A Cagliari torna “arteXarte”: i negozi di via Sulis espongono sette artisti sardi

Fino al 13 agosto il quartiere Villanova sarà protagonista della seconda edizione della mostra diffusa, che punta a promuovere l’arte attraverso il coinvolgimento delle attività commerciali

arteXarte Cagliari luglio 2022

Cagliari. Da oggi fino al 13 agosto, la via Sulis – il “salotto buono” del quartiere Villanova – è protagonista della seconda edizione di “arteXarte”, mostra diffusa ideata dall’Assessorato alla Cultura e allo spettacolo del Comune di Cagliari con la partecipazione dell’Assessorato alle Attività produttive e al turismo, per promuovere il lavoro di artisti sardi, noti o emergenti, grazie al coinvolgimento delle attività commerciali della città.

L’iniziativa è stata presentata stamattina alla stampa dagli assessori Maria Dolores Picciau (Cultura) e Alessandro Sorgia (Attività produttive) insieme a Enrica Anedda Endrich, presidente della Commissione per la cultura, spettacolo e verde pubblico del Consiglio comunale.

arteXarte” – ha detto Picciau – “arriva nel cuore di Villanova, uno dei quartieri storici di Cagliari che in questi ultimi anni meglio ha saputo incarnare la vocazione europea e contemporanea della nostra città tanto da diventare una delle mete preferite dai turisti. Così il progetto si arricchisce di un’ulteriore dimensione: non solo rivitalizzare le zone commerciali della città e far conoscere l’arte ai cagliaritani al di fuori dei centri espositivi canonici, ma anche presentare gli artisti sardi, emergenti o affermati, ai tanti italiani e stranieri che in questi giorni visitano e apprezzano Cagliari. A Villanova c’è la storia ma ci sono anche il presente e il futuro della nostra città”.

“L’iniziativa – ha aggiunto Alessandro Sorgia – è frutto del lavoro congiunto di due assessorati. La risposta dei commercianti è stata buona e arteXarte vuole essere un contributo per la rinascita della via Sulis ma anche uno sprone ai commercianti di tutta la città, affinché possano promuovere nuove iniziative che riportino i cagliaritani e i tanti turisti che ci visitano a vivere il più possibile la città”.

Per Enrica Anedda Endrich, “arteXarte é un bellissimo progetto: si va nella strada giusta di coinvolgere tutta la cittadinanza, gli artisti, il settore privato e le istituzioni nella valorizzazione della città sotto tutti i profili”.

Sette le attività coinvolte, per la partecipazione di sette artisti, che provengono da diversi percorsi e si esprimono con le tecniche più disparate.

Si parte dall’Antico Caffé con le cianotipie di Alessandra Sarritzu (Cagliari, 1991): “Corrispondenze” (2019)è un progetto legato al senso di appartenenza e al concetto di memoria, di identità, di frammentazione e di tempo.

Di frammenti si occupa anche Matteo Ambu (Monserrato, 1976) che raccoglie tutto ciò che è spaiato, inutile, abbandonato per poi trovarne, come un compositore, gli accordi nella composizione scultorea di “Senza titolo rosso” (2020), esposta alla Libreria di via Sulis.

Si passa da Idèntity con la scultura “Hair” (2022) di Salvatore Delogu (Nuoro, 1994), uno studio sul gioiello sardo, la cui filigrana è qui emulata dalla torsione del filo di sughero.

Aménde ospita il collage “Pick it up!” (2021) di Luca Poerio (Cagliari, 1991), riflessione sull’inquinamento marittimo causato dai mozziconi di sigaretta.

Poi da Mimamai con “gentilezza” (2019), il collage analogico poi stampato digitalmente, di Giorgia Atzeni (Cagliari, 1973) che si sofferma sui visi dei bambini per rappresentarne la qualità che è insieme delicatezza e forza.

Al 41bis si torna al dipinto con Michele Pau (Oristano, 1983), che ironicamente dedica l’opera dal titolo “Un ritratto abbandonato” (2022) al gallerista che lo commissionò senza mai ritirarlo.

Ultime fermate ai Sarti del Gusto con le illustrazioni “Vendemmia” (2021) di Masoto dedicate alla vita del raccoglitore e ai suoi momenti fondamentali (la vendemmia, lo spuntino, il riposo) e alla Brasserie Pirani che ospita la pittura più astratta di Martina Pilloni (Cagliari, 1995): “Isolamento” (2020) tratteggia una figura intrappolata in un mondo che irrimediabilmente.

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