“S’intelligèntzia de Elias”: un giallo distopico in sardo che denuncia i problemi dell’Isola

L'autore Giuseppe Corongiu presenta il libro domani ad Olbia in dialogo con il sindaco di Oschiri Roberto Carta

Giuseppe Corongiu

Giuseppe Corongiu

Prosegue il tour di presentazione del libro “S’intelligèntzia de Elias”, romanzo distopico in apparenza giallo, ma in realtà di denuncia politico sociale attuale, scritto interamente in lingua sarda da Giuseppe Corongiu. Il volume, pubblicato dalla cagliaritana Janus Editore nella collana I Romanzi, verrà presentato nella sua nuova tappa promozionale domani ad Olbia, presso la biblioteca Ubik di viale Aldo Moro, a partire dalle ore 18:00. A dialogare con l’autore ci sarà Roberto Carta, sindaco di Oschiri.

Si parlerà approfonditamente di un’opera corposa – anche dal punto di vista della dimensione, sfiora le 500 pagine – e che tocca molti dei temi fondamentali della politica e della società dell’Isola di oggi e domani. Un giallo distopico e fantapolitico ambientato nel futuro prossimo fra il 2030 e il 2038, nel quale Corongiu sorprende per l’uso moderno ed elegante della lingua – discendente diretta della tradizione del sardo illustre letterario – e per le tematiche contemporanee che affronta, a beneficio di una lettura che scorre facilitata anche per i non “addetti ai lavori”.

Una sfida rara nel panorama isolano e delle lingue minoritarie, ma che conferma la linea culturale dell’autore da sempre schierato per la de-folklorizzazione e la “normalizzazione” unitaria della lingua regionale e del suo impiego in ogni ambito contemporaneo, moderno e tecnologico di avanguardia. Il giallo è stato presentato in numerosi festival e rassegne letterarie, tra cui il Salone del Libro di Torino, il Festival Vicino Lontano di Udine, il Festival letterario dei Giganti a Cabras, il Festival Dialoghi di Carta e quello Licanias, oltre a una miriade di presentazioni nelle biblioteche, librerie e piazza di ogni latitudine dell’isola, spesso con l’appoggio delle amministrazioni comunali o di sodalizi locali.

Il libro. La Sardegna post 2030 ha sconfitto il Covid e naviga verso il futuro nel bel mezzo della rivoluzione intercontinentale basata sui nuovi apporti tecnologici dell’intelligenza artificiale. Un giornalista fallito a caccia di rivincite, Elias Dessanay, si ritrova a indagare sulla misteriosa morte di una ragazza trovata cadavere a Cagliari, in un sottopassaggio dell’Asse mediano. È un viaggio nell’Isola di un domani ormai prossimo, nel quale la distopia è uno strumento per descrivere speranze mai sopite e problemi irrisolti dell’oggi. Il protagonista, antieroe pieno di vizi e difetti, agisce in competizione e collaborazione con Edoardo Curreli, alto ufficiale dei carabinieri in forza ai Servizi Segreti.

Lo stesso cronista racconta, attraverso dei flussi di coscienza, una vicenda che si snoda in un thriller politico – sociale contrassegnato da uno scenario fatto di disperazione generazionale, conflitti familiari, sesso malato, denuncia civica, autodeterminazione mancata, lingua negata, ipocrisia del sistema politico-culturale, spopolamento, contrapposizione città-campagna, false riforme, colpe ataviche, crisi editoriali, classe dirigente inadeguata e parassitaria. Tra colpi di scena, sorprese, personaggi ambigui e vicende rocambolesche, Dessanay, dopo tante bugie, scoprirà la verità e diventerà, particolare che racconta Curreli nell’incipit, protagonista di una svolta clamorosa nella storia sarda. Tutto mentre un inquietante consorzio di imprenditori, in combutta con una potente corporazione cinese, vuole sperimentare nell’Isola un piano tecnologico di avanguardia: sostituire il parlamento e il governo regionali, ormai ritenuti inadeguati all’autonomia, con un avanzatissimo programma di intelligenza artificiale.

Giuseppe Corongiu nasce a Laconi nel 1965 e vive da tempo a Cagliari. È stato in passato un esponente di spicco del movimento linguistico e identitario della Sardegna, animando numerose associazioni e iniziative e occupandosi in prima persona di politica linguistica come responsabile delle politiche linguistiche regionali dal 2004 al 2014. Dirigente della Pubblica Amministrazione, ex giornalista, traduttore, autore di numerosi studi, opere politiche e saggi sulla difesa e promozione delle minoranze linguistiche, dopo la pubblicazione, tra gli altri di “Il sardo una lingua “normale” (2013) e “A dies de oe” (2020) è alla sua seconda prova nel campo della narrativa in lingua sarda dopo l’uscita di “Metropolitània e àteros contos tòpicos, distòpicos e utòpicos” (2019).

Per ulteriori informazioni contattare il numero 328/6478828.

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