A Cagliari torna la rassegna “Il Terzo Occhio”, quattro spettacoli per esplorare le nuove creatività della scena

Dal 11 gennaio al 23 aprile al TsE di Is Mirrionis una panoramica sui nuovi autori e artisti emergenti del panorama nazionale e internazionale

“Quasi Una Serata” di Davide Marranchelli. 📷 Claudio Fontana

“Quasi Una Serata” di Davide Marranchelli. 📷 Claudio Fontana

Uno sguardo sul teatro contemporaneo e sui nuovi linguaggi della scena con Il Terzo Occhio / rassegna multidisciplinare delle nuove creatività organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna, con la direzione artistica di Valeria Ciabattoni e con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura, della Regione Autonoma della Sardegna e del Comune di Cagliari e il contributo della Fondazione di Sardegna.

Quattro titoli in cartellone tra gennaio e aprile al Teatro TsE in via Quintino Sella nel quartiere di Is Mirrionis a Cagliari, per un’interessante panoramica sui nuovi autori e sulle compagnie emergenti sul territorio nazionale, tra cui spiccano finalisti e vincitori del Premio Ubu e del Premio In-Box con il dichiarato intento di valorizzare e promuovere i giovani talenti e dare spazio alle estetiche del terzo millennio.

Un inedito ritratto di famiglia – giovedì 11 gennaio alle 20:30 – con “Questa Splendida Non Belligeranza / Una storia così, poi così e infine così”, uno spettacolo scritto e diretto da Marco Ceccotti, con la supervisione di Lucia Calamaro e Graziano Graziani (vincitore Premio In-Box 2022): una «commedia moderata sul devastante quieto vivere» interpretata da Giordano Domenico Agrusta, Luca Di Capua e Simona Oppedisano, con disegno luci di Camila Chiozza, costumi di Stefania Pisano e foto di scena di Claudia Pajewski – produzione Teatro Metastasio, in collaborazione con Consorzio Altre Produzioni Indipendenti, con il sostegno di Teatro di Roma, Carrozzerie n.o.t, Teatro San Carlino e Fortezza Est.

La pièce mette l’accento sull’incapacità di comunicare di tre personaggi che vivono la loro quotidianità, fatta di «abitudini rassicuranti, piccoli rimpianti, sogni rimandati, traumi ricercati e insalate poco condite»: Luigi, il figlio è «ossessionato dalla morte» e «racconta finali di libri e film a persone alla fine della loro esistenza», non ha una fidanzata e abita ancora con i genitori, mentre il padre, uomo di indole pacifista, «si guadagna da vivere decorando sanitari per dittatori sanguinari» e la madre, dotata di uno spietato sense of humour, «cerca la felicità nei libri horror». Vite irrisolte in attesa di un catartico conflitto che infranga il muro di silenzio e trasformi lo stato di latente infelicità in una condizione più reale e umana, in cui sia possibile dar sfogo alla rabbia e all’insoddisfazione, rivelare paure e inquietudini, amarezze e insicurezze, parlare e ascoltarsi, magari perfino odiarsi un po’ e dirsi «ti voglio bene», e iniziare a vivere, finalmente.

Tra parole e note – martedì 27 febbraio alle 20:30 – con “Family / A Modern Musical Comedy” con libretto, testi e musiche di Gipo Gurrado, che firma anche la regia dell’intrigante racconto per quadri sulle dinamiche relazionali e i legami affettivi, ma anche sulle nevrosi, sulle piccole e grandi incomprensioni e sui riti della borghesia: sotto i riflettori Andrea Lietti, Giovanni Longhin, Ilaria Longo, Nicola Lorusso, Roberto Marinelli, Marco Rizzo, Elena Scalet e Paola Tintinelli, coreografie e movimenti scenici a cura di Maja Delak, scene e costumi di Marina Conti – produzione Elsinor / Centro di Produzione Teatrale, con il contributo di NEXT-Laboratorio delle Idee.

Una pièce ironica e spiazzante incentrata su una riunione di famiglia in cui emergono, tra conversazioni solo apparentemente casuali, monologhi e flashback, tutti gli aspetti problematici del rapporto tra genitori e figli, le ansie e le preoccupazioni, le aspirazioni e le delusioni di ciascuno, in una rigorosa partitura in cui si alternano e si intrecciano canzoni e pagine corali, recitativi, azioni e danze, con chiari rimandi alla grande tradizione cantautorale italiana e in particolare ad artisti come Giorgio Gaber a Enzo Jannacci e Lucio Dalla. Il poliedrico compositore, musicista, autore e regista Gipo Gurrado propone una sua visione particolare della realtà familiare, al di là dell’immagine rassicurante e stereotipata, per evidenziare fragilità e trasformazioni individuali e difficili equilibri, divergenze d’opinioni e dissensi, fraintendimenti e mancanze, ma anche l’importanza dell’educazione e delle regole l’esigenza di ciascuno di affermare la propria personalità per contrasto o in armonia con gli altri.

