Chiara Francini in tournée nell’Isola con lo spettacolo “Una ragazza come io”

Un originale e coinvolgente One-Woman-Show in cui l'artista si racconta, ripercorrendo le fasi fondamentali della sua vita. Dopo il debutto di domani al Teatro Civico di Alghero, giovedì sarà al Cine/Teatro Olbia, venerdì al Teatro del Carmine di Tempio Pausania e sabato al Teatro Centrale di Carbonia

Chiara Francini

Chiara Francini

Il talento di Chiara Francini per un intrigante e ironico (auto)ritratto al femminile con “Una ragazza come io”, brillante e coinvolgente monologo scritto “a quattro mani” con Nicola Borghesi, che firma la regia, e interpretato dall’eclettica attrice e scrittrice nonché conduttrice televisiva (una produzione di Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito Teatro, con il sostegno di Campania Teatro Festival e del Festival Teatrale Borgio Verezzi, in collaborazione con Argot Produzioni e con il contributo della Regione Toscana): la pièce debutta in prima regionale domani (mercoledì 30 novembre) alle 21 al Teatro Civico di Alghero, per approdare giovedì 1 dicembre alle 21 al Cine/Teatro “Olbia” di Olbia, venerdì 2 dicembre alle 21 al Teatro del Carmine di Tempio Pausania e infine sabato 3 dicembre alle 21 (fuori abbonamento) al Teatro Centrale di Carbonia, per una breve ma intensa tournée nell’Isola sotto le insegne della Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna.

Un affascinante e originale One-Woman-Show in cui l’artista toscana si mette a nudo, con sottile umorismo e con brio, ripercorrendo i momenti cruciali della sua esistenza: “Una ragazza come io” è la storia della sua vita, «unica, eppure così simile a quella di tanti altri», ricca di avvenimenti e incontri significativi, che acquistano una luce diversa, a distanza di anni, tra ricordi, pensieri e emozioni. Focus sui paesaggi e le atmosfere, per un affresco del Belpaese attraverso lo sguardo della bambina di ieri, divenuta una giovane donna, tra «l’infanzia di paese, i nonni con cui è cresciuta, la famiglia matriarcale, l’adolescenza, le case popolari, i genitori sempre al lavoro, un mondo di cortili, di finestre che danno sulla vita vera, il percorso di ragazza di provincia sano e caparbio, il desiderio odierno combattuto e vivissimo di voler diventare mamma e la fierezza dell’essere ora e sempre una diversa, una strana, una fuoriposto, un’inadeguata, una parvenue».

Sotto i riflettori Chiara Francini, sulla suggestiva colonna sonora eseguita dal vivo da Francesco Laineri (elettronica e strumenti giocattolo), parla di sé e dei sogni di una generazione nata dopo la “rivoluzione” culturale e sociale degli Anni Sessanta, tra l’età dei giochi e dell’innocenza (sullo sfondo dall’“edonismo” degli Anni Ottanta, poi con la fine della “guerra fredda” e lo scandalo di Tangentopoli negli Anni Novanta) e la presa di coscienza di sé, dei propri diritti e delle proprie aspirazioni, individuali e collettive, nel pieno della civiltà dell’apparire e dell’esplosione dei social media agli inizi del Ventunesimo Secolo. Una performance raffinata e avvincente, quasi un diario “in pubblico” tradotto con intelligenza e con spirito, in cui l’autrice di romanzi di successo, dal best seller “Non parlare con la bocca piena” (Rizzoli, 2017) a “Mia madre non lo deve sapere” (Rizzoli, 2018), “Un anno felice” (Rizzoli, 2019) e “Il cielo stellato fa le fusa” (Rizzoli, 2020) e conduttrice di programmi come “Love me gender” e “Love me stranger”, fino a “Drag Race Italia”, già testimonial – tra gli altri – di Dolce & Gabbana, ma soprattutto attrice di teatro e cinema, formatasi con Barbara Nativi al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino, tra “Noccioline” di Fausto Paravidino e “Il pittore di Madonne”, per poi spaziare tra Shakespeare e la drammaturgia contemporanea, partecipando inoltre a “Faccia da comico” all’Ambra Jovinelli di Roma con la direzione artistica di Serena Dandini, porta in scena una vicenda insieme singolare e esemplare.

“Una ragazza come io” diventa così lo specchio di molteplici esistenze trascorse tra il ritmo lento e il clima per certi versi claustrofobico, seppure rassicurante e protettivo, della provincia italiana dove il tempo sembra esserci fermato e l’instancabile vitalità delle grandi città, con le sterminate e spesso anonime periferie e il centro così scintillante e animato, ricco di opportunità e di promesse. Una narrazione avvincente, in prima persona, con tante sfumature, dall’allegria alla malinconia, dall’ingenuità ma anche la capacità e la libertà di fantasticare e inventare mondi dell’infanzia alle sfide dell’adolescenza e dell’età adulta, dalle difficoltà e gli ostacoli al coraggio e alla determinazione nel seguire le proprie inclinazioni e le proprie passioni, e con tanti registri differenti, dall’ironia anche pungente alla disarmante sincerità. L’eroina del racconto è la stessa Chiara Francini, la sua diviene una storia emblematica in cui tante giovani donne, e non solo, possono ritrovarsi e riconoscersi, tra ambizioni professionali e artistiche, talento creativo e desiderio di affermare la propria personalità, ma anche la volontà di (poter) vivere appieno e serenamente l’esperienza della maternità.

“Una ragazza come io” è la nuova “avventura teatrale” di Chiara Francini, già protagonista sui palchi dell’Isola con “L’amore segreto di Ofelia” di Steven Berkoff, con la regia di Luigi De Angelis e “Coppia aperta quasi spalancata” di Dario Fo e Franca Rame, con la regia di Alessandro Tedeschi, che ritorna in teatro con una “partitura” su misura, perfettamente nelle sue corde, dove si fondono narrazione e recitazione, tra parole, suoni e visioni. Una pièce in cui si intrecciano vita e arte, memoria e futuro: il racconto di una vita, unica e irripetibile, tra note struggenti e poetiche, liriche e perfino umoristiche, dove l’artista rivela «cosa significhi per lei essere una donna oggi, in modo rivoluzionario: dicendo la verità».

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