Da ben sette edizioni, la rassegna cinematografica “Storie di volti e silenzi. La magia del cinema muto”, organizzata dall’associazione culturale La macchina cinema di Cagliari, dedica un approfondimento alle origini e all’evoluzione del cinema muto. Se è vero che quest’ultimo, infatti, è indissolubilmente legato agli esordi dell’arte cinematografica, risulta altrettanto vero che nel tempo sia stato soggetto a continue trasformazioni, mantenendo le proprie peculiarità espressive e, insieme, adattandosi a un concetto moderno di narrazione, caratterizzato dalla contaminazione tra linguaggi artistici.
Non a caso, nel 2011, “The Artist”, film muto in bianco e nero diretto da Michel Hazanavicius, ha conquistato pubblico e critica proprio con un racconto vivido e emozionante del passaggio dal cinema muto a quello sonoro, proponendo un raffinato gioco di metacinema, l’anno scorso la pellicola è stata proiettata nella rassegna de La macchina cinema dedicata al muto contemporaneo, mentre quest’anno la settima edizione della retrospettiva, le cui proiezioni si protrarranno fino al 28 dicembre presso lo Spazio Hermaea a Pirri (via Santa Maria Chiara 24A), pongono l’accento sullo stretto legame esistente tra cinema muto e letteratura.
I titoli scelti, 12 film realizzati tra il 1911 e il 1928, “strappano il sipario”, come direbbe Alfred Hitchcock – tra i registi presenti in rassegna con “Fragile virtù” e “Il pensionante”- su un periodo molto preciso della storia del cinema, in cui gli addetti ai lavori dovevano confrontarsi con le potenzialità di una tecnologia di recente invenzione, in rapida e costante evoluzione: in quest’epoca di sperimentazione, la materia letteraria ha costituito la base su cui costruire le regole di un nuovo linguaggio ed è stata trasformata con risultati sorprendenti, in particolare, per il cinema muto, capace di tradurre la parola scritta sul grande schermo senza la ricchezza del parlato e, eventualmente, con l’ausilio dei sottotitoli.
Dai grandi classici della letteratura mondiale, come “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare, proposto nella versione cinematografica di Ugo Falena del 1912, fino a “Dracula” di Bram Stoker, liberamente adattato in “Nosferatu il vampiro” di Friedrich Wilhelm Murnau, passando per “Pinocchio” di Carlo Collodi, raccontato sul grande schermo da Giulio Antamoro nel 1911, la rassegna propone una grande varietà di generi, con una predilezione per l’horror, con film quali “La caduta della Casa Usher” di Jean Epstein, tratto da Edgar Allan Poe, e “Il carretto fantasma” di Victor Sjöström, da un racconto di Selma Lagerlöf.
“Con questi titoli, abbiamo voluto sottolineare il valore della letteratura e del cinema di genere” ci ha raccontato Patrizia Masala, direttrice artistica della rassegna, “In Italia, infatti, si tende a sottovalutarne l’importanza, nonostante molti di questi titoli abbiano segnato l’immaginario di lettori e spettatori e continuino a influenzare registi e scrittori a distanza di decenni. Mi riferisco a opere come “Nosferatu il vampiro” di Murnau, che ha definito i canoni del cinema vampiresco, o a “Metropolis” di Fritz Lang, che oltre ad essere un punto di riferimento per il cinema di fantascienza del Novecento, propone delle riflessioni attualissime circa l’automazione del lavoro, l’intelligenza artificiale e la condizione femminile: non a caso la sceneggiatura del film è stata scritta da una donna, Thea Von Harbou”.
Le opere in rassegna raccontano la perizia dei primi, veri “professionisti del cinema”, che si cimentarono con un linguaggio ricco di potenzialità contribuendo all’arricchimento di correnti artistiche già esistenti o elaborandone di nuove, come nel caso dell’espressionismo tedesco e dell’impressionismo francese degli anni ‘20 del Novecento: “L’’importanza del muto nella storia del cinema risiede proprio in questa attitudine alla modernità, evidente nella ricerca continua di nuove soluzioni espressive” ha concluso Masala, “I due decenni esplorati dalla rassegna meritano di essere conosciuti e compresi da ogni appassionato di cinema e, in particolare, dalle generazioni più giovani”.
Evento speciale della rassegna, il 9 dicembre nella sala Castello dell’Hotel Regina Margherita di Cagliari, con la sonorizzazione dal vivo del film “La caduta della Casa Usher”, con musiche originali di Silvia Belfiore al pianoforte e Andrea Morelli ai sassofoni e flauto.
Il programma completo della rassegna è scaricabile a questo link.