“Nuovo Cantacronache4” e “Non è la fine del mondo”. Igor Lampis presenta a Sassari i suoi ultimi lavori

Cantare fatti di cronaca e l’attualità del mondo è l’intenzione che muove oggi un gruppo di musicisti, parolieri e cantanti che si sono ispirati all’opera dello storico, leggendario e indimenticabile gruppo torinese de “I CANTACRONACHEformato da Fausto Amodei, Michele Straniero, Sergio Liberovici, Emilio Jona, Margot Galante Garrone e altri che a cavallo degli anni ’50 e ’60 provavano raccontare gli importanti cambiamenti di costume e cultura in Italia – inventando di fatto la canzone d’autore sulla penisola – partendo da una prospettiva critica e anticonformista, denunciando, protestando e riconsegnando alla memoria collettiva fatti e momenti di storia sociale e politica, avvalendosi della preziosa collaborazione di illustri poeti e letterati come Italo Calvino, Mario Pogliotti, Franco Fortini, Umberto Eco e Gianni Rodari.

Igor Lampis raccoglie il testimone del rigore programmatico, del taglio narrativo, della versificazione incalzante in rima baciata, dell’osservazione acuta che si fa invettiva, tra sberleffo e dramma, declinando il tutto con un’attitudine punk che schiaffeggia in maniera provocatoria il belcanto, le buone maniere e qualsiasi deriva estetizzante per dire con schiettezza vino al vino e pane al pane”.

Domenica 17 Giugno dalle 19:00 al Ticcu socialclub di Vicolo del Campanile 8 a Sassari, la presentazione del “Nuovo Cantacronache4” e di “Non è la fine del mondo” (romanzo dello stesso Lampis) in compagnia di Ivo Murgia (editore Cenacolo di Ares) di Carlo Lisci e del fisarmonicista Stefano Minnei.

“Potrebbe Dio palesarsi in un quartiere popolare dove i tossici la fanno da padrone e gli studenti perdono il loro tempo a bere al bar? E potrebbe questo Dio, o chi ne fa le veci, rivolgersi alla persona sbagliata per affidargli un importante compito da cui potrebbero dipendere le sorti dell’umanità? A quanto pare sì! A fare da sfondo a tutto ciò c’è una periferia cittadina che cerca riscatto, che alza la testa per urlare la propria esistenza convinta di seguire alla perfezione, ma in realtà annaspando senza grossi risultati, lo stile di vita propinato dai mass-media, fatto di gente alla moda e locali finto trendy dove si bevono cocktail di tendenza e ci si diverte cantando al karaoke. Ciò che ci si domanda è “Perché Dio avrebbe dovuto scegliere la persona sbagliata nel posto sbagliato?” La risposta è semplice: le vie del Signore sono infinite!”

 

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