XI NurArcheoFestival: il 29 agosto a Villanovaforru Paolo Panaro narrerà le “Mille e una notte” nell’area archeologica di Genna Maria

Proseguono gli appuntamenti dell’undicesimo NurArcheoFestival, protagonista il 29 agosto, alle ore 19:00, a Villanovaforru, con un gradito ritorno, quello di Paolo Panaro, attore di rango che narrerà le “Mille e una notte” nell’area archeologica di Genna Maria a Villanovaforru, con ingresso gratuito.

Lo spettacolo sarà preceduto da una visita guidata alla zona archeologica a cura della cooperativa di gestione dell’area Parco e Museo di Genna Maria Villanovaforru dalla Coop. Turismo in Marmilla. La visita verrà svolta alle 17:30. Biglietto d’ingresso nuraghe e visita guidata euro 3,00.

Le narrazioni sceniche di Paolo Panaro attingono al patrimonio dei capolavori della letteratura mondiale di tutti i tempi: un repertorio fatto di poemi, racconti, romanzi che hanno superato il vaglio dei secoli e sono giunti a noi con la freschezza poetica e la potenza espressiva che solo un classico può esprimere.

Un lavoro caparbiamente concentrato sulla forza della parola che diventa suono, sulla poesia che prende corpo in scena, sulla capacità fascinatoria che essa ha sul pubblico, sul suo essere punto di arrivo e culmine della plurimillenaria storia del teatro e delle letterature occidentali.

Le numerose narrazioni di Panaro sono il risultato di questo lungo viaggio nel mondo della letteratura di ieri e di oggi: dal racconto della guerra di Troia alla follia di Orlando, dalle Mille e una Notte alle novelle del Boccaccio, dai più appassionanti romanzi russi dell’Ottocento fino all’immensa prosa della Recherche di Proust.

In virtù della sua memoria fenomenale, Panaro va in scena per oltre un mese recitando ogni sera una storia nuova, una delle tante che costituiscono il suo vasto ed ecclettico repertorio.

In un percorso di studio durato trent’anni egli ha generato una forma assoluta di rappresentazione, quasi un rito scenico che riconduce il teatro al nucleo fondamentale della sua stessa natura: la sola presenza dell’attore e del suo pubblico.

Il suo teatro è alieno dalla tentazione – tipicamente contemporanea – che richiede all’attore di sovrapporsi al testo, fino a trasformarlo in qualcosa d’altro, in una specie di traduzione appetibile per i gusti e le mode del momento.

Panaro, al contrario, col più profondo rispetto verso la parola scritta, propone se stesso come semplice e fedele interprete dei grandi capolavori; la sua memoria e la sua voce sono al servizio del racconto e il suo corpo ne è il burattinaio nascosto.

Si rimane sempre stupiti nello scoprire come un attore, da solo, senza l’ausilio di alcuna scenografia, vestito di un semplice abito neutro, riesca ogni sera, grazie alla sua arte evocatrice, a riportare in vita centinaia di memorabili personaggi della letteratura che credevamo di aver dimenticato e che invece scopriamo, con emozione, essere sopravvissuti in noi e continuare a parlarci dagli sterminati depositi della nostra memoria collettiva.  

Paolo Panaro, attore e regista teatrale, si è formato presso la scuola di Interpretazione ed Espressione Scenica, diretta dal maestro Orazio Costa Giovangigli, ideatore del metodo mimico e col quale ha approfondito lo studio del teatro di parola e di poesia. In seguito, ha completato i suoi studi seguendo i laboratori tenuti da Tonino Pierfederici, erede della grande tradizione attoriale del teatro comico italiano; i laboratori diretti dall’attore polacco Jerzy Stuhr, formatosi alla scuola russa del realismo stanislavskijano; ha seguito i corsi di alta specializzazione dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica ‘Silvio D’Amico’ diretti dal maestro Luca Ronconi, dall’attrice Marisa Fabbri e dal musicologo Paolo Terni. Ha collaborato con attori come Roberto Herlitzka, Lucilla Morlacchi, Massimo Venturiello, Paolo Graziosi, Peppe Barra; con i pianisti A.Brendel, R.Baharami e A.Romanovsky; con i direttori d’orchestra A.Bosman e G.Albrecht.

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