Dal 16 luglio al 22 agosto ad Allai la III edizione del Festival “Palcoscenici d’Estate”

Teatro e favole, cinema, musica e nouveau cirque per la III edizione del Festival Palcoscenici d’Estate organizzato dal Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda: sedici titoli in cartellone dal 16 luglio fino al 22 agosto in piazza Santo Isidoro ad Allai con la kermesse, fortemente voluta e sostenuta dal sindaco Antonio Pili e dall’amministrazione comunale del paese del Barigadu, realizzata con il patrocinio e il sostegno del Comune di Allai, della Regione Autonoma della Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura e inserita nel progetto Intersezioni / rete di festival senza rete a cura di Fed.It.Art Sardegna.

Ouverture venerdì 16 luglio alle 22 con il “Circo Maldestro” del mimo e burattinaio Franco Fais: viaggio in un ipotetico futuro, fino all’anno 2030 quando, per restituire il sorriso a un’umanità sconvolta dopo una catastrofe, un regista decide di mettere in scena uno spettacolo brillante, coinvolgendo artisti come l’acrobata contorsionista Olga Ankalonga, la cantante lirica Zoryana Stridula e il mago Mustatz, che a dispetto dell’età si impegnano per ricreare, tra mille acciacchi, colpi di tosse e vuoti di memoria, i loro numeri più belli per ammaliare, o almeno non deludere l’amato pubblico.

Il piacere della meraviglia davanti a un cappello che pare volare o a una vorticosa giostra di fuoco sabato 17 luglio alle 22 – con “Hope!Hope!Hopla” del Teatro del Sottosuolo con i clowns Pasquale Imperiale e Vincenzo De Rosa, alias “I Nipoti di Bernardone”, per riscoprire il gusto della “semplicità” attraverso la purezza dello sguardo e l’innocenza di questi personaggi che abitano in un’eterna infanzia, dove la vita è gioco. Nel regno dell’immaginazione tutto diventa possibile, le risate nascono improvvise, come le spericolate acrobazie e ogni gesto si tinge di poesia.

Un intrigante racconto per quadri domenica 18 luglio alle 22 con “Elegìa delle cose perdute” dal romanzo “Os Pobres” (I Poveri) di Raul Brandao, con regia e coreografia di Stefano Mazzotta (Zerogrammi): una riflessione sul tema «dell’esilio, della nostalgia… della memoria come materia che determina le nostre radici e identità». In scena i danzatori e performers Alessio Rundeddu, Amina Amici, Damien Camunez, Gabriel Beddoes, Manuel Martin, Miriam Cinieri e Riccardo Micheletti danno forma ai ricordi, ai rimpianti, allo smarrimento di chi non ha patria.

Storia di una fanciulla “Bianca come la Nevevenerdì 23 luglio alle 22 con lo spettacolo de L’Effimero Meraviglioso, interpretato da Michela Cidu e Federico Nonnis con la regia di Antonello Santanelli: una rilettura della celebre fiaba dei fratelli Grimm sull’orfana perseguitata dalla matrigna, invidiosa della sua bellezza. Quasi un gioco metateatrale, in cui gli attori si cimentano con diverse tecniche, dal teatro di figura alle maschere, mentre accanto alla crudele regina, al cacciatore, al principe e ai nani si presenta un lupo, che ambisce a entrare nel cast.

Nel segno di Dioniso, dio greco dell’estasi e della vite sabato 24 luglio alle 22 con “Una botte e via – canzoni e storie di vino”, originale spettacolo / concerto del Teatro del Segno, ideato e interpretato da Monica Zuncheddu con le musiciste Stefania Secci Rosa (voce e strumenti) e Francesca Puddu (chitarra e voce) per una preziosa antologia di versi e racconti. Tra le poesie di Catullo, Yeats e Wislawa Szymborska e le disquisizioni “sensoriali” di Luca Maroni, evocative melodie per un itinerario tra parole e note, per imparare a vivere con spirito e ironia.

