Inizia domani, venerdì 17 novembre a Banari, la quarta edizione di “Morròculas”, il festival della letteratura per bambini e ragazzi dai 6 agli 11 anni organizzato dall’associazione culturale Àndala Noa e che approderà anche a Ozieri il 26 e a Mara il 1° dicembre.
Interamente dedicati alla promozione del libro, gli appuntamenti di “Morròculas” saranno caratterizzati da reading, presentazioni, laboratori, conferenze, momenti di formazione per insegnanti ed educatori e riflessioni educative.
La tappa di Banari, progettata in partnership con l’amministrazione comunale (esattamente come le altre due nei rispettivi centri), prevede tre iniziative a partire dalle 17:30 negli spazi del centro polivalente di via Lamarmora: un incontro con Stefania Carta, autrice ittirese del libro “Sònnios de Ierru”, raccolta di racconti e poesie scritti da Grazia Deledda tra il 1891 e il 1930 e ambientati nel periodo di Natale e delle feste d’inverno, il laboratorio di libretti tattili con carta e lana “A cucire le storie” condotto dall’artista Marta Pala del progetto “Spazioperaria” e l’incontro pedagogico con la dott.ssa Monia Satta dell’associazione Akròasis su bullismo e cyberbullismo rivolto a insegnanti, genitori, educatori, assistenti sociali, operatori sociali, ludotecari, bibliotecari e a tutti gli interessati all’argomento (e che sarà ripetuto anche a Ozieri e Mara).
«Il termine sardo “morròcula” – spiegano gli organizzatori – designa la trottola, ossia quel giocattolo diffuso in tutto il mondo, solitamente fatto di legno duro a forma di cono con una punta di ferro ad una estremità. È un gingillo dinamico che evoca movimento e vitalità, la stessa vitalità dei bambini, che sono il cuore pulsante del festival».
Protagonisti di “Morròculas” saranno anche Mamadou M’Bengue (autore di “Il pescatore e la sirena”, una storia illustrata per bambini in programma nella tappa di Ozieri insieme a un laboratorio di pittura della già citata Marta Pala) e Monica Tronci Pau che, a Mara, presenterà il suo libro “Il diario di Eleonora D’Arborea” e condurrà un laboratorio di manipolazione della plastilina incentrato sulla figura della giuighissa.
«L’iniziativa – spiegano da Àndala Noa – è nata dopo alcuni anni di ideazione e progettazione, perché nel nord Sardegna si sentiva la necessità di dedicare un momento di promozione della lettura che fosse destinato a un pubblico giovane».