Il Museo Archeologico di Cagliari, uno dei poli museali più belli della Sardegna, diventa autonomo

Come il Colosseo a Roma, come la Galleria degli Uffizi a Firenze. Anche il Museo Archeologico di Cagliari ha ottenuto l’autonomia come gli altri grandi simboli della cultura del Belpaese. L’iniziativa è partita dal ministro Dario Franceschini che ha presentato la riforma dei musei al Consiglio dei ministri lo scorso dicembre. Con questa modifica che è stata, per altro, subito approvata, il Museo archeologico di Cagliari diventa autonomo dal resto del patrimonio storico e archeologico della Sardegna.

Altra importante novità introdotta dalla riforma sarà la guida del museo, che sarà affidata a un direttore scelto tramite un bando internazionale. La ricerca è già partita, infatti il bando si trova online sull’Economist. Il super direttore del nuovo museo autonomo gestirà, insieme al Museo Archeologico Nazionale, anche l’ex regio Museo Archeologico, la Pinacoteca Nazionale, lo Spazio museale di San Pancrazio e gli spazi di Porta Cristina. L’intento è quello di dar vita ad una vera e propria Cittadella della Cultura che concentra sotto una sola direzione i principali luoghi di interesse culturale del capoluogo isolano. I nuovi musei autonomi decretati dalla riforma sono stati scelti in base alla rilevanza dei luoghi e delle collezioni, alle potenzialità di crescita, agli elementi storico artistici e al possibile impatto sociale positivo sulle comunità. La speranza è che questa meritata autonomia inneschi un processo di crescita che renda il museo più moderno, contribuendo a farlo diventare un attrattore turistico conosciuto anche a livello internazionale.

Le origini del Museo Archeologico di Cagliari risalgono al 1800, quando il viceré Carlo Felice decise di allestire nel Palazzo Viceregio, sotto proposta del Cavaliere Ludovico Baylle, il Gabinetto di Archeologia e Storia naturale, affidandolo alle sapienti cure del Cavaliere De Prunner. Baylle e De Prunner si occuparono da subito di raccogliere oggetti di pregio, manufatti antichi e minerali, senza – però – alcun intento di raccolta scientifica. Due anni dopo il museo venne aperto al pubblico. All’inizio del ‘900 il polo museale venne trasferito nell’edificio che ospitava la Zecca.

Dal 1993 il museo, arricchitosi negli anni di numerosi nuovi reperti ritrovati grazie alle operazioni di scavo, si trova nell’attuale sede, il Complesso museale della Cittadella dei Musei in Piazza Arsenale 1, al centro di Cagliari.

Attualmente la collezione permanente del museo accoglie reperti di varie epoche storiche, dall’età pre-nuragica fino all’età bizantina. Il fulcro del museo è ovviamente la cultura e la storia della Sardegna, in particolare delle zone che appartengono alle province di Cagliari e Oristano. Il Museo si pone come porta di accesso alla comprensione della storia dei popoli mediterranei che, grazie al punto strategico in cui si trova l’isola, in Sardegna si sono conosciuti, scontrati e scambiati manufatti di ogni tipo. Al centro di tutto, ovviamente, il nostro vastissimo patrimonio archeologico.

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Sono quattro i piani in cui il museo si articola. Il primo introduce i visitatori nella preistoria e storia della Sardegna, presentando la successione delle culture: la civiltà nuragica, quella fenicio-punica, quella romana. Gli altri tre piani sono dedicati all’illustrazione dei diversi settori territoriali, con l’esposizione di oggetti e materiali rinvenuti nelle diverse località. Importanti sono gli spazi dedicati al complesso nuragico di Barumini, al Santuario di Antas e alle città fenicie di Sulci e Monte Sirai.

Dal 2014 al primo e al terzo piano è possibile trovare una delle principali attrattive del Museo archeologico di Cagliari: i Giganti di Mont’e Prama, statue a tutto tondo di 2/2,5 metri di altezza e datate in un periodo tra il IX secolo a.C e il XIII a.C. Queste mastodontiche sculture sono state ritrovate in Località Mont’e Prama, vicino a Cabras (OR) e raffigurano guerrieri ma anche modelli di nuraghi.

Oltre all’esposizione fissa, il Museo Archeologico accoglie anche svariati eventi e laboratori, attività didattiche e ludiche e, soprattutto, mostre temporanee che approfondiscono le tematiche della mostra permanente. Non vengono trascurati nemmeno i bambini. Nel mese di marzo, infatti, sarà disponibile un laboratorio dal titolo “Come nasce il mosaico”, dedicato all’arte del mosaico romano. I protagonisti saranno bambini e ragazzi delle scuole o piccoli gruppi (dai 5 anni in su) che potranno realizzare su una base di legno, ispirati da quelli esposti, dei piccoli mosaici da portare via con sé.

Una nuova iniziativa particolarmente interessante è il Sabato dell’archeologia virtuale, che permette ai visitatori di indossare i visori VR e compiere un viaggio straordinario ai confini della storia e della preistoria della Sardegna. Questa opzione consente di “spostarsi” in diversi siti archeologici della Sardegna, come Su Nuraxi di Barumini, Su Mulinu di Villanovafranca, Sa Sedda ‘e sos Carros di Oliena e molti altri. Il virtual tour è compreso nel prezzo del biglietto di ingresso e ha una durata di 15 minuti circa. È disponibile anche in lingua inglese e, essendoci posti limitati, è consigliabile prenotare scrivendo a pm-sar.prenotmuseoarcheo.ca@beniculturali.it.

Il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari è aperto dal martedì alla domenica, dalle 9:00 alle 20:00. La biglietteria chiude alle 19:15. Il prezzo del biglietto intero (Statue di Mont’e Prama comprese) è di 7 euro, mentre il ridotto ha un costo di 3,50 euro. Per essere sempre aggiornati sulle mostre temporanee e gli orari di chiusura è consigliabile consultare le pagine Facebook e Twitter.

A causa dell’emergenza epidemiologica COVID-19 dall’8 marzo 2020 è sospeso il servizio di apertura al pubblico di tutti i musei italiani. Da oggi, venerdì 3 aprile, il Museo Archeologico di Cagliari con i suoi 4000 reperti è visitabile da casa in modalità virtuale!

Il progetto nasce da un accordo tra la Direzione regionale Musei e la società Teravista, in collaborazione con l’Università di Padova, per la realizzazione dei tour virtuali, da destinare alla fruizione mediante visori VR all’interno dei musei, di alcuni importanti luoghi della cultura: tra questi, saranno a breve disponibili per la fruizione i tour dell’area archeologica Su Nuraxi di Barumini, dell’altare preistorico di Monte d’Accoddi e della Pinacoteca nazionale di Sassari, che affiancano il Compendio Garibaldino di Caprera, già presente nei visori dei musei sardi.

Oggi il tour virtuale del Museo archeologico di Cagliari viene messo gratuitamente a disposizione di tutti per venire incontro al desiderio dei cittadini di essere vicini ai loro luoghi del cuore. Il tour verrà, inoltre, presto implementato con la visualizzazione dei modelli 3D degli oggetti più importanti presenti nelle vetrine.

Da questo link è possibile connettersi al virtual tour.

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