“ColoriAMO l’Estate” a Sinnai la prima edizione del Festival di Teatro Ragazzi targato L’Effimero Meraviglioso

Una rassegna pensata a misura di bambini e famiglie, che spazia dall'avventura all'attualità, con otto titoli in cartellone dal 26 giugno al 4 settembre

Il fascino di antiche e moderne fiabe per la prima edizione del Festival di Teatro Ragazzi “ColoriAMO l’Estate” organizzato da L’Effimero Meraviglioso al Museo Civico MuA / Museo e Archivio di Sinnai con la direzione artistica di Maria Assunta Calvisi e realizzato con il patrocinio e il sostegno del Comune di Sinnai e della Regione Sardegna e con il contributo della Fondazione di Sardegna.

Otto titoli in cartellone dal 26 giugno al 4 settembre tra la storia dei “I Tre Porcellini” raccontata dal lupo e l’originale “Cappuccetto Kamishibai”, il divertente “Baracca & Burattori – con Pinocchio” e “La Città di Smeraldo” da “Il Meraviglioso Mago di Oz”, spazio alla fantascienza con “L’Isola del dr. Frankenfood”, una vita d’artista in “Leonor nella stanza fantastica” e un viaggio tra le opere di Maria Lai con “La Capretta di Maria” ma anche una poetica riflessione sulla famiglia nel Terzo Millennio con “Pa’ & Pa’”.

Un Festival pensato a misura di bambine e bambini (e per le famiglie) che spazia dalle trame avventurose ai temi d’attualità come la sostenibilità ambientale e il potere manipolatorio della televisione e dei mezzi di comunicazione di massa, ma anche dei nuovi social media, per mettere l’accento sull’importanza dell’amicizia e della solidarietà, sul diritto di essere di essere se stessi e sulla necessità di ragionare con la propria testa, sulle paure e sui pregiudizi, sui paradossi e le ingiustizie e sul valore dell’arte e della bellezza.

“ColoriAMO l’Estate” è l’ideale continuazione – per una fascia d’età che va dai tre ai tredici anni – de “Il Colore Rosa”, storica kermesse de L’Effimero Meraviglioso dedicata all’universo femminile fra teatro, musica, danza e letteratura: la prima edizione del nuovo Festival di Teatro Ragazzi coincide con la prossima, auspicabile fine dell’emergenza sanitaria e con la speranza di un ritorno alla normalità, ma anche con le inquietudini per una nuova guerra in Europa. Il teatro rappresenta un potentissimo strumento capace di incantare e divertire, emozionare e far sognare a occhi aperti, restituendo il gusto della meraviglia: specchio della realtà, dove la finzione con la “complicità” degli spettatori diventa più vera del vero, dove è possibile affrontare questioni cruciali per il presente e il futuro attraverso fantasiose metafore e “correggere” gli errori del passato, per immaginare un mondo migliore. Il Festival vuole offrire ai giovanissimi (e ai loro genitori e nonni, fratelli e sorelle maggiori) un’occasione insieme di svago e di riflessione, con spettacoli en plein air capaci di sposare leggerezza e profondità, ironia e poesia.

Il I Festival di Teatro Ragazzi “ColoriAMO l’Estate” prende il via domenica 26 giugno alle 19:00 con la favola de “I Tre Porcellini” nella versione de I Guardiani dell’Oca (AQ), con testo e regia di Zenone Benedetto, anche protagonista sulla scena insieme con Tiziano Feola, con i pupazzi di Ada Mirabassi, le musiche e i versi di Antonio Cericola, luci e audio di Carlo Mené e scenografia di Laura Farina, per un punto di vista inedito sulla nota vicenda. Il protagonista, infatti è uno sfortunato lupo che descrive i suoi maldestri tentativi di catturare tre simpatici porcellini, in «un crescendo di emozioni e colpi di scena» fino ad arrivare alla domanda: «Ma perché se provo io a mangiare i porcellini tutti mi dicono male, mentre se ve li mangiate voi, nessuno dice niente?!».

Si ispira alla figura della pittrice surrealista Leonor Fini, “Leonor nella stanza fantastica” del Palazzo d’Inverno in programma domenica 10 luglio alle 19:00: la pièce ideata, diretta e illustrata da Marco Nateri, e interpretata da Noemi Medas, Luana Maoddi e Stefano Casti, trae spunto dal libro “Un pittore di nome Leonor” di Corrado Premuda (anche autore del testo teatrale) per raccontare la vita dell’artista nata a Buenos Aires e cresciuta a Trieste nei primi anni del Novecento. In scena «il ritratto di una bambina sognatrice, curiosa ed egocentrica che cresce in mezzo agli adulti esplorando con sfrontatezza il loro mondo» – afferma Marco Nateri – «Leonor ama inventare storie strampalate e, soprattutto, disegnare». È una ribelle, insofferente a regole e divieti, ma determinata a diventare una pittrice.

Le avventure di Dorothy e dei suoi strampalati amici rivivono – domenica 17 luglio alle 19:00 – ne “La Città di Smeraldo” di Theandric / Teatrononviolento con Francesca Cabiddu, per la regia di Maria Virginia Siriu. «Lo spettacolo si focalizza su due aspetti del romanzo di Lyman Frank Baum: la collaborazione tra i personaggi e la figura del Mago» – sottolinea la regista. Se l’interazione tra la bambina e i suoi compagni di viaggio corrisponde a un modello non competitivo, «esemplificazione di una gestione nonviolenta dei conflitti», il Mago di Oz «con le sue tecniche manipolatorie della realtà», a partire dagli occhiali che colorano il mondo di verde, rimanda al potere della televisione e dei mass media (e ora dei social) di alterare la percezione e condizionare le menti, e ai pericoli della disinformazione.

