Il cuore pulsante di Oristano, durante le giornate di Carnevale, batte al ritmo frenetico de Sa Sartiglia. Il conto alla rovescia ha avuto inizio, e i vicoli e le strade della città si preparano ad accogliere uno spettacolo unico al mondo. Gli squilli delle trombe e i rulli dei tamburi dei trombettieri e tamburini diventano l’eterna colonna sonora di questo evento straordinario.
Secondo gli Archivi storici cittadini, la Sartiglia non è solo una tradizione, ma è parte integrante della storia di Oristano da almeno il 1546. Tuttavia, alcuni anziani sostengono che questa festa potrebbe risalire addirittura al Medioevo, quando la Oristano giudicale potrebbe aver ospitato spettacoli simili. La leggenda narra che non ci sia stato un solo anno in cui le strade della città non abbiano visto sfilare la giostra, creando così una tradizione radicata nel tempo.
Oggi, la Sartiglia è un appuntamento fisso che giunge puntuale ogni anno l’ultima domenica e il martedì di Carnevale. Per il 2024, le date sono fissate per l’11 e il 13 febbraio, con l’aggiunta della Sartigliedda dei bambini, un evento immancabile dell’ultimo lunedì di Carnevale (12 febbraio).
I protagonisti di questa festa sono Su Componidori e il corteo che lo accompagna, tra cavalieri, trombettieri, tamburini, la corte di Eleonora, leggendaria Giudicessa della Oristano medioevale, e i Gremi dei Contadini e dei Falegnami. Questi sfilano con grande solennità sino alla via del Duomo, antistante la Cattedrale di Santa Maria Assunta, dove ha luogo la corsa alla stella.
La scena è un affascinante tripudio di colori e suoni. Cavalli imponenti, elegantemente bardati, cavalieri vestiti con costumi che mescolano la tradizione sarda e spagnola, e dame con abiti d’altri tempi danno vita a uno spettacolo coinvolgente. Ma il protagonista indiscusso è Su Componidori, il re della corsa, il re della città per almeno un giorno.
La nomina ufficiale di Su Componidori avviene il 2 febbraio, il giorno della Candelora, quando i Gremi dei Contadini e dei Falegnami consegnano ai prescelti un cero benedetto.
Il giorno della corsa, le mani esperte della Massaia Manna e delle Massaieddas trasformano l’uomo in Componidori, vestendolo con pantaloni e giacca di pelle, camicia bianca e la caratteristica maschera (color terra per il Gremio dei Contadini e color cera per quello dei Falegnami) circondata da un velo ricamato sul capo e da un cilindro in testa. L’uomo trasformato in Componidori deve poi salire a cavallo senza mai toccare terra, un momento atteso con grande trepidazione.
La corsa alla stella è lo spettacolo principale, preceduto dalla sfilata di apertura e dai gesti di benedizione de Su Componidori con sa pippia de maiu, un doppio mazzo di pervinche e viole mammole che rappresenta la rigenerazione della natura. Su Componidori apre la gara cercando di cogliere la stella con la spada. Successivamente, decide a quali cavalieri affidarla, determinando il destino della città per l’anno a venire. L’ultima discesa è riservata nuovamente a Su Componidori, che cerca di conquistare la stella con uno stocco prima di lanciarsi in sa remada, benedicendo il pubblico con sa pippia de maiu.
La Sartiglia prosegue con le pariglie in Via Mazzini, dove Su Componidori apre e chiude l’evento con un’ultima remada. Niente evoluzioni per lui, la sua integrità deve essere preservata, e toccare terra prima della svestizione porterebbe sventura alla città.
Con la svestizione di Su Componidori, si conclude un’altra edizione emozionante de Sa Sartiglia. Mentre i tamburini e i trombettieri continuano a suonare, scandendo il ritmo delle ultime notti del Carnevale, l’attenzione è già rivolta all’appuntamento dell’anno successivo. La Sartiglia di Oristano rimane una tradizione unica, un connubio perfetto tra storia, cultura e spettacolo che continua a incantare chiunque vi partecipi.
Per acquistare i biglietti per assistere alla corsa alla stella e conoscere il programma dettagliato degli appuntamenti del Carnevale di Oristano è possibile consultare il sito ufficiale sartiglia.info.