All’Argentiera la seconda edizione di “Asincronie”, il festival del documentario e della fotografia

Dal 27 al 29 agosto e poi dal 3 al 5 settembre intorno al Pozzo Podestà si alternano proiezioni, presentazioni di progetti e incontri con gli autori

"Inferru" di Daniele Atzeni

Due fine settimana – dal 27 al 29 agosto e dal 3 al 5 settembre – in compagnia di registi e fotografi intorno al vecchio Pozzo Podestà nell’ex borgo minerario dell’Argentiera, tra l’azzurro del mare e i resti delle vecchie strutture industriali. Torna il festival di cinema documentario e fotografia sociale “Asincronie”, organizzato dall’associazione culturale 4Caniperstrada, formata da fotografi, filmmaker e ricercatori e impegnata, come il festival che organizza per il secondo anno consecutivo, a raccontare fenomeni contemporanei legati ai temi del lavoro, della migrazione, dei diritti umani.

Da venerdì 27 agosto “Asincronie” propone proiezioni di film, presentazioni di progetti fotografici e incontri con gli autori ospiti. Per tutti gli incontri è richiesta la prenotazione, nel rispetto delle norme anti Covid (4caniperstrada@gmail.com).

Si inizia venerdì alle 21 con un omaggio a un grande documentarista del Novecento, l’olandese Louis Van Gasteren, che negli anni Settanta realizzò alcuni documentari in Sardegna, una terra che lo affascinava con le sue tradizioni ancora intatte. Di Van Gasteren, il festival propone, in collaborazione con la Cineteca Sarda-Società Umanitaria, e presentato dal direttore Antonello Zanda, il documentario antropologico “Corbeddu” (1975), girato nel territorio di Oliena, nei pressi di una grotta dove nell’Ottocento si nascondeva il bandito Corbeddu che, secondo le testimonianze raccolte dal regista, veniva visto da molti come una specie di Robin Hood impegnato a rubare ai ricchi per donare ai poveri. Di seguito verrà proiettato il documentario “Omaggio a Louis Van Gasteren” di Antonio Sanna.

Sabato 28 agosto, alle 18:30, l’artista Leonardo Boscani racconta come è nato il suo “LUMPEPROLETARIAT 02. Illegal farmers and collectors of Sardinia”, un viaggio nel mondo del sottoproletariato realizzato quasi interamente con la fotocamera di un telefonino. Alle 21:30 proiezione di “Notturno” di Gianfranco Rosi, girato nelle zone di confine tra Siria, Libano, Iraq e Kurdistan, e candidato italiano agli Oscar.

Domenica 29 agosto il festival inizia con un laboratorio di stampa fotografica secondo l’antico metodo della calotipia, e di fotografia e disegno. Poi alle 21 Asincronie omaggia Cecilia Mangini, la prima documentarista donna in Italia, scomparsa lo scorso gennaio all’età di 94 anni con la proiezione di “Ignoti alla città” (1958) e “La canta delle marane” (1961). Subito dopo Stefania Porcheddu presenta il suo documentario “Argento vivo”, che raccoglie storie e testimonianze degli abitanti dell’Argentiera.

“Asincronie” torna poi dal 3 al 5 settembre, con numerosi ospiti, tra cui il fotografo Nicola Lo Calzo che presenta il progetto CHAM sulle memorie della schiavitù (3 settembre) e parla del libro fotografico nella pratica artistica e di ricerca (il 4, incontro e pranzo all’agriturismo Finagliosu di Palmadula). Arriveranno anche i registi Daniele Atzeni e Lisa Reboulleau (4 settembre) – rispettivamente con un film sulle miniere del Sulcis, “Inferru”, e sulla civiltà contadina in Corsica, “L’ultimu sognu” – e il fotografo Antonio Mannu per un incontro dal titolo “Sas meas orminas selenas/Le mie orme silenziose” (5 settembre).

Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito web asincronie.net.

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