A Santu Lussurgiu stasera in scena “Una Favola al giorno” e gli “Amori da Palcoscenico” con Rossella Faa

Fantasia in scena e dialoghi tra innamorati al XIII Festival Percorsi Teatrali organizzato dal Teatro del Segno

Rossella Faa in "Amori da Palcoscenico"

Rossella Faa in "Amori da Palcoscenico"

Viaggio sulla giostra delle passioni con “Amori da Palcoscenico” – lo spettacolo del Teatro del Segno, ideato, diretto e interpretato da Stefano Ledda e liberamente ispirato ad alcune delle più celebri commedie – e tragedie – di William Shakespeare, Edmond Rostand e Carlo Goldoni, in cartellone stasera (sabato 4 settembre) alle 21 al “Teatro Che Non C’Era” nel Cortile della Scuola dell’Infanzia di Santu Lussurgiu (OR) per la XIII edizione del Festival Percorsi Teatrali organizzato dal Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda e con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura, della Regione Sardegna e del Comune di Santu Lussurgiu – nell’ambito di Intersezioni 2021 / rete di festival senza rete a cura di Fed.It.Art. Sardegna per una riflessione sul sentimento più universale fra teatro e canzoni.

Nel pomeriggio alle 17:30 nel Parco della Biblioteca di Santu Lussurgiu prende il via la rassegna “Una Favola al giorno” con letture ad alta voce di antiche e moderne fiabe a misura di piccolissimi e famiglie.

Riflettori puntati sugli “Amori da Palcoscenico” invece alle 21 nel teatro en plein air allestito nel Cortile della Scuola dell’Infanzia: Marta Proietti Orzella e Stefano Ledda insieme con l’istrionica musicista, compositrice e performer Rossella Faa nel ruolo di una moderna “cantastorie” proporranno un itinerario tra “Giochi, drammi, passioni amorose dai classici del teatro e della letteratura” per un coinvolgente e “interattivo” divertissement metateatrale in cui gli spettatori diventano essi stessi protagonisti – e artefici del destino dei personaggi.

Ingresso gratuito. È possibile prenotare inviando una e-mail a: percorsi.prenotazioni@gmail.com oppure telefonando o inviando un messaggio WhatsApp al numero 391.4867955.

Un’avvincente pièce che intreccia parole e note, indovinelli e turbamenti del cuore, tra fughe e inseguimenti – per un viaggio dietro le quinte, tra segreti e tecniche di recitazione, dai dialoghi silenziosi ma densi di poesia dell’arte del mimo alla seduzione in versi del “Cyrano de Bergerac”, ai riti del corteggiamento attraverso le diverse epoche, dal veleno della gelosia alla magia di un colpo di fulmine..

Amori da Palcoscenico” ovvero intriganti variazioni sul tema, dal folgorante incrocio di sguardi di “Romeo e Giulietta” che culmina nella celebre scena del balcone, tra promesse e giuramenti dei due adolescenti, incuranti dell’odio e della rivalità tra le rispettive famiglie, alla rivelazione dell’animo tormentato di “Otello” che, istigato da Jago, interpreta ogni gesto e ogni sguardo, ogni parola innocente della “sua” Desdemona come prova di un immaginario tradimento, fino a mettere in pratica l’affermazione di Oscar Wilde secondo la quale «ogni uomo uccide ciò che ama», distruggendo la vita di lei e la propria in un unico istante con un tremendo delitto.

Quel «mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre» è l’arma pericolosa con cui il Moro di Venezia annienta se stesso, ma anche, in modo più sottile, lo strumento con cui Mirandolina si diverte e tiene in pugno i suoi pretendenti, senza mai dare a nessuno di loro alcuna certezza, ma solo un’illusione che subito si dissolve, lasciandoli alla mercé della “Locandiera”. I capricci dell’avvenente imprenditrice, per nulla interessata a perdere la propria indipendenza ma ben decisa a trarre vantaggio dalla situazione, per il bene della locanda, feriscono crudelmente l’unico avventore tanto ingenuo da credersi invulnerabile, e per ciò stesso più interessante, eppure fin troppo facile preda della malizia di colei.

Se i sussurri di due giovani innamorati destinati a perire nella guerra tra Capuleti e Montecchi abbiano turbato l’incostante luna non è dato saperlo, ma perfino l’astro notturno potrebbe arrossire davanti all’infuocata dichiarazione di “Cyrano de Bergerac” per Rossana, in cui un bacio diventa «l’apostrofo roseo tra le parole t’amo» e il poeta, mascherato dietro la bellezza virile di un cadetto, conquista il cuore e la mente della donna con ardite metafore, senza mai trovare il coraggio di rivelarle la verità.

Un’antologia di dialoghi e discorsi d’amore per la pièce, impreziosita dalla voce e dalle musiche di Rossella Faa che, tra arie d’opera e ammalianti ballads, mette l’accento sulle infinite declinazioni del sentimento più antico e universale, dove si mescolano ironia e dramma, le imprevedibili regole dell’attrazione e le ragioni del cuore (che la ragione non conosce) al di là delle convenzioni della società.

