“Nature Urbane”: l’armonia segreta tra verde e cemento

Al Centro d'Arte Il Ghetto di Cagliari la mostra fotografica di Emanuela Meloni e Chiara Coppola che mette a confronto gli scatti realizzati all’Orto Botanico di Cagliari dalla prima con le architetture cittadine della seconda

"Città Cubo" di Chiara Coppola e "Il giardino" di Emanuela Meloni

"Città Cubo" di Chiara Coppola e "Il giardino" di Emanuela Meloni

Cagliari. Si inaugura al Centro Comunale d’Arte Il Ghetto la mostra fotografica “Nature Urbane” di Chiara Coppola ed Emanuela Meloni, patrocinata dal Comune di Cagliari e organizzata da Agorà Sardegna e CoopCulture.

«L’esposizione – racconta il curatore Amedeo Alessioprende forma dalla volontà di far dialogare i progetti di due fotografe che, anche se apparentemente distanti, sono accomunate dal desiderio di riportare una visione sulle nature urbane della città di Cagliari e far emergere il rapporto fra spazi naturali e spazi artificiali. Natura urbana è al centro di una riflessione, teorico-pratica, che mostra la realtà simbiotica di natura e architettura e la loro coesistenza nella realtà cittadina.»

Da giovedì 27 luglio e fino a giovedì 31 agosto, nella suggestiva Sala delle Mura del Ghetto saranno dunque messe a confronto le poetiche delle due artiste. La prima è espressa ne “Il Giardino”, lavoro di Emanuela Meloni realizzato tra il 2017 e il 2018. I dodici scatti della fotografa cagliaritana nascono con l’obiettivo di raccontare l’Orto Botanico di Cagliari attraverso un linguaggio non solo reportagistico, piuttosto sono il risultato di una visione immersiva, personale e intima che denota una ricerca tesa a ricostruire la sua memoria e a rinforzare quella della città.

Chiara Coppola presenta il secondo focus con il progetto “Città Cubo”. Gli attori sono dettagli di architetture che popolano la città e che celano spesso contenuti impercettibili, oltre la maschera attraverso la quale si relazionano con lo spazio pubblico. È come se si fosse interrotta la relazione tra oggetto e soggetto, isolando il volto della costruzione in un silenzioso bianco-nero che esalta la fissità dell’immagine. La narrazione di un paesaggio urbano frammentato nella sola rappresentazione degli elementi che lo compongono diventa fabulazione, laddove gli stessi elementi ritratti nell’esasperazione delle linee, vanno a comporre ciò che somiglia più a una partitura musicale che una forma consueta.

Si dipana dunque il filo invisibile che lega questi due progetti: la poetica tablatura insita nell’elemento naturale e la geometrica creazione di linee dell’elemento artificiale. A far da legante un senso del ritmo che si manifesta sia nelle nervature che si diramano all’interno del tessuto fogliare negli scatti di Emanuela Meloni, sia nelle estrapolazioni dei dettagli architettonici di Chiara Coppola.

Emanuela Meloni, cagliaritana, classe 1987, dopo aver conseguito la laurea in Filosofia presso l’Università di Trento, inizia ad avvicinarsi al mondo della fotografia nel 2008. Dopo diversi workshop e collaborazioni frequenta nel 2012 l’Ėcole Nationale Supérieure de la photographie di Arles, in Francia, dove si diploma nel 2015 con la menzione della giuria. Tra i temi che le appartengono e che sperimenta visualmente e plasticamente vi è la relazione con lo spazio naturale inteso come un’alterità con cui lei cerca di dialogare. La ricerca nasce dalla necessità di trovare un contatto con ciò che è apparentemente più irriducibile e diverso: la natura, la luce, le pietre. Artisticamente, Emanuela spinge la sua percezione a essere multisensoriale e non solo visiva, alla ricerca di una complessità di linguaggi stratificati, di esperienze poetiche, fisiche, intime che le permettano di creare un ponte tra la sua interiorità e tutto ciò che si trova al di fuori.

Chiara Coppola, cagliaritana, classe 1983, creativa e viaggiatrice si stabilisce a Bologna fino al 2009 dove nasce la sua passione per la fotografia. Di respiro onirico e surrealista la sua produzione spazia tra tre principali categorie: la ritrattistica, con la possibilità di guadagnare un punto di vista privilegiato e nel contempo un coinvolgimento imprescindibile dei soggetti; il paesaggio urbano, da cui estrapola dalla totalità un particolare incisivo e significante; l’auto-rappresentazione, in cui cuce su corpi altrui una propria intima esperienza. Nel 2014 collabora come assistente per il progetto “This Is Mirrionis” con i fotografi George Georgiou e Vanessa Winship, nel 2016 partecipa al workshop sull’auto-rappresentazione della fotografa e attivista sudafricana Zanele Muholi presso il MAN di Nuoro, mentre nel 2023 ricopre il ruolo di assistente del fotografo Pino Musi nell’ambito della manifestazione Photo Solstice curata dalla Fondazione di Sardegna.

La mostra verrà inaugurata giovedì 27 luglio alle ore 19:00 e sarà visitabile fino al 31 agosto negli orari di apertura del Centro d’Arte: dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 20:00. Biglietti: intero €3, ridotto €2. Per informazioni contattare il numero 070/3513517.

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