Il comico e conduttore televisivo Valerio Lundini sbarca nell’Isola con “Il mansplaining spiegato a mia figlia”

L’originale e coinvolgente One-Man-Show in cartellone il 2 e 3 gennaio al Teatro Civico di Alghero e il 4 gennaio al Teatro Massimo di Cagliari dove inaugura “Pezzi Unici”, la nuova rassegna del CeDAC

Valerio Lundini. ? Giovanni Aiello

? Giovanni Aiello

S’intitola “Il mansplaining spiegato a mia figlia” il nuovo spettacolo di Valerio Lundini in cartellone – dopo il duplice appuntamento domenica 2 e lunedì 3 gennaio alle 20:30 al Teatro Civico di Alghero a cura della Fondazione Alghero per il Cap d’Anymartedì 4 gennaio alle 21 al Teatro Massimo di Cagliari dove inaugura “Pezzi Unici”, la nuova rassegna organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna. Viaggio tra temi di scottante attualità e argomenti “a sorpresa” con il divertente e coinvolgente One-Man-Show interpretato dal poliedrico artista romano che ha conquistato le platee televisive (e non solo) con la sua comicità surreale, che sposa satira e nonsense, domande irriverenti e raffinati giochi di parole, per affrontare questioni cruciali del presente attraverso la chiave dell’ironia e della leggerezza, mettendo in risalto i paradossi e le contraddizioni della società contemporanea.

Una sorta di enfant terrible capace di porre quesiti impertinenti e perfino imbarazzanti, facendo del politically incorrect un antidoto al “buonismo” imperante e del sovvertimento dei ruoli comuni uno stimolo a uscire dai clichés, con la soave gentilezza e l’apparente ingenuità da conduttore “di riserva” di un programma “inadeguato” e insieme l’umorismo pungente e sottile di un autore smaliziato, inventore e interprete di battute e testi con importanti collaborazioni con artisti come Nino Frassica e Lillo & Greg. Studi in Giurisprudenza e una laurea in Lettere, diplomato alla Scuola Romana dei Fumetti, apprezzato conduttore televisivo – da “L’Altro Festival” in occasione del Festival di Sanremo 2020, a “Una pezza di Lundini” – Valerio Lundini, con all’attivo una carriera di autore per la radio e per la televisione (in programmi come “610” e il “Programmone” di Nino Frassica in onda su Rai Radio 2) oltre alla partecipazione in veste di autore e comico a “Battute?” condotto da Riccardo Rossi su Rai 2 (2019) e le apparizioni in CCN – Il Salotto con Michela Giraud su Comedy Central (dal 2020), poi la partecipazione all’ultima kermesse sanremese come ospite, insieme a Roy Paci, per la serata cover al fianco di Fulminacci sulle note di “Penso Positivo” di Lorenzo Cherubini alias Jovanotti, approda sui palcoscenici italiani con “Il mansplaining spiegato a mia figlia” (produzione Do7 Factory e Vigna PR), dopo una fortunata tournée estiva con numeri da “tutto esaurito”, per un nuovo Tour nei Bei Teatri.

Nell’Isola tre date tra Alghero e Cagliari – tutte già sold out – per celebrare l’inizio del nuovo anno all’insegna dell’ironia in compagnia di Valerio Lundini (vincitore del Premio Riccio d’Argento di Fatti di Musica come “Personaggio Televisivo dell’Anno” 2021) che alterna le performances teatrali ai concerti con i VazzaNikki, ma ha anche dato alle stampe la scorsa primavera “Era meglio il libro” (Rizzoli Lizard), una raccolta di racconti che descrivono in forma onirica e fantastica eventi della vita quotidiana tra echi della cultura pop e rimandi (meta)cinematografici per un affresco di varia umanità.

“Il mansplaining spiegato a mia figlia” – a cominciare dal calembour del titolo – si annuncia come una pièce sorprendente tra sketches e canzoni, intriganti giochi di parole e humour nero, strali satirici e effetti multimediali nello stile inconfondibile di Valerio Lundini – che spazia dalle sue interviste (stra)ordinarie a personaggi diversissimi, dai Maneskin a Nino Frassica, Frank Matano e J-Ax, ospiti delle varie puntate di “Una pezza di Lundini” alla comicità stralunata e sofisticata di monologhi e battute, tra metafore e ossimori, iperboli, ribaltamenti di senso e situazioni da teatro dell’assurdo. Il talento dell’artista romano per (re)imparare a guardare il mondo che ci circonda con la purezza e l’innocenza (o meglio l’innocente crudeltà) dei bambini e delle bambine, dimenticando gli stereotipi, infrangendo le abitudini, senza lasciarsi ingannare dalle apparenze né convincere dagli slogans, riconoscendo gli aspetti grotteschi e paradossali, le incongruenze, l’ipocrisia, alla ricerca della verità grazie a una performance capace di far sorridere e pensare.

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