Puntuale come la Primavera arriva nel Monte Acuto “Beranu in Buddusò – Artes in Carrera”, la rassegna che valorizza le tradizioni e le eccellenze locali. Il paese è infatti pronto a regalarsi due giorni di festa sabato 27 e domenica 28 aprile. La cultura sarda, con le sue peculiarità locali, sarà al centro della scena per inorgoglire la comunità e mostrarsi ai visitatori che sceglieranno il Monte Acuto.
La due giorni avrà un prologo oggi, venerdì 26 aprile, con l’inaugurazione, alle 18:30 presso il Centro Culturale, della mostra “I dodici graffi” di Roberto Ziranu, visitabile poi nei due giorni di rassegna dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.
Sabato 27 aprile si entrerà nel vivo dell’evento con l’apertura degli stand dedicati ad arti e sapori della tradizione: saranno visitabili nelle vie del centro anche per tutta la giornata di domenica. L’Expo Produttori, preziosa opportunità di crescita per tutte le realtà economiche e sociali locali, prevede infatti la promozione dei prodotti del territorio, con le varie attività locali pronte a mettere in vetrina le eccellenze buddusoine. La qualità degli alimenti sarà certificata dalle degustazioni e chi lo vorrà potrà anche acquistare in loco.
La serata di sabato si concluderà con il grande concerto degli Istentales, gruppo conosciutissimo nell’Isola e infatti protagonista di tantissimi concerti, sempre portando avanti battaglie di carattere sociale e culturale.
L’utilizzo della lingua sarda per raccontare immagini principalmente etniche legate alla vita quotidiana e alla storia della Sardegna, dall’emigrazione alle vendette – solo per fare qualche esempio -, hanno fatto del gruppo un’icona all’interno dei confini regionali. Lo stesso nome della band fa infatti riferimento a una stella situata all’interno della “Cintura di Orione”, che era una guida per il lavoro dei pastori e dei contadini. Negli anni immediatamente successivi alla formazione, il 1995, si sono resi protagonisti di una produzione assidua e molto apprezzata, con ben 5 dischi in 5 anni. E anche negli anni successivi hanno tenuto fede alla stessa linea, senza cambiare genere e attitudine musicale, secondo un percorso artistico assolutamente coerente. A Buddusò suoneranno in piazza Fumu, a partire dalle 20:30.
Domenica mattina spazio alle tradizioni locali e al patrimonio identitario, con piazza Fumu ancora fulcro degli eventi. Grazie alle passeggiate culturali con guida locale – partenza ogni 30 minuti – si potrà indagare riguardo la storia buddusoina e le sue bellezze archeologiche e architettoniche. Sarà inoltre l’occasione per apprezzare il processo di vestizione necessario per indossare l’abito tradizionale locale, quello che un tempo avveniva in caso di cerimonie o altri eventi significativi, e che oggi si rinnova in occasione di feste o sfilate folcloristiche. A seguire è anche prevista un’esibizione del gruppo minifolk “Graziano Picoi Buddusò”.
![Beranu in Buddusò - Artes in Carrera](https://www.shmag.it/wp-content/uploads/2023/03/Artes-in-Carrera-Budduso2.jpg)
Anche nella seconda giornata di festa non mancherà la musica, sia la mattina che la sera, sempre in versione itinerante. Per le vie del centro nella prima parte di giornata ecco il Coro Santa Nostasia, il Gruppo Folk Sa Castanza e il Gruppo Amigos de Tradizione. E poi Soleandro, con la sua capacità di improvvisazione che rende le sue esibizioni uniche ed irripetibili. L’eclettico artista si diverte a saltare attraverso il pentagramma dello spettacolo, senza connotati precisi, attingendo dalla tradizione sarda. E proprio quella sua capacità di attingere dalla cultura isolana, cercando di renderla universale, è stata decisiva per i suoi successi più rappresentativi: “Terra mia”, scelta come sigla finale del programma “Sardegna Canta”, e “Savitri”, cantico d’amore. In serata invece spazio al Coro Donu Reale e al Gruppo Antigas Serenadas.
Non mancheranno le maschere tradizionali isolane, rappresentate da S’ainu Orriadore, che rappresenta un’antica credenza popolare caduta nel dimenticatoio sociale per molto tempo e riportata alla luce a Scano Montiferro negli anni Novanta. È identificabile principalmente dall’osso del bacino di un bovino o di un asino posizionato sul viso ed è completata dalla zimarra, presente in quasi tutte le maschere sarde e caratterizzata da una giacca lunga senza maniche fatta di pelle di ariete. S’ainu trascina con sé delle catene e muovendosi in gruppo a passo d’uomo girovaga in cerca di un’anima per impossessarsene. In chiusura spazio alla Compagnia di Teatro In Strada Shedan Theater.
L’evento è promosso dal Comune di Buddusò, in collaborazione con la Pro Loco di Buddusò e con il sostegno della Fondazione di Sardegna e della Regione Autonoma della Sardegna. Il coordinamento organizzativo è affidato all’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo.
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