Un vivace affresco del Belpaese dagli Anni Quaranta ad oggi domenica 25 luglio alle 22 con “Just Forever (semplicemente per sempre)” del Teatro Tragodia: la divertente commedia musicale, scritta e diretta da Virginia Garau, anche protagonista sulla scena insieme con Nigeria Floris, Daniela Melis e Carmen Porcu, racconta i preparativi per un matrimonio. Una giovane donna sta per sposarsi e intorno a lei ruota “un gineceo impazzito”: una madre spregiudicata e libertina, una nonna disincantata, una zia zitella e un’amica chiacchierano e discutono sui cambiamenti e sull’evoluzione della società.

S’intitola “Dov’è il filo? Una storia di marionette e marionettisti” il nuovo spettacolo di e con Agostino Cacciabue e Rita Xaxa (produzione Teatro Tages e Teatro del Segno) in programma lunedì 2 agosto alle 22 per una poetica riflessione sul lavoro dell’artista con la regia di Stefano Ledda e Gennaro Ponticelli. Un ideale viaggio dietro le quinte in compagnia dei protagonisti, intenti a cercare l’idea per un nuovo lavoro in un tempo “sospeso”: via via si materializzano i personaggi, un coraggioso fachiro e un’agile contorsionista e perfino un misterioso uomo di fil di ferro che sogna il volare.

Un insolito ritratto di Galileo Galilei, domenica 8 agosto alle 22 con “ITIS Galileo. Un minuto di rivoluzione!” del Teatro d’Inverno, liberamente tratto dal monologo di Marco Paolini, nell’interpretazione di Gianfranco Corona, con adattamento e regia di Giuseppe Ligios, per riscoprire l’importanza del metodo scientifico e della libertà di pensiero. Il grande matematico e astronomo, «un uomo pieno di contraddizioni», con le sue scoperte e invenzioni ha contribuito al progresso dell’umanità, continuando a navigare «in direzione ostinata e contraria» fino a mettere in pericolo la propria vita in nome della verità.

Cinema sotto le stelle lunedì 9 agosto alle 22 con “Il piccolo principe”, pluripremiato film d’animazione di Mark Osborne ispirato al famoso libro di Antoine de Saint-Exupéry: trasferitasi in un nuovo quartiere, con la speranza di frequentare la scuola migliore della città, una ragazzina incontra un vecchio aviatore. Il nuovo vicino le racconta la storia del fanciullo nato su un lontano asteroide, con la sua rosa così delicata, che intraprese l’esplorazione di altri pianeti, governati da eccentrici sovrani, finché non giunse sulla Terra dove grazie a una volpe poté imparare, come accadrà a lei nella realtà, il segreto dell’amicizia.

Nella notte di San Lorenzo lunedì 10 agosto alle 22:30Delle Favole di Stelle” con Alessandra Leo e Stefano Ledda e con i Lettori sotto le Stelle: un’antologia di racconti fantastici dedicati agli astri, per ricominciare a guardare il cielo provando a scoprirne i segreti e immaginare nuovi viaggi nello spazio. Una pioggia di stelle cadenti per esprimere desideri e inventare mondi possibili, vicini e lontani: dopo la conquista della Luna fino all’invio di una sonda su Marte, grazie alla scienza e alla tecnica siamo entrati in una nuova era, ma possiamo comunque continuare a sognare…

Sbarca nel Barigadu venerdì 13 agosto alle 22La Dama Demodé” di e con Silvia Martini e Mario Levis (Vincitori del Premio Emilio Vassalli 2018 e di Trampolini 2019): un irresistibile spettacolo di clownerie, musica dal vivo, lancio di coltelli e arti circensi per ritrovare «la bellezza di un incontro casuale, la purezza di un gesto inaspettato o la condivisione di un pensiero nella distanza». I due clowns acrobati, sospesi a due metri d’altezza, travolti «in una sinfonia di imprevisti e in una danza di eccentriche follie» tentano di comunicare e scopriranno, forse, l’amore.

Omaggio alla grande cantante argentina Mercedes Sosa sabato 14 agosto alle 22 con “Como un pájaro libre”, lo spettacolo/concerto firmato OfficinAcustica, con l’attrice e cantante Anna Lisa Mameli accompagnata al pianoforte da Corrado Aragoni, per un ritratto tra parole e note della grande artista, definita “la madre d’America”. «Una voce scomoda, perché pretendeva di cantare canzoni di pace in tempo di guerra e canzoni di libertà in tempo di prigionia» ricorda Anna Lisa Mameli: il suo canto diventa simbolo di speranza per gli oppressi, un potente inno di giustizia e libertà.

