Domani il terzo appuntamento con le anteprime del “Cabudanne de sos poetas” a Seneghe

Alla Domo de sa Poesia Mario Cubeddu dialogherà con Luca Manunza della sua recente esperienza in Occitania, ospite con la sua raccolta di poesie “Areputzu” al Garage des Lectures

Mario Cubeddu al “Cabudanne de sos poetas”, 2021. ? Alice Mastino

Mario Cubeddu al “Cabudanne de sos poetas”, 2021. ? Alice Mastino

Proseguono a Seneghe le anteprime della XIX edizione del “Cabudanne de sos poetas”, sabato 5 agosto alle 21:30. Un bel viaggio stavolta in Occitania con il poeta e scrittore Mario Cubeddu, tra i fondatori dell’associazione Perda Sonadora e del Cabudanne de sos poetas, presidente della stessa associazione per quindici anni.

Ospite di recente al Garage des Lectures occitano con alcune delle sue poesie in sardo contenute nel volume “Areputzu – Asfodelo”, pubblicato da Vydia Edizioni D’Arte nel 2021, tradotte per l’occasione in occitano e francese da Bruno Peiras e da Franc Ducros, sarà al centro del terzo incontro delle anteprime del festival di poesia nella cornice suggestiva del cortile della Domo de sa Poesia per dialogare insieme a Luca Manunza intorno alla complessità e alla ricchezza di questa esperienza occitana.

Un’imperdibile occasione anche per riflettere sullo stato delle questioni linguistiche nelle due “nazioni” e sull’importanza primaria della lingua e della letteratura che sono sempre state di grande valore per la questione Occitana, in un interessante confronto che offre spunti riflessione sulla “questione sarda” fra tradizione culturale e linguistica.

Ho avuto la fortuna di poter entrare nella vita culturale dell’Occitania grazie all’aiuto dei poeti occitani Bruno Peiras e di Frederic Fijac, di Giselle Pierra, linguista e docente all’Università Paul Valery di Montpelleir III e Franc Ducros, poeta, traduttore, saggista. Ho conosciuto l’Istituto di Studi Occitani, il Museo Joubert di Carcassonne, gli organizzatori del Festival di Salinelles, il Garage di Letture di Giselle e Franc e i loro amici, la famiglia Lépineux, il Sindaco e gli abitanti di Soulatge, insegnanti e alunni della Calandreta di Carcassonne – racconta Mario Cubeddu – La prima cosa che ho imparato in Occitania è che se vogliamo la lingua sarda la dobbiamo amare e soprattutto usare. Un esempio è la loro scuola in cui si parla e si scrive la propria lingua e con la stessa lingua si impara a conoscere il mondo confrontandosi con esso e con gli strumenti della nostra cultura”.

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