuitamente. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare il comune di Senis al numero 0783.969236.