“Dall’alto del mio cielo”: la mostra di Giusy Calia esplora il distacco emotivo e la bellezza femminile

Alla “The Social Gallery” di Quartu sabato l’inaugurazione dell'esposizione fotografica dell’artista nuorese, curata da Roberta Vanali con la Direzione Artistica di Giovanni Coda

Mostra "Dall'alto del mio cielo" di Giusy Calia

Mostra "Dall'alto del mio cielo" di Giusy Calia

Il 14 ottobre alle ore 18:00 ultimo appuntamento con il progetto V-Art Quartu Exposition allo spazio espositivo quartese “The Social Gallery”.

Dopo il successo dei precedenti progetti espositivi, che hanno visto protagonisti il collettivo NostraSanctissima e gli artisti Gianluca Chiai e Josephine Sassu inaugura – in anteprima per la Social Gallery – la mostra “Dall’alto del mio cielo” dell’artista – fotografa Giusy Calia. L’esposizione sarà visibile dal martedì al sabato (ore 17:00/20:00) fino al 26 ottobre 2023. 

La mostra è curata da Roberta Vanali mentre l’allestimento è curato da Davide Gratziu, Direzione Artistica di Giovanni Coda. Ingresso libero.

Scrive la curatrice: “Si focalizza sul concetto del distacco emotivo e sulla fascinazione del corpo femminile con l’obiettivo di sondare le fragilità esistenziali, quelle più radicate e pervasive nel substrato dell’animo umano, il territorio d’indagine del progetto ultimo di Giusy Calia. Quel distacco che è sinonimo di abbandono dove il passato è ormai irrimediabilmente perduto e il futuro mai avrà un volto. 

Sul filo della memoria prospettive inconsuete si aprono ai nostri occhi. Il mondo visto dall’alto di Giusy Calia è fatto di ruderi di archeologia industriale, di saline prosciugate e dighe abbandonate dove è l’acqua l’elemento unificante di un dialogo che si snoda all’infinito. Acqua come elemento di purificazione, come principio primordiale da cui tutto nasce. Come simbolo di purezza e rinascita spirituale, per svelare la natura più intima delle cose e rivelare uno sguardo introspettivo ed esclusivo. Perché l’acqua è la costante incontrastata del percorso artistico di Giusy Calia che le consente di estendere lo sguardo, di acquisire una visione altra della realtà. Quella visione soggettiva che in quest’ultimo progetto acquisisce con l’ausilio di un drone.

L’artista costruisce articolati set fotografici, che restituisce concepiti come tagli cinematografici a volo d’uccello, luoghi fisici dalla valenza psichica, spazi che delimitano, definiscono e separano, abitati da fantasmi della memoria che aleggiano in un lento fluire dove morte e rinascita prendono forma. La componente onirica di ascendenza romantica avvolge e coinvolge. Spazio e tempo si annullano vicendevolmente con effetto catartico capace di smuovere i traumi della coscienza ed esorcizzarli. Drappi, fili e corde come possenti ancore suggeriscono l’incapacità di staccarsi dal ricordo, da ciò che è oramai perduto e dall’illusione di poterlo infine ritrovare altrove.

É in divenire il progetto fotografico di Giusy Calia che ha coinvolto le donne che gravitano nella sua vita e fanno parte di quell’intreccio di relazioni intessuto negli anni e diventato mezzo di ispirazione e riflessione. Riflessione che chiama bellezza ed evoca stupore”.

Giusy Calia nasce a Nuoro nel 1971. Laureata lettere e in filosofia è dottore di ricerca in letterature comparate presso l’Università degli studi di Siena. Cultore della Materia in Filosofia Estetica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Sassari. Ha conseguito un Master in Fotografia e partecipato ad un corso intensivo presso la New York Academy. Attualmente collabora con la cattedra di Estetica dell’Università degli Studi di Sassari. Specializzata in Ipnosi Regressiva, a breve conseguirà la Laurea in Psicologia.

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