Il Museo Casa Manno di Alghero e il MUT di Stintino ospitano la mostra concettuale “We All Are B”

Una mostra che ruota intorno ai concetti di biografia, confini e biodiversità, dislocata in due siti diversi contemporaneamente

We all are B

Fotografie, installazioni, video, disegni, performance di danza. È una mostra concettuale articolata e composita, che ruota intorno ai concetti di biografia, confini e biodiversità, quella che verrà ospitata dal Museo Casa Manno di Alghero (inaugurazione venerdì 13 agosto alle 17:30, fino al 13 settembre) e dal MUT-Museo della Tonnara di Stintino (dal 5 al 12 settembre).

Si intitola “We All Are B” ed è a cura di Dario La Stella e Valentina Solinas dell’associazione Senza Confini Di Pelle, con la collaborazione per la curatela di Valentina Piredda-Sardinia e il contributo della Fondazione di Sardegna, della Regione Sardegna e del Ministero della Cultura.

“We All Are B” è una mostra dislocata in due siti diversi contemporaneamente: lo spazio espositivo di Alghero e quello di Stintino ospiteranno opere diverse, che insieme danno vita a un allestimento unico. Una scelta, quella del doppio spazio, dovuta alla volontà di dare un’evidenza fisica, concreta, a un altro concetto chiave della mostra, il concetto di migrazione nella sua valenza biologica, in quanto connaturata all’essere umano, e non nella sua dimensione culturale o politica. Per vedere tutte le opere che compongono la mostra, gli spettatori dovranno dunque “migrare” tra i due comuni sardi, uscendo dai confini di uno spazio circoscritto per ampliare la propria esperienza percettiva e sensoriale.

“We All Are B” – “Siamo tutti B” – è fin dal titolo una dichiarazione d’intenti, e un invito salutare all’umiltà: «nessuno è A nei confronti di qualcun’altro, siamo tutti interdipendenti, dove per tutti si intende anche il mondo vegetale e minerale, non solo quello animale», spiegano i curatori. La B del titolo riassume le tre parole chiave, le tre sezioni concettuali dell’allestimento: biografia, confini (border) e biodiversità, perché nell’ideazione di La Stella e Solinas, “We All Are B” vuole essere prima di tutto «una riflessione sulla natura identitaria dell’essere umano, su cosa siamo».

L’allestimento è uno dei risultati del progetto triennale internazionale Overlap – ideato e coordinato a partire dal 2019 (e tutt’ora in corso) da Senza Confini Di Pelle – che utilizza gli strumenti dell’arte e della scienza per indagare la sovrapposizione delle rotte migratorie degli uccelli e degli esseri umani, e riflettere quindi sull’interrelazione reciproca tra migrazione e biodiversità e sul concetto di residenza. Al progetto Overlap collaborano 19 partner internazionali tra cui l’Università di Cagliari, l’Università di Sassari, l’Ente Parco Nazionale dell’Asinara, il Centro Studi Fauna, il Living Theater, Il CCNN – Centre Chorégraphique National de Nantes, associazione Tusitala.

Le opere esposte sono di Cinzia Atzeni, Ivonne Bello, Gabriele Bennati, Mamadou Barry, Raffaele Cattedra, Bakary Coulibaly, Bakary Dembele, Elisa Ferrari, Gianluca Gaias, Rosi Giua, Marco Iozzo, Erica Lucchi, Dario La Stella, Valentina Piredda Sardinia, Margherita Riva, Silvia Serreli, Boubacar Sissoko, Makamba Sissoko, Siranding Mady Sissoko, Valentina Solinas, Francesco Squarotti, Desmond Sylvester, Tom Walker.

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