Viaggio nella storia – mercoledì 27 marzo alle 20:30 – con “Ottantanove”, uno spettacolo di Elvira Frosini e Daniele Timpano (vincitore del Premio Ubu 2022 come Miglior nuovo testo italiano e della Menzione Speciale “Franco Quadri” al Premio Riccione 2019), anche protagonisti sulla scena insieme con Marco Cavalcoli (Premio Ubu 2022 come Miglior attore), con la collaborazione artistica di David Lescot e Francesca Blancato (anche assistente alla regia), disegno luci di Omar Scala, scene e costumi di Marta Montevecchi e musiche originali e progetto sonoro di Lorenzo Danesin, immagine del manifesto di Valentina Pastorino e foto di Ilaria Scarpa e Piero Tauro – produzione Teatro Metastasio di Prato e SCARTI /Centro di Produzione Teatrale di Innovazione, in collaborazione con Kataklisma Teatro e Teatro di Roma / Teatro Nazionale.

“Ottantanove” si ispira alla temperie culturale e agli ideali della Rivoluzione Francese ma anche alla nuova ventata d’entusiasmo dopo la caduta del Muro di Berlino, due secoli dopo, per proporre una riflessione – con la cifra ironica e dissacrante dei due autori e registi – sulle moderne democrazie e sulle contraddizioni dell’Europa contemporanea. Nella loro analisi, Elvira Frosini e Daniele Timpano, tra riferimenti autobiografici e citazioni e rimandi a Vittorio Alfieri e Ugo Foscolo, a Victor Hugo, a Peter Weiss e Federico Zardi, sottolineano come «i diritti civili, la sovranità popolare, la cittadinanza, le libertà di stampa, riunione, culto, associazione» insieme ai principi democratici, rivendicati come “fondamenti identitari” delle nazioni del vecchio continente appaiano «ormai svuotati di senso, di sostanza, come gusci vuoti lasciati sulla spiaggia».

Ironia in scena – martedì 23 aprile alle 20:30 – con “Quasi Una Serata”, tre atti unici di Ethan Cohen interpretati da Stefano Annoni, Paui Galli, Davide Marranchelli e Simone Severgnini, con scene e costumi di Anna Bonomelli, realizzazione scene di Andrea Verga e foto e concept di Federico Galimberti, per la regia di Davide Marranchelli – produzione Il Giardino delle Ore e Mumble Teatro. Uno spettacolo divertente e surreale, con situazioni e dialoghi stravaganti e paradossali, quasi da teatro dell’assurdo, dalla sala d’attesa di un eterno purgatorio in “Aspettando” ai dilemmi morali in un clima da spy story in “Quattro Panchine” all’insolito “Dibattito” in chiave Stand-Up Comedy tra due Dei che puntano a conquistare il favore del pubblico alternando provocazioni e esortazioni alla speranza.

Un curioso affresco della società da prospettive insolite, partendo dall’aldilà per approdare al mistero del divino e alla spiritualità, dopo una riflessione sul contrasto tra il bene e il male, in una cornice metateatrale che coinvolge direttamente gli spettatori, rendendoli protagonisti, fin dall’inizio. Nel finale nelle conversazioni di due coppie si colgono i riferimenti alla realtà e ai meccanismi della finzione: focus sul «teatro, inteso come cerimonia, condivisione di domande e conflitti a volte insolubili» – come sottolinea il regista Davide Marranchelli – «abbiamo scelto quindi di mettere al centro del dibattito proprio la teatralità, questo rito collettivo che tanto ci affascina e diverte, e di interrogarci innanzitutto sul nostro modo di fruire del teatro, di stare in scena e di stare in platea, e di porre le stesse domande anche al pubblico: “Cosa cerchiamo da una serata di spettacolo?” e “A cosa serve?”».

Biglietti: intero €15, ridotto €12 (riduzioni per under 25/over 65 – ERSU), ridotto abbonati CeDAC €10 (riduzioni per abbonati CeDAC e residenti Is Mirrionis). Prevendite alla biglietteria del Teatro Massimo, dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 20. Per informazioni: biglietteria@cedacsardegna.it – cell. 345.4894565.

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