San Nicola, le origini di Babbo Natale

Il 6 dicembre si celebra San Nicola, patrono di Sassari. Scopriamo la vera storia del vecchietto dalla barba bianca che condivide la sua bontà ed i suoi doni con tutto il mondo

San Nicola viene celebrato come patrono della città di Sassari il 6 dicembre data che, secondo le cronache, è quella della sua morte. Con tutta probabilità è il santo più venerato essendo riconosciuto sia dalla chiesa cattolica che da quella ortodossa. È adorato in Russia, Europa e Stati Uniti. Inoltre, è il patrono di numerosi comuni in Italia e nel mondo.

San Nicola nasce intorno al 270 d.C. in una regione dell’antica Grecia e muore nel 320 d.C. quando è vescovo di Myra (nell’attuale Turchia). Durante la sua vita, subisce la persecuzione dei cristiani ad opera di Diocleziano. Successivamente torna ad occupare la carica di vescovo di Myra, dopo essere stato sottratto alle persecuzioni da Costantino. Il culto per il santo, si diffonde dai paesi dell’est al meridione d’Italia, anticamente soggetto al dominio bizantino. Le spoglie del santo, custodite a Myra, vennero trafugate e portate a Bari e Venezia dirette concorrenti con l’Oriente nei traffici marittimi. Ora sono custodite nella Basilica di San Nicola e nell’abbazia di San Nicolò. Parallelamente alla capillare estensione del culto per San Nicola, iniziano a circolare anche numerose storie e leggende sulla sua vita.

Tra i tanti episodi attribuiti a San Nicola, uno si riferisce a quando donò ai bambini ed ai poveri del proprio paese il grande patrimonio di famiglia. Un altro racconto dice che per salvare dalla carestia la popolazione di Myra, di cui era vescovo, riuscì a moltiplicare del pane; fermatosi a Bari durante un viaggio, salvò dei marinai da un naufragio; in seguito all’abbondanza dei suoi doni, iniziò ad essere considerato anche simbolo di ricchezza. Così divenne patrono dei bambini, dei panettieri, dei marinai e dei commercianti.

Un’altra storia racconta di un pover’uomo con tre figlie. Anticamente, il padre di una giovane donna aveva l’obbligo di offrire una dote ai potenziali mariti. Più grande era la dote, maggiori erano le probabilità per una giovane donna di trovare un buon marito. Senza dote, una donna non aveva molte possibilità di sposarsi. Le figlie di questo pover’uomo erano quindi destinate ad essere vendute come schiave. Misteriosamente, in tre diverse occasioni, trovarono in casa una borsa d’oro, sufficiente a fornire il denaro necessario per il matrimonio delle ragazze. Il benefattore era San Nicola. Si dice che le borse d’oro, gettate da una finestra aperta, siano finite dentro a dei calzini messi ad asciugare davanti al fuoco. Ciò ha influenzato l’usanza di appendere al camino delle calze affinché fossero riempite di doni. È grazie questa storia, che San Nicola diviene un portatore di doni ed il protettore dei matrimoni. Deriva da questa leggenda, la tradizione della dote di San Nicola. Secondo questa usanza ogni anno tre ragazze sassaresi, prossime al matrimonio e che ne fanno richiesta, ricevono una dote che in questo periodo di crisi è un validissimo aiuto economico. Il 6 dicembre, alla fine della celebrazione in onore del santo nella Cattedrale di San Nicola, vengono estratti i nomi delle tre parrocchie cittadine alle quali appartengono le ragazze che riceveranno la dote.

Grazie a questi racconti leggendari, dalla costola di San Nicola vescovo di Myra, nasce la figura di Babbo Natale tanto che, a volte in alcuni paesi europei, questi viene ancora raffigurato in abiti vescovili. Il paffuto e bonario vecchietto dalla barba bianca, alla guida di una slitta volante, vestito con un abito rosso bordato di pelliccia bianca, che si cala nei nostri camini per portare dei doni ai più piccoli, è una rappresentazione folcloristica della proverbiale generosità e della bontà del santo. Un ruolo fondamentale nello sviluppo della figura del moderno Babbo Natale, lo ha giocato il poema “A visit from Saint Nicholas” di Clement C. Moore pubblicato nel 1823 che influenza molto tutte le successive raffigurazioni del personaggio. Un altro fondamentale protagonista nel successo di Babbo Natale, sono state le svariate campagne commerciali, tra cui quella della Coca-Cola. Così dal 1920 in poi, riviste, cartelloni e spot pubblicitari contribuiscono a rendere la figura di Babbo Natale un’icona della cultura commerciale dei nostri giorni.

Nonostante ciò, dietro Babbo Natale si trova ancora San Nicola che condivide la sua bontà ed i suoi doni con tutto il mondo.

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