Visioni d’autore martedì 17 agosto alle 22 con la proiezione di “Come un’Oasi”, il cortometraggio di Francesco Pirisi, interpretato da Elisa Pistis, Noemi Medas, Teresa Campus e Soraya Secci e realizzato con il sostegno di ISRE, Sardegna Film Commission, Sardegna Teatro, del Comune di Nuoro e del Distretto Culturale del Nuorese. Un delicato e immaginifico omaggio a Grazia Deledda, che riappare nel giardino di quella che un tempo era stata la sua casa: passato, presente e futuro s’intrecciano fra le righe di racconti e romanzi, nello sguardo delle artiste di oggi e di ieri.

Il fascino del melodramma venerdì 20 agosto alle 22 sulle note del “Giulio Cesare” di Georg Friedrich Händel su libretto di Nicola Francesco Haym: un raffinato “Concertato d’Opera” con il soprano Federica Cubeddu e l’Orchestra da Camera “Johann Nepomuk Wendt” diretta da Raimondo Mameli, per ascoltare le più celebri arie e un’antologia delle pagine più significative del capolavoro del grande compositore tedesco, una partitura ricca di pathos tra vittorie (e sconfitte) militari, amori e intrighi, nell’incontro tra il grande condottiero e Cleopatra, autentica femme fatale.

Fantasia in scena sabato 21 agosto alle 22 con “La Vecchia Macchina” de Le Compagnie del Cocomero, nella versione di Rahul Bernardelli, uno spettacolo di burattini, pupazzi e oggetti per riscoprire la semplicità dei giochi dell’infanzia, quando tutto si trasforma grazie all’immaginazione per vivere meravigliose avventure. Nella moderna civiltà consumistica, il recupero di un giocattolo dimenticato diventa un’esperienza nuova e coinvolgente, in una narrazione impreziosita da musiche a tema, quasi una moderna fiaba animata per il divertimento di grandi e piccini.

Finale in musica domenica 22 agosto dalle 22 con i Brinca, la band fondata da Paride Peddio,giovane organettista, nipote di Salvatore Peddio (meglio noto come Bengasi) e dall’eclettico Jonathan Della Marianna, suonatore di launeddas e di tanti altri strumenti tipici dell’Isola, sul palco con Federico Di Chiara (armonica e voce) per un coinvolgente concerto-spettacolo, con un repertorio ispirato alla tradizione. Tra i classici balli sardi e melodie e ritmi della musica popolare sarda, il fascino sonorità arcaiche reinterpretate con sensibilità contemporanea per riscoprire, danzando, la nostra cultura e identità.

«Il rito del teatro per una moderna catarsiantidoto alla solitudine e all’isolamento, per un ritorno alla socialità dopo il lockdown: il Festival Palcoscenici d’Estate nasce dalla volontà, condivisa con l’amministrazione, di portare la cultura e le arti sceniche nel cuore dell’Isola» – sottolinea il direttore artistico Stefano Ledda. «Un progetto mirato, pensato per coinvolgere in particolare le giovani generazioni ma anche gli adulti con proposte interessanti, curiose, divertenti, puntando sull’ironia e la leggerezza ma offrendo anche spunti di riflessione su temi complessi e attuali – come è accaduto per il film di Lisa Camillo, “Balentes”, sulle servitù militari. Nel centro storico di Allai risuonano così voci e melodie, prendono vita i personaggi con le loro storie epiche o buffe, commoventi e tenere, sera dopo sera è possibile assistere a pièces classiche o originali, concerti, performances coreutiche, proiezioni di cartoni animati e documentari, e sorprendenti esibizioni di artisti circensi. Una piazza diventa arena en plein air, con tanto di palco e quinte, tra scenografie architettoniche e colorati murales, per animare la vita culturale del paese, regalando ad abitanti e turisti un’ora di divertimento, nel senso etimologico, per distogliere la mente da ansie e preoccupazioni, lasciandosi trasportare da un racconto o da una musica, per provare a vivere un sogno ad occhi aperti».

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