“Ballade”: l’euforia degli anni Ottanta incontra le inquietudini del presente nello spettacolo di MM Contemporary Dance Company

Sulle note delle coreografie di Enrico Morelli e Mauro Bigonzetti, la Grande Danza firmata CeDAC porta in tour due creazioni originali: “Elegia” e “Ballade”, in cartellone oggi a Macomer e poi a Lanusei (il 23), ad Ozieri (il 24), a Tempio (il 25) e ad Arzachena domenica 26 marzo

"Ballade" ? Nicola Stasi

Viaggio tra passato e futuro con “Ballade” della MM Contemporary Dance Company fondata e diretta dal coreografo Michele Merola, con due creazioni originali firmate da Mauro Bigonzetti e Enrico Morelli, in cartellone oggi (mercoledì 22 marzo) alle 21:00 al Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer, giovedì 23 marzo alle 21:00 al Teatro “Tonio Dei” di Lanusei, venerdì 24 marzo alle 21:00 al Teatro Civico “Oriana Fallaci” di Ozieri, sabato 25 marzo alle 21:00 al Teatro del Carmine di Tempio Pausania e infine domenica 26 marzo alle 18:00 all’AMA / Auditorium Multidisciplinare di Arzachena sotto le insegne della Stagione 2022-2023 de La Grande Danza organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna.

Uno spettacolo intrigante che accosta due lavori profondamente diversi per ispirazione e stile, quasi a mettere a confronto la dimensione intimistica di “Elegia” di Enrico Morelli, che racconta di «persone alla ricerca della propria strada e della propria identità… in un’epoca come quella attuale, che porta vertigine e smarrimento» e lo spirito edonistico dei colorati Anni Ottanta, tra «i profumi della vitalità e la densa creatività artistica sperimentale che caratterizzavano una società in rapida evoluzione» in “Ballade” di Mauro Bigonzetti, per un ideale percorso «alla ricerca incessante di una nuova rinascita collettiva dove la bellezza arricchisce e guida il nostro cammino».

Sotto i riflettori, i danzatori della MM Contemporary Dance Company – Emiliana Campo, Lorenzo Fiorito, Mauro Genovese, Matilde Gherardi, Fabiana Lonardo, Alice Ruspaggiari, Nicola Stasi e Giuseppe Villarosa – che incarnano donne e uomini immersi nella temperie culturale del proprio tempo, per un racconto per quadri formato da due capitoli distinti ma in qualche modo complementari, in un gioco di specchi tra un periodo emblematico della storia recente e la realtà complessa e stratificata del Terzo Millennio.

Sulle note di Frédéric Chopin e Giuseppe Villarosa, con i costumi di Nuvia Valestri e il disegno luci di Carlo Cerri, Enrico Morelli indaga le inquietudini del presente, svelando attraverso rigorose geometrie di corpi in movimento una folla di «individui che tracciano nuove traiettorie e che ricercano inedite strade per recuperare la propria rotta, in un momento di esilio dalla normalità».

In “Elegia”, spiega il coreografo, è «un racconto di momenti e rapporti perduti», un tentativo di recuperare, «nella propria memoria… immagini e paesaggi che ci erano familiari e di conforto»: una sorta di «viaggio onirico per ritrovare il proprio essere ormai smarrito». In fondo, proprio «quando si pensa di non avere più nulla da perdere», lasciandosi alle spalle il passato, come un capitolo definitivamente chiuso della propria esistenza, può invece riaccendersi «la speranza di un nuovo inizio», come una luce in fondo al tunnel, che «riporta alla scelta primaria di resistenza e lotta per la vita».

“Elegia” di Enrico Morelli è una “danza corale”, in un vortice di linee che si intersecano, dando forma a «un apparente caos primordiale fino al ritorno della quiete, che porta in sé la scelta di abbandonarsi alla speranza ritrovata, in vista di una nuova rinascita».

Ballade” di Mauro Bigonzetti – che dà il titolo all’intero spettacolo – rappresenta il personale omaggio di uno dei più interessanti e apprezzati coreografi del panorama italiano a una stagione straordinaria, ricca di di contraddizioni e contrasti, ma anche fulgida e intensa, ormai parte dell’immaginario collettivo con le sue icone e i suoi status symbols.

Le musiche dei CCCP / Fedeli alla linea, con la loro “estetica punk ed esistenziale”, le canzoni di Prince e le poetiche ballads di Leonard Cohen, accanto alla anarchica genialità” di Frank Zappa formano la colonna sonora di una coreografia che «recupera le sensazioni di una generazione, le sue euforie cancellate, le insensatezze collettive, “i sogni buttati a mare”, ma che nello stesso tempo rilancia anche lo stile di vita di quegli anni» pieni di vitalità e di stimoli, nel trionfo della creatività e della ricerca di nuove forme di espressione artistica, in anni di vertiginosi cambiamenti e rapida evoluzione della società «al passo con gli impeti della condivisione e l’ansia del cambiamento».

In “Ballade” riaffiora anche il ricordo della figura e delle opere di Pier Vittorio Tondelli: «attraverso una narrazione astratta, la partitura coreografica dà vita ad uno spazio della memoria e del sentimento dove l’uomo, spogliandosi del suo guscio e della corazza che lo accompagna, ritrova il suo corpo vivo e vulnerabile. Un viaggio che ci porta a scoprire il dolore, l’amore, l’abbandono e la rinascita» nel segno dell’arte e della bellezza.

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