Al Teatro Romano di Nora prosegue il Festival “La Notte dei Poeti”

Stasera in scena Iaia Forte con “Interno Familiare”, domani “Supplici” da Euripide e domenica “Un'ultima cosa. Cinque invettive, sette donne e un funerale” di e con Concita De Gregorio

Concita De Gregorio. ? ANSA | Claudio Onorati

Concita De Gregorio. ? ANSA | Claudio Onorati

Un intenso ritratto al femminile per Iaia Forte, protagonista stasera (venerdì 15 luglio) alle 20 al Teatro Romano di Nora con “Interno Familiare” di Anna Maria Ortese, uno dei racconti de “Il mare non bagna Napoli”, sulle note del sax di Javier Girotto, per il XL Festival “La Notte dei Poeti” organizzato dal CeDAC Sardegna: un antico amore sopito e forse dimenticato si riaccende nel cuore di Anastasia Finizio, alla notizia del ritorno in città di un uomo che l’aveva attratta in gioventù. Un sentimento fugace, una breve illusione di felicità che però svanisce lasciandola alla sua quotidianità tutta casa e lavoro in seno a «una famiglia atroce, in cui gli egoismi e le invidie condannano i personaggi ad una solitudine amara ed incosciente».

Il festival prosegue sabato 16 luglio alle 20 al Teatro Romano di Nora con un’antica tragedia riletta con sensibilità contemporanea: Serena Sinigaglia firma la regia di “Supplici” da Euripide, nella traduzione di Maddalena Giovannelli e Nicola Fogazzi, con drammaturgia a cura di Gabriele Scotti. Sul palco sospeso tra cielo e mare, tra le rovine dell’antica “città sommersa”, le attrici Francesca Ciocchetti, Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna, Giorgia Senesi, Sandra Zoccolan e Debora Zuin prestano volto e voce alle madri degli eroi argivi caduti alle porte di Tebe durante l’assedio, nella lotta fratricida per il potere tra i figli di Edipo, Eteocle e Polinice: le donne chiedono l’intercessione del re Teseo e degli ateniesi per ottenere la restituzione dei corpi degli uccisi, cui dare sepoltura. La richiesta viene respinta, scoppia una guerra tra Tebe e Atene, che infine, vittoriosa, esige il rispetto dell’antica legge che impone di onorare i defunti. Il rito funebre – sottolinea la regista – «si trasforma in un atto di memoria attiva, un andare a scandagliare le ragioni politiche che hanno portato alla morte i figli e più in generale alla distruzione dei valori dell’umanesimo: che siano le donne a compiere questo viaggio di ricostruzione e conoscenza mi è parso necessario e naturale».

Ritratti di artiste tra talento e sfida alle convenzioni in “Un’ultima cosa. Cinque invettive, sette donne e un funerale” di e con Concita De Gregorio – protagonista domenica 17 luglio alle 20 al Teatro Romano di Nora per la regia di Teresa Ludovico sulla colonna sonora composta ed eseguita dal vivo dalla musicista Erica Mou: Dora Maar, Amelia Rosselli, Carol Rama, Maria Lai e Lisetta Carmi «prendono idealmente la parola per l’ultima volta, e dicono di sé, senza diritto di replica, come entrando in scena, a teatro, subito prima di uscire di scena, nella vita».

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