Rassegna “Il Teatro delle Meraviglie”: domenica in scena a Cagliari “Uffa!”

Uno spettacolo divertente e coinvolgente de L'Effimero Meraviglioso, in cartellone alle 18:00 al Teatro Intrepidi Monelli

“Uffa!” de L'Effimero Meraviglioso

“Uffa!” de L'Effimero Meraviglioso

Viaggio dietro le quinte con “Uffa!”, divertente e coinvolgente spettacolo de L’Effimero Meraviglioso, scritto da Francesco Cappai e Leonardo Tomasi, che firmano insieme anche la regia e interpretato da Noemi Medas, Federico Giaime Nonnis e Alessandro Redegoso, in cartellone domenica 12 febbraio alle 18:00 al Teatro Intrepidi Monelli di Cagliari per il sesto appuntamento con la XX edizione de “Il Teatro delle Meraviglie”, la storica rassegna dedicata a giovanissimi e famiglie organizzata dal Teatro Actores Alidos con la direzione artistica di Gianfranco Angei.

Una pièce ispirata all’età dell’innocenza, a quel tempo lontano dell’infanzia in cui era possibile trascorrere ore intere senza fare altro che fantasticare, o magari esplorare angoli sconosciuti della casa, oltre che a giocare o a leggere, o forse ancora sfogliare i libri illustrati: una dimensione forse sconosciuta ai bambini e alle bambine di oggi, le cui giornate spesso sono scandite da impegni, dalla scuola allo sport o alla danza, alle varie attività più o meno ludiche, tanto che quasi manca loro il tempo per annoiarsi. Eppure proprio in quell’atmosfera sospesa, più spesso d’estate, durante le vacanze, trova(va) nutrimento la vivace immaginazione dei giovanissimi, la loro capacità di inventare mondi e storie e immergersi in spericolate avventure, traendo spunto da fiabe o racconti, oppure da film o sceneggiati tv, tra scenari incantati e suggestioni fantascientifiche, come in un sogno a occhi aperti.

Fin dal titolo “Uffa!” rimanda a quel particolare stato d’animo, tra insofferenza e fastidio, con la netta sensazione di “perdere tempo”, che si prova quando ci si dedica a qualcosa di inutile o poco interessante, cui diventa faticoso applicarsi e da cui non si trae nessuna soddisfazione, e nessun piacere: l’esatto contrario del divertimento dunque, mentre i minuti scorrono lentissimi e quella “parentesi” della vita sembra non finire mai. Un’esperienza che in un modo o nell’altro tutti si sono trovati a dover affrontare, talvolta per scoprire che in realtà alla fin fine quel compito esasperante poteva perfino rivelarsi interessante, talaltra per avere una semplice e inequivocabile conferma dei sospetti iniziali.

Ad “annoiarsi” seriamente stavolta sono due inservienti, incaricati di mettere ordine in un teatro abbandonato, i quali si accingono di malavoglia a fare quanto richiesto, tra polverosi pezzi di scenografie e vecchi costumi dimenticati; ma intanto mentre loro sbuffano e si lamentano, quello spazio apparentemente deserto inizia a prendere vita. Un vecchio baule si apre e ne emerge una figura colorata e stravagante: è un antico impresario che, richiamato dalla presenza del pubblico, «recupera dalla naftalina i suoi giochi d’ombre, le illusioni magiche, gli scenari sfarzosi, i balletti e le canzoni», provando a rinverdire i fasti e le glorie del passato e riproporre i vecchi successi, ma i due sembrano proprio «invulnerabili allo stupore».

Tuttavia il bizzarro personaggio non si arrende e prova in tutti i modi ad attirare l’attenzione degli inservienti, decidendo infine di tentare di coinvolgerli nel “gioco del teatro” per far loro scoprire la magia del palcoscenico, dove tutto diventa possibile, grazie al talento dei grandi interpreti, ma dove anche la più scalcinata compagnia di saltimbanchi o un gruppo di soubrettes, comici e cantanti, musicisti e artisti del varietà può incantare gli spettatori, far ridere o emozionare, regalando il gusto della meraviglia.

Sull’esito di questo “esperimento” non è dato sapere di più, se non assistendo allo spettacolo: trionferà l’arte, oppure i due operai porteranno a termine l’ingrato compito di sbarazzarsi di quegli oggetti, quei paesaggi dipinti e quei pezzi di stoffa ormai inutili, senza neppure accorgersi di quanto accade intorno a loro? Si può davvero restare immuni, non lasciarsi conquistare dal fascino del teatro? Oppure l’antico rito, dove la finzione diventa realtà, riuscirà a vincere la noia e perfino a “contagiare” quei due individui così distratti, fino a indurli a mettersi in gioco e diventare, magari per poco, per la durata di uno spettacolo, essi stessi “artisti”?

“Uffa!” conduce grandi e piccini alla (ri)scoperta del meraviglioso mondo del teatro, attraverso lo sguardo disincantato dei due inservienti, che ne incarnano l’aspetto più prosaico, insensibili almeno apparentemente all’atmosfera di un luogo vibrante di memorie e di storie… almeno fino a che da un baule spunta fuori quel tipo eccentrico che cerca in tutti i modi di rompere la monotonia della routine e risvegliare la loro immaginazione…

«Ispirato dai lunghi pomeriggi ad osservare un soffitto, dalla curiosità di aprire un cassetto e tastare il fondo, dall’entrare in un armadio per spuntare in un luogo incantato, “Uffa!” utilizza la noia come elemento necessario per la creatività, un motore inesauribile per i viaggi nella fantasia» – sottolineano gli autori e registi Francesco Cappai e Leonardo Tomasi -. La pièce, adatta a un pubblico di tutte le età, rappresenta «un omaggio all’immaginazione dei bambini, un evento colorato e brillante per celebrare il teatro nelle sue innumerevoli forme, un viaggio a partire dalla noia per scoprire cosa si nasconde oltre, un tributo alla capacità di notare l’incredibile nelle cose fugaci».

Biglietto: posto unico €5. Abbonamenti: 4 spettacoli €15, 8 spettacoli €30. Info e prenotazioni: 070.828331 – 377.7095932.

Exit mobile version