Un pizzico di fantascienza – domenica 24 luglio alle 19:00 – con “L’Isola del dr. Frankenfood” de La Casa di Creta (CT) che mette in evidenza gli effetti collaterali di un progresso non regolato da principi etici ma soltanto dalle leggi del profitto. Un «folle genio della scienza», il Dottor Frankenfood ha creato in laboratorio il suo “Uberfish”, «il super-pesce geneticamente modificato che tra poco dominerà il mercato alimentare». Un fine nobile come «risolvere il problema della fame nel mondo» cela in realtà «sogni di gloria e di ricchezza»: nella sua sfrenata ambizione e avidità, il brillante scienziato non considera le conseguenze della presenza del “Uberfish”, capace di influire «sui delicati equilibri dell’eco-sistema, giustificando tutto in nome del ‘progresso’».

Sulle tracce del celebre burattino inventato da Carlo Collodi – domenica 31 luglio alle 19:00 – con “Baracca & Burattori – con Pinocchio” del Teatro Tragodia, con Daniela Melis, Ulisse Sebis e Virginia Garau, che firma testo, regia e scene dello spettacolo, dove si intrecciano la tradizione dei burattini e l’arte della recitazione. Dalla baracca invece delle “teste di legno” (o di cartapesta) si affacciano gli attori, per rappresentare la storia della marionetta che per magia si trasforma in un bambino. «Tra i personaggi, oltre a Pinocchio e al Gatto e la Volpe, vi sono il Grillo Parlante, la Fata Turchina e Lucignolo, oltre a un possente e spassosissimo pescecane» spiega l’autrice e regista -. La favola insegna che «bisogna sempre essere buoni figli. Non basta essere buoni. E non basta essere figli. Bisogna scegliere un padre e seguire quello che dice per essere degni di diventare uomini, o per sempre saremo a metà: marionette senza fili, ma pur sempre marionette».

S’intitola “Pa’ & Pa’” lo spettacolo del Teatro d’Inverno – in scena domenica 21 agosto alle 19:00 – con drammaturgia di Gianfranco Corona e Giorgia Spano e regia di Giuseppe Ligios sul tema delicato e attuale delle famiglie arcobaleno: traendo spunto dal libro “Qual è il segreto di Papà?” di Francesca Pardi e Desideria Guicciardini, si parla «in maniera assolutamente nuova, leggera e con un linguaggio semplice di omogenitorialità, tema in Italia generalmente eluso con i bambini». Carlo e Giulia, figli di genitori separati, «passano tanto tempo con il papà e anche con la mamma, che ha un nuovo fidanzato. Il loro papà però da un po’ di tempo si comporta in modo “strano”…». Il segreto è presto svelato: l’uomo è innamorato. E lui si chiama Luca. Una rivelazione che non sorprende né turba i bambini, spaventati ma anche un po’ intrigati dall’idea che il genitore fosse un criminale, un alieno o una spia. Invece è “solo” amore.

Una fiaba di Maria Lai per scoprire l’importanza dell’arte nel quotidiano: lunedì 29 agosto alle 19:00 appuntamento con “La Capretta di Maria” de Il Crogiuolo, con ideazione, elaborazione drammaturgica e regia di Rita Atzeri. Un viaggio nell’universo dell’artista di Ulassai, tra le sue fiabe illustrate e le sue installazioni, come “Legarsi alla montagna”: Marta Gessa, Antonio Luciano e Daniela Vitellaro insieme con la danzatrice Giulia Cannas danno vita a «un teatrino con il quale la stessa Maria, bambina, gioca a far prendere forma alle immagini del suo sguardo che trasforma la realtà». Nel primo quadro, si parla della «nascita del pensiero artistico, con l’immagine di un pettine che vela il suo occhio destro di capelli ribelli»: una “scoperta” che anticipa le successive intuizioni della creatrice dei “libri cuciti” e dei suggestivi telai, con una cifra inconfondibile e immancabilmente poetica.

Finale da fiaba – domenica 4 settembre alle 19:00 – con “Cappuccetto Kamishibai”, una coproduzione di teatrop e L’Effimero Meraviglioso, con Greta Belometti, per la regia di Maria Assunta Calvisi e Pierpaolo Bonaccurso ispirata alla storia della fanciulla che nell’attraversare il bosco incontra un lupo feroce, che divorerà in un sol boccone lui e la nonna, poi liberate dai cacciatori, narrata attraverso l’antica tecnica giapponese del kamishibai (da kami carta e shibai teatro, ovvero “dramma di carta”). Oriente e Occidente s’incontrano in uno spettacolo avvincente su «come sono andate le cose da quando Cappuccetto Rosso e la nonna si sono salvate»: si parte dalla fine per inventare nuovi racconti, ricordando a grandi e piccini l’importanza di avere fiducia in se stessi e non avere troppa paura di ciò che non si conosce, in un raffinato «gioco di contaminazioni narrative e stilistiche».

Info e prenotazioni: 070/765831 – 377/7080898 – teatrodisinnai@gmail.comteatrocivicosinnai-effimeromeraviglioso.it.

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