Con l’App “Sardegna, Il Cuore” alla scoperta delle gemme nascoste delle Barbagie

Il progetto che organizza e promuove l’offerta turistica delle regioni storiche della Sardegna centrale ha raccolto le esperienze più inedite per l’autunno nel cuore dell’Isola

Castagne di Aritzo

La Sardegna che si rivela nel suo lato più intimo e inedito questo autunno nella selezione di eventi ed esperienze nelle storiche Barbagie, tra la provincia di Nuoro ed Oristano, passando per il Sud Sardegna, raccolte nell’App territoriale “Sardegna, Il Cuore”.

Lanciata solo da qualche mese dai Gruppi di Azione Locale territoriale GAL, l’App è già popolata di numerose proposte fino a dicembre 2024, – anche esclusive – con il supporto di un Assistente AI pronto a raccomandare dove andare, cosa vedere e cosa fare. Sì, perché il cuore della Sardegna è fatto di tante piccole gemme nascoste, produzioni enogastronomiche eccellenti, percorsi immersivi nella natura, spesso noti e frequentati solo dai locali. Da Atzara al Lago Omodeo e fino a Laconi in questa selezione – del tutto parziale – delle cose da fare e visitare in Barbagia – anzi nelle storiche “Barbagie” -, in Sardegna in autunno.

Nel Mandrolisai, dove si produce l’omonimo vino rosso DOC, la vendemmia è un rituale in famiglia, spesso accessibile anche ai visitatori. Tra le esperienze selezionate nell’App, quella de La Dolce Vigna dove, dal 20 settembre al 15 ottobre 2024, si potrà prendere parte alla raccolta delle uve, accompagnati da Antonella, vignaiola microbiologa. L’esperienza prevede una colazione, spuntino di metà mattina e pranzo tipico. Il periodo successivo alla vendemmia, ad ottobre, si tinge di rosso e arancio con degustazioni di vino al tramonto e pic nic per immergersi nel foliage autunnale tra i filari, che in questa zona di dolci pendii e tronchi di vite nodosi e robusti si fa particolarmente intenso.

Foliage d’autunno nella Barbagia di Belvì tra i castagneti e noccioleti secolari, il 26 e 27 ottobre con la Sagra delle Castagne, un appuntamento molto atteso tra gli eventi barbaricini d’autunno. Durante la manifestazione, i visitatori possono degustare caldarroste e vino novello, fare passeggiate e pic-nic, immergendosi nei colori e nei profumi dell’autunno. Nel cuore del paese, con un unico ticket di 8€, si può intraprendere un affascinante viaggio tra l’Ecomuseo della montagna sarda, la storica casa Devilla, il Museo Antonio Mura e le suggestive carceri spagnole del ‘500 Sa Bovida, accompagnati dalle guide; nelle prigioni di Sa Bovida venivano processate le donne accusate di pratiche di stregoneria. Un viaggio nell’enigmatico passato del periodo dell’Inquisizione in Sardegna, ricco di segreti e antiche paure.

Spostandosi nella Barbagia del Barigadu, l’autunno regala esperienze indimenticabili tra natura, cultura e tradizione. Tra le meraviglie da scoprire spiccano il Nuraghe Losa, uno dei nuraghi più importanti e meglio conservati di tutta la Sardegna, e il tempio a pozzo di Santa Cristina a Paulilatino, un capolavoro architettonico della civiltà nuragica risalente a circa 3000 anni fa.

Dal punto ricreativo Sas Olias di Sedilo  o dall’agriturismo Sa Tanchitta di Ula Tirso, i visitatori possono organizzarsi per passeggiate a cavallo o escursioni lungo il fiume Tirso e il lago Omodeo. Quest’ultimo formato dallo sbarramento del fiume tramite la diga di Santa Chiara e – successivamente – sostituito dalla diga Eleonora d’Arborea nel 1997, è un vero scrigno di tesori nascosti. Tra le sue acque si trovano tombe di giganti, domus de janas, un insediamento prenuragico, una foresta tropicale fossile con alberi di 20 milioni di anni, e i resti di un paese ricostruito altrove, “Zuri”, oggi frazione di Ghilarza. Quando il lago è in secca – e l’autunno è il periodo migliore –  riaffiora la suggestiva “casa del custode”, l’originaria Casa del capo centrale della diga Santa Chiara, poi sommersa dalla variazione del convoglio delle acque con la diga di Eleonora Arborea. 

La diga di Santa Chiara a Ula Tirso. 📷 Depositphotos

L’autunno è il momento perfetto per un’immersione profonda nella natura attraverso semplici ma efficaci pratiche – spesso curative – immersioni nella foresta. Ovvero, concedersi una passeggiata tranquilla e consapevole nel bosco, assorbendo l’atmosfera e lasciando che la natura rigeneri mente e corpo. Il luogo migliore per praticare questa attività è il Parco Aymerich di Laconi nella Barbagia del Sarcidano, un parco urbano naturale di 22 ettari, il più grande della Sardegna, percorso da sentieri, grotte e cascate che si snodano tra boschi di lecci, querce e conifere secolari. All’interno del parco, i ruderi del castello medievale Aymerich del XII secolo, con la sua iconica finestra, riportano alla storia e al passato di Laconi.

Per un ritorno soft agli impegni di tutti i giorni, tra le strette stradine acciottolate e le antiche case in pietra di Laconi, si trova Treballu Hub, uno spazio di co-living e coworking ricavato dalle case sfitte del borgo, che ospita nomadi digitali da tutto il mondo. Che si tratti di un weekend o di un soggiorno più lungo, Treballu Hub offre un rifugio tra la natura e la vita rurale per vivere e lavorare, un luogo ideale per riordinare le idee, nel lavoro e nella vita, e ripartire più carichi di prima.

Immancabile, in questo periodo e fino al 15 dicembre, l’appuntamento con Autunno in Barbagia, 24ª edizione, la storica manifestazione culturale ed enogastronomica che coinvolge la gran parte dei Paesi barbaricini.

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