“Antas Apertas”: alla stagione teatrale di Antas Teatro lo spettacolo “Ballata del giudice bandito”

Tratto dal romanzo “Apologo del giudice bandito” di Sergio Atzeni andrà in scena a San Sperate da venerdì a domenica

Stefano Farris "Ballata del giudice bandito"

Prende spunto da “Apologo del giudice bandito”, il primo romanzo di Sergio Atzeni pubblicato da Sellerio nel 1986, lo spettacolo “Ballata del giudice bandito”, in cartellone a San Sperate alla stagione teatrale Antas Apertas. L’appuntamento con la messa in scena della produzione targata Antas Teatro è venerdì 19, sabato 20 (alle 21:00) e domenica 21 novembre (alle 19:00), nello spazio della compagnia in via Arbarei 10.

Riflettori puntati sull’attore Stefano Farris e sul musicista e cantautore Luca Marcia, diretti da Giacomo Casti che, raccontando la genesi dello spettacolo, scrive: “’Che tutto cambi, perché nulla cambi’ é il motto, gattopardesco, che meglio sembra adattarsi alla Cagliari – alla Caller, come dicevano i catalani – del 1492, città che Sergio Atzeni racconta nel suo primo romanzo, Apologo del giudice bandito. 1492, data storicamente esplicita e riconosciuta come avvio della modernità, dell’età moderna, ma che nella verità del romanzo assume senso paradossale: in quello stesso anno mentre Colombo, cercando il levante, trova il ponente – e quello che sarà poi il Nuovo Mondo – in quella Cagliari ispanizzata gli inquisitori processano nientemeno che le cavallette, colpevoli di infestare l’isola.

Questo medioevo processuale – continua il regista – trova quindi il suo corrispettivo nei modi di vita e negli atteggiamenti di tutti i personaggi dell’affresco atzeniano, dagli hidalgos spagnoli ai soldati, dai giudici sardi ai disperati della città. Tuttavia, in questo medioevo sardo non è difficile riconoscere comportamenti e caratteri totalmente contemporanei, attualmente cagliaritani nella lingua come nei gesti, attualmente universali nelle bassezze come nelle necessità. Da qui siamo partiti. La modernità non è mai iniziata, allora, e il Medioevo non è mai finito: così ci ritroviamo dunque, nel nostro studio narrativo e musicale sul romanzo, a seguire la storia di due rampolli della Cagliari-bene dell’epoca, e a domandarci se quanto ci viene raccontato sia accaduto più di cinquecento anni fa, in un passato fumoso, oppure giusto la scorsa settimana, e magari se ne sia letto sbadatamente sulle pagine di cronaca del quotidiano locale, senza prestargli molta attenzione”.

L’ingresso a tutti gli spettacoli avverrà nel rispetto della normativa per la prevenzione del Covid-19. Il biglietto è di €8.

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