Nuraghe Burghidu: un’imponente testimonianza della civiltà nuragica a Ozieri

A circa 10 chilometri dal paese, il sito si erge su uno sperone roccioso affacciato sulla piana sottostante, presentava una struttura complessa dotata di corpo centrale più 4 torri secondarie

Nuraghe Burghidu, Ozieri. ? Mauro Murgia Alinari | Sardegna Digital Library

Nuraghe Burghidu, Ozieri. ? Mauro Murgia Alinari | Sardegna Digital Library

Fin dai primordi, i nuraghi hanno caratterizzato i paesaggi sardi e nel tempo il loro studio è stato essenziale per approfondire le nostre radici, la nostra storia, ma soprattutto la nostra identità. Con diverse complessità ed articolazioni, tali costruzioni tronco-coniche presero il nome dalla cosiddetta civiltà nuragica, sviluppatasi tra 1800 e 238 a.C. circa. Fautrice di migliaia di nuraghi in tutta l’isola, – con stima di circa 7000 esemplari sopravvissuti – la parabola nuragica coinvolse anche l’attuale comune di Ozieri. Ubicato in provincia di Sassari, esso tutt’ora convive con un forte dominatore sito su una sporgenza: il nuraghe Burghidu.

Risalente presumibilmente al 1500 a.C., il nuraghe Burghidu si eleva a presidio della piana sottostante, con ampio campo visivo sul territorio di Ozieri. Come per la maggior parte dei nuraghi, esso ebbe origine in un contesto di avvistamento e difesa, idea rafforzata proprio dalla peculiare posizione. I suoi artefici furono probabilmente gruppi autoctoni, trasferitisi dalle colline al Campo di Ozieri alla ricerca di terre fertili da colonizzare. Particolarmente ricca dal punto di vista naturalistico, l’area offrì un luogo agevole non solo per vivere, ma anche per erigere costruzioni in terreni limitrofi. Tra i circa 120 nuraghi della località di Ozieri, il nuraghe Burghidu risultava tra le strutture più complesse e testimoniava la densità abitativa dell’epoca.

Articolato e solitario, in origine il nuraghe Burghidu presentava una struttura quadrilobata, ossia formata da un corpo centrale e quattro costruzioni secondarie. La torre principale – detta mastio e alta circa 15 metri – era circondata da 4 torri unite a nord e ad est da cortine, un insieme di tratti murari rettilinei. A completamento del raccordo protettivo, il lato ovest del sito era invece cinto da un bastione curvilineo. A causa della brusca interruzione del sistema difensivo est, si presume che qui sorgesse l’ingresso principale al nuraghe, in passato munito di architrave.

La notevole complessità esterna trovava riscontro anche internamente, soprattutto in relazione al corpo centrale del nuraghe. Secondo un’ipotetica ricostruzione esso presentava 3 livelli, raggiungibili da una scala a chiocciola interna e formati ciascuno da un solo ambiente. Entrando dall’ingresso est e percorrendo un andito, il piano terra si estendeva in uno spazio con tre nicchie disposte a croce, elemento assente al primo piano e forse anche al secondo. Al pari di altri casi costruttivi, è interessante evidenziare la competenza nella lavorazione e nell’impiego dei blocchi litici, ottenuti da rocce trachitiche e disposti in modo regolare.

Al netto di ideali riconfigurazioni, ad oggi il nuraghe Burghidu conserva ben poco della struttura originaria. Rispetto al corpo centrale – manutenutosi meglio e con altezza attuale di 9 metri circa – è possibile notare ancora il piano terra e il primo piano, mentre il secondo livello risulta assai scarno. Elemento suggestivo è la conservazione di un ambiente a “tholos”, costituito da vano circolare e copertura emisferica. Tra i resti visibili vi è anche una torre secondaria con accesso indipendente, comunicante con la successiva tramite una lunga strettoia.

Attualmente, il piano terra del mastio risulta interrato e quindi inaccessibile, mentre il primo livello è osservabile dal varco creato dal crollo della facciata. Con il passare dei decenni, il sito è stato oggetto di ricerche e tentativi di recupero, tra cui un restauro nel 1967 a cura della Soprintendenza per i Beni archeologici di Sassari e Nuoro. Un’ulteriore iniziativa è scattata nel 2020, anno in cui il nuraghe è stato inserito in un progetto dell’Assessorato regionale dei Beni Culturali avente come obiettivo la sua tutela e valorizzazione.

Il nuraghe Burghidu si trova nell’omonima località del comune di Ozieri (SS). Attualmente il sito non è gestito e sorge su proprietà privata, motivo per cui non è possibile effettuare visite.

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