“Astor – Un secolo di Tango”, in Sardegna in scena l’omaggio al grande compositore argentino

Il Balletto di Roma porta sul palco la musica di Astor Piazzolla, eseguita dal vivo da Mario Stefano Pietrodarchi, in un emozionante “Concerto di Danza” che racconta la rivoluzione del Tango Nuevo

“Astor / Un secolo di Tango” del Balletto di Roma

Il fascino e la sensualità di “un pensiero triste che si balla”, secondo la fortunata definizione di Enrique Santos Discépolo che racconta la malinconia struggente e il fuoco della passione racchiuse nella danza popolare nata per le vie di Buenos Aires, sintesi folgorante di un intreccio di popoli e culture, con “Astor – Un secolo di Tango” del Balletto di Roma in cartellone in prima regionale martedì 7 marzo alle 21 al Teatro Comunale di Sassari, mercoledì 8 marzo alle 20:30 al Teatro Bocheteatro di Nuoro, giovedì 9 marzo alle 21 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale, venerdì 10 marzo alle 21 al Teatro Centrale di Carbonia e infine sabato 11 marzo alle 20:30 (turno A) e domenica 12 marzo alle 19 (turno B) al Teatro Massimo di Cagliari sotto le insegne della Stagione 2022-2023 de La Grande Danza organizzata dal CeDAC | Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna.

Un originale e affascinante “Concerto di Danza”, con le coreografie di Valerio Longo e la regia di Carlos Branca, nato in occasione del centenario della nascita del grande compositore argentino, tra gli artefici della “rivoluzione” del Tango Nuevo, che sposa alle melodie e alle metriche tradizionali stilemi jazzistici e altre suggestioni, in un raffinato gioco di “contaminazioni”, autore di brani indimenticabili e emblematici come Balada para un loco e Adiós Nonino, Libertango, Oblivion, Escualo, La muerte del Angel e le Cuatro Estaciones Porteñas oltre alla tango operita “María de Buenos Aires”, scritta assieme al poeta Horacio Ferrer.

Sotto i riflettori, i danzatori del Balletto di Roma – Nicola Barbarossa, Paolo Barbonaglia, Roberta De Simone, Alessio Di Traglia, Serena Marchese, Francesco Moro, Giulia Strambini e Alice Fenu – interpretano un avvincente racconto per quadri costruito sulle musiche di Astor Piazzolla, con inserti di brani originali e arrangiamenti di Luca Salvadori, nella intrigante colonna sonora eseguita dal vivo da Mario Stefano Pietrodarchi al bandoneón e alla fisarmonica, per un ideale viaggio oltre oceano, fino alla regione del Río de la Plata.

Omaggio al genio del celebre compositore argentino con “Astor / Un secolo di Tango” , con disegno luci di Carlo Cerri e costumi di Silvia Califano, una produzione del Balletto di Roma, realizzata con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Argentina e della Regione Lazio, ispirata alla figura e all’opera dell’artista di origini italiane, nato a Mar del Plata e cresciuto tra New York, dove la famiglia si era trasferita, e l’Argentina, che con il suo talento e la sua ricca inventiva ha saputo innovare il linguaggio del tango, senza tradirne lo spirito, ma reinterpretandolo in chiave contemporanea.

Tra le frequentazioni con Carlos Gardel e le lezioni di Alberto Ginastera e poi di Nadia Boulanger a Parigi (e proprio la brillante pianista e compositrice, già maestra di Leonard Bernstein, Aaron Copland, Philip Glass e Quincy Jones, lo esorta a seguire le proprie inclinazioni), il temperamento e le doti naturali del musicista argentino, ammaliato dal suono del bandoneón e dalle possibilità espressive degli strumenti a mantice, emergono insieme a un’impetuosa creatività, che si rivela nelle variazioni e improvvisazioni, come nella scrittura di pagine originali, ormai divenute pietre miliari nella storia del tango. Astor Piazzolla immagina il tango come un luogo dell’anima, una musica da ascoltare prima ancora che da ballare, in cui la tristezza e il pathos si fondono con la sensualità, in una felice e inimitabile alchimia: nelle sue partiture si coglie l’essenza più autentica e profonda di una musica “meticcia”, frutto dell’incontro tra genti di provenienza diversa, in cui il ricordo di una patria perduta si fonde alla potenza dell’eros, tra solitudine e desiderio.

“Astor / Un secolo di Tango” del Balletto di Roma è quindi un tributo al maestro argentino, «autore e interprete tra i più importanti di questa forma d’arte nata a fine ‘800 nei sobborghi di Buenos Aires» – come sottolinea Carlos Branca nelle Note di Regia –. «Sorto dall’esigenza di comunicare tra culture, lingue e tradizioni diverse, il tango ci ricorda chi siamo, da dove veniamo e qual è stato il percorso che ha indissolubilmente unito umanità distanti in un comune “non luogo”, oltrepassando oceani e confini. Proprio il mare è il fil rouge che unisce o separa nuovi mondi e speranze: uno spazio immenso da attraversare dove si rischia di perdersi; vortice di riflussi e moto ondulatorio che scandisce il ritmo di partenze e ritorni». Nell’originale e seducente “Concerto di Danza”, aggiunge il regista, le musiche di Astor Piazzolla «emergono come le vere protagoniste in una nuova armonia artistica danzata»: una narrazione intrisa di emozioni, in un variare di situazioni e stati d’animo messi in risalto dalle coreografie di Valerio Longo, nello scomporsi e ricomporsi di eleganti geometrie di corpi in movimento, sul ritmo sincopato del popolare ballo argentino.

«Un soffio, un respiro, quasi una parola, ci sveleranno la fragilità dell’uomo Piazzolla, ma anche quella di tutti noi che abbiamo subito una distanza forzata, una relazionalità dematerializzata, un contatto interrotto, una vita spezzata» – prosegue Carlos Branca –. «In scena un viaggio trasformativo in cui respiri e abbracci saranno al centro di azioni coreografiche intense, astratte e fuse in quel moto ondulatorio magico del bandoneón. La parola chiave sarà “coraggio”: quello declamato dai testi immortali di Jorge Luis Borges nei suoi tanghi e milonghe, così come quello dello stesso Piazzolla, che ha rotto gli schemi della musicalità del “tango viejo” per arrivare al “nuevo tango” che tanto lo ha reso celebre nel mondo. A dirigere tutti gli elementi compositivi di quest’opera/concerto sarà la maestria e l’esperienza di Carlos Branca, regista argentino di spicco sulla scena internazionale e profondo conoscitore dell’uomo Piazzolla».

«“Astor / Un secolo di Tango” – conclude Carlos Branca – rievoca i sentimenti degli odierni viaggiatori del mondo, l’umanità intera, andando oltre la purezza tecnica e rituale del tango, per rafforzarne energie, desideri e palpitazioni tutte contemporanee. Un concerto da cui fioriscono corpi capaci di esprimere l’audacia di un respiro mancato e quella di un abbraccio negato: primo atto d’amore dopo una violenza che tutto ha spazzato via, tranne la voglia di stringersi e ritrovarsi».

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