Amori da Palcoscenico” quindi raccontati attraverso il meccanismo della finzione, che ha però il pregio di apparire più vera del vero e in cui per un istante come per incantesimo grazie alla complicità di artisti e pubblico una o più creature d’invenzione respirano, parlano, amano, soffrono o si rallegrano sulla scena e si compie, o meglio “arde” e si consuma la vita dei personaggi. Un inganno volontario che trasforma una favola in una storia emblematica, specchio della realtà, in grado di riassumere la complessità del mondo e le contrastanti sensazioni ed emozioni, e in particolare la forza e perfino la “pericolosità” delle passioni laddove ci si lasci dominare dagli impulsi senza opporvi il ragionevole freno del ragionamento e dunque della civiltà.

In chiave leggera e brillante gli “Amori da Palcoscenico” affrontano questioni fondamentali, oggi come ieri, ovvero il nodo dei rapporti e delle relazioni, tra l’innamoramento e il disincanto, fino all’estremo del “femminicidio” – argomento di dolorosa e scottante attualità – in una drammaturgia dove humour e intrattenimento si intrecciano ad un’indagine sulla natura umana, sulla fragilità e le paure, i desideri e le inquietudini, in un vivido affresco della società.

Tutti i giorni fino a mercoledì 8 settembre alle 17:30 l’appuntamento con “Una Favola al giorno” al Parco della Biblioteca con letture “animate” a cura degli attori e delle attrici del Teatro del Segno.

Tra ironia e poesia – domenica 5 settembre alle 21 al “Teatro Che Non C’Era” nel Cortile della Scuola dell’Infanzia di Santu Lussurgiu – con “Una botte e via” (produzione Teatro del Segno) di e con l’attrice Monica Zuncheddu accompagnata dalla cantante Stefania Secci Rosa e dalla chitarrista Francesca Puddu in un itinerario tra i versi di Catullo e William Butler Yeats, il mito di Gilgamesh e le parole di Wislava Szymborska fino alle “liriche” descrizioni del “critico sensoriale” Luca Maroni, in una raffinata antologia di testi letterari e celebri o inedite melodie ispirati al vino.

S’intitola “Dov’è il filo?” il nuovo spettacolo ideato e “animato” da Agostino Cacciabue e Rita Xaxa, con la regia di Stefano Ledda e Gennaro Ponticelli (produzione Teatro Tages e Teatro del Segno) in cartellone lunedì 6 settembre alle 21: “una storia di marionette e marionettisti” in cui due artisti impegnati nella creazione di un nuovo lavoro, tra danzatrici esotiche e stravaganti fachiri, il volo di una farfalla e la storia di un omino di ferro, scoprono la vita segreta degli oggetti, tra realtà e sogno.

“S’Accabadora” di Anfiteatro Sud con drammaturgia e regia di Susanna Mamelimartedì 7 settembre alle 21 – racconta il legame strettissimo tra due sorelle, complici e rivali, come ne “Le Serve” di Jean Genet: in scena Elisa Pistis e Marta Proietti Orzella, sulle musiche originali di Paolo Fresu, incarnano due immagini diverse, quasi speculari di una femminilità negata, nell’epilogo di un dramma familiare che s’intreccia alla leggendaria figura di colei che custodiva nell’immaginario sardo il segreto dell’inizio della vita, e della fine.

Sulle tracce di Dante Alghierimercoledì 8 settembre alle 21 – con Giuseppe Moledda, Luca Martinelli, Beatrice Magoga, Mikel Marini e Stefano Lanzi – giovani studenti di lettere che svelano l’attualità della “Divina Commedia” in “Me l’ha detto Dante”, una narrazione a più voci sulle note del contrabbasso di Federica Josè Are: ciascuno parla del suo personale rapporto con l’opera del sommo Poeta, dello sguardo profetico e dell’universalità dei temi, alla luce della propria sensibilità (produzione Teatro del Segno – in collaborazione con il Centro di Poesia Contemporanea dell’Università di Bologna).

“I Giganti della Montagna” – in forma di studio – giovedì 9 settembre alle 17.30 per un’anteprima della mise en scène del dramma pirandelliano (nuova produzione di Teatro Zeta e Teatro del Segno), con la regia di Manuele Morgese e le coreografie di Francesca La Cava: frammenti del testo, metafora della morte dell’arte in una civiltà materialista, incapace di riconoscere la poesia, dove la “Favola del figlio cambiato” può essere rappresentata solo nella villa di Cotrone, tra gli Scalognati.

Infine – giovedì 9 settembre alle 21 – i ritmi e i suoni dell’Isola, nel concerto dei Brinca, il World Music Ensemble fondato da Paride Peddio e Jonathan Della Marianna, che reinterpreta la tradizione musicale sarda in chiave contemporanea: sul palco Paride Peddio all’organetto in trio con Davide Pudda alle chitarre e Federico Di Chiara all’armonica e voce, che disegneranno la colonna sonora dell’ultima notte dei Percorsi Teatrali a Santu Lussurgiu (produzione Symponia – distribuzione Palazzo d’Inverno).

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