“Rebels”, a Quartu in mostra le opere degli intellettuali sardi che hanno rivoluzionato le sorti del panorama artistico isolano

Dal 30 maggio, alla Social Gallery, si potranno ammirare tra le altre le opere di Gaetano Brundu, Tonino Casula, Maria Lai, Rosanna Rossi e Ugo Ugo

"Rebels", mostra alla Social Gallery: opere di Gaetano Brundu ed Ermanno Leinardi

Opere di Gaetano Brundu ed Ermanno Leinardi

Il 30 maggio alle ore 18:30 nuovo appuntamento con il progetto V-Art Quartu Exposition allo spazio espositivo quartese “The Social Gallery” che ospiterà la mostra collettiva “Rebels”.


In esposizione si potranno visionare opere di alcuni dei più importanti artisti storici sardi, tra i quali Gaetano Brundu, Tonino Casula, Attilio Della Maria, Maria Lai, Ermanno Leinardi, Primo Pantoli, Luigi Mazzarelli, Giuseppe Pettinau, Rosanna Rossi e Ugo Ugo. “Ovvero quegli intellettuali ribelli, impegnati politicamente e socialmente, che hanno rivoluzionato le sorti del panorama artistico isolano, ognuno con la propria modalità espressiva e l’inconfondibile cifra stilistica, perseguite con assoluta dedizione e incessante sperimentazione” dichiara Roberta Vanali.

Scrive Roberta Vanali: “Giovani artisti messi al bando dalla critica “ufficiale” perché con un gesto di coraggiosa ribellione hanno infranto le ferree catene che monopolizzano e legano la legge sulla industrializzazione della cultura. I ribelli delle sale ufficiali e delle gallerie a pagamento, i dimenticati dalle spesso abbondantissime ed elogianti critiche dei quotidiani cittadini. Si legge a pochi giorni dall’inaugurazione della prima mostra del Gruppo 58, primo nucleo della neo avanguardia sarda che, tra sperimentazione e innovazione, ha spalancato le porte alla piena libertà d’espressione in contrapposizione a quella rigidità intellettuale e al rigoroso accademismo che ha caratterizzato l’epoca prima dell’avvento di Mauro Manca e del quale hanno fatto parte, tra gli altri, Gaetano Brundu, Rosanna Rossi, Mirella Mibelli e Primo Pantoli.

Nel 1961 dopo lo scioglimento del gruppo Brundu e Pantoli confluiscono in quello che battezzano Gruppo di Iniziativa al quale si uniscono Luigi Mazzarelli e Mauro Staccioli. Noi rifiutiamo che certe nostre opere conservino una qualche disponibilità ai fini dell’equilibrio su cui si reggono i valori che le ideologie della borghesia sostengono per frenare il processo di liberazione dell’uomo, sottolineano i quattro artisti sul manifesto del nuovo gruppo […].

È nostro preciso convincimento che in quest’ultimo scorcio di secolo il settore delle arti visive sia caratterizzato da confusione linguistica alta, frutto di estrema inerzia. Recita l’incipit del Manifesto del Gruppo 91 fondato da Giuseppe Pettinau insieme ad Attilio Della Maria, Beppe Vargiu, Italo Medda e Italo Utzeri e di cui Pettinau è stato teorico. In opposizione al conformismo di una società di massa che respinge l’individuo consegnandolo a conflittualità esistenziali, quest’ultima corrente in ordine di tempo che ha animato il capoluogo sardo, affonda le radici nell’Esistenzialismo sartriano e nella Scuola di Francoforte, in bilico tra filosofia e arte.

Gaetano Brundu, Tonino Casula, Attilio Della Maria, Maria Lai, Ermanno Leinardi, Primo Pantoli, Luigi Mazzarelli, Giuseppe Pettinau, Rosanna Rossi e Ugo Ugo sono gli artisti selezionati per REBELS, ovvero quegli intellettuali ribelli, impegnati politicamente e socialmente, che hanno rivoluzionato le sorti del panorama artistico isolano, ognuno con la propria modalità espressiva e l’inconfondibile cifra stilistica, perseguite con assoluta dedizione e incessante sperimentazione”.

Scrive Chiara Manca: “La figura di Maria Lai, pur non inserendosi in nessun gruppo o collettivo artistico in alcun periodo del suo percorso creativo, è profondamente ribelle. L’opera più nota dell’artista di Ulassai, Legarsi alla Montagna del 1981, nasce, si sviluppa e si concretizza proprio da un moto di ribellione di Lai ad una commissione per un’opera pubblica.

Quando nel 1980 le viene chiesto dal sindaco di Ulassai di realizzare un monumento ai caduti, Lai decide di omaggiare i vivi, la vita e per farlo crea un’opera effimera, che di molto si discosta dall’idea di un monumento scultoreo e imperituro, come si aspettava il committente. Legarsi alla Montagna è considerata oggi la prima opera di arte relazionale della storia dell’arte contemporanea ed è nata da quel desiderio di infinito, da quel guardare altrove, che ha caratterizzato la poetica artistica di Maria Lai ad ogni passo del suo percorso. È nata da un inspirato afflato in direzione ostinata e contraria e ancora adesso e simbolo di legame, unione, collaborazione e coabitazione dell’arte contemporanea e delle tradizioni ancestrali della Sardegna”.

La mostra è curata da Roberta Vanali in collaborazione con Chiara Manca e con l’allestimento di Davide Gratziu, Direzione Artistica di Giovanni Coda, ingresso libero.

Sarà visitabile fino al 15 giugno 2024 dal martedì al sabato dalle ore 17:00 alle ore 20:00. Per informazioni: thesocialgallery.exposition@gmail.com.

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