Domenica 28 agosto al via la 122ª Festa del Redentore di Nuoro

Tra sacro e profano, anche quest’anno la festa organizzata dal comune di Nuoro non rinuncia a celebrare il proprio omaggio al Cristo Redentore, la cui statua è collocata presso il Monte Ortobene

La statua del Cristo Redentore a Nuoro. 📷 Marco Cau

La statua del Cristo Redentore a Nuoro. 📷 Marco Cau

Il 28 agosto 2022, ultima domenica del mese, prenderà avvio a Nuoro la 122ª edizione della Festa del Redentore, uno tra i più significativi e seguiti appuntamenti dell’estate nuorese. La ricorrenza viene celebrata, con cadenza annuale, per ricordare la collocazione, avvenuta nel 1901, della statua bronzea del Cristo Redentore sulla cima del Monte Ortobene e la conseguente benedizione di quest’ultimo. Connubio perfetto tra cerimonia religiosa e manifestazione civile, essa rappresenta una delle festività maggiormente radicate nella Sardegna centrale e rappresenta, assieme alla Festa di Sant’Efisio a Cagliari e alla Cavalcata Sarda sassarese – entrambi appuntamenti collocati nel mese di maggio – uno dei più grandi raduni folkloristici dell’isola.

La Festa del Redentore ebbe origine in occasione del Giubileo sacerdotale del 1900, il Papa Leone XIII espresse l’intenzione di celebrare l’inizio del nuovo secolo, facendo collocare alcuni monumenti dedicati al Cristo Redentore su 19 cime montuose situate in diverse regioni italiane, una per ciascun secolo di cristianità; inoltre, una ventesima effigie sarebbe stata eretta in onore dello stesso Papa. Tra le vette designate per il progetto, venne scelto anche il Monte Ortobene (955 metri): per reperire i fondi necessari alla costruzione del monumento, vennero sfruttate le sottoscrizioni sostenute dalla stampa sarda e il ricavato di una lotteria. L’operazione di posizionamento del simulacro avvenne il 29 agosto 1901: realizzato in bronzo dallo scultore calabrese Vincenzo Ierace, esso pesa 18 quintali ed è alto 7 metri. Da questo momento in poi, si sviluppò un culto tale da rendere la zona non solo un luogo di devozione per gli stessi abitanti, ma anche un’importante mèta turistica.

Gli anni ‘20 del ‘900 rappresentarono, per il territorio barbaricino, un periodo di notevoli cambiamenti: nel 1926, Nuoro passò dall’essere un piccolo borgo di pastori ad assumere il titolo di capoluogo della terza provincia sarda istituita dal regime fascista. Pian piano, la nuova situazione sociale derivata dall’intromissione del fascismo nell’organizzazione del tempo libero – attraverso l’Opera Nazionale del Dopolavoro (OND) – comportò l’introduzione di festeggiamenti civili in occasione della commemorazione del Redentore, del tutto scissi dalla componente religiosa: per esempio, nel 1935, assieme alle manifestazioni tradizionali, vennero eseguiti anche canti popolari, ci furono fuochi d’artificio, concerti, corse dei cavalli ed altre attività, ma, in particolare, venne istituita la Sagra del costume e la sfilata del corteo dei costumi regionali. Si paventò, quindi, il rischio legato ad una visione troppo turistica della festa, questione che portò a discutere circa la necessità di distinguere tra riti sacri e profani e che stabilì, infine, la decisione di distribuirli in giorni diversi: da qui, la denominazione anche di Sagra del Redentore, in virtù di questa successiva integrazione più laica.

Generalmente, ogni anno i festeggiamenti civili iniziano la domenica antecedente al 29 agosto: per l’occasione, proprio in tale giornata si svolge la sfilata in costume dei vari gruppi folk provenienti da tutta l’isola, seguiti dai cavalieri e dalle amazzoni, anch’essi in abito tradizionale; è, inoltre, consuetudine che la stessa mattina presenzi anche un corteo di maschere del Carnevale barbaricino e sardo in generale. La giornata termina poi presso l’Anfiteatro comunale Quadrivio con il cosiddetto Festival Regionale del Folklore, durante il quale ciascun gruppo di ballo sardo si cimenta in coreografie, accompagnato da launeddas, fisarmoniche e cori di canto a tenore.

La festa religiosa vera e propria ha inizio la sera del 28 agosto, con una fiaccolata di preghiera lungo le strade cittadine; la mattina successiva, il 29 agosto – data a cui rimane tutt’ora ancorato il rito sacro – i fedeli compiono un pellegrinaggio a piedi dalla Cattedrale verso il Monte Ortobene, presso il quale verrà poi celebrata una Messa solenne, seguita poi da una processione con la statua del Redentore lungo l’anello del Parco Monte Ortobene.

Come già accennato, l’edizione di quest’anno avrà inizio domenica 28 agosto: dopo la sfilata a piedi in costume, a partire dalle 10:00 del mattino, verso le 12:00 dovrebbe essere la volta del corteo dei cavalieri e delle amazzoni; verso le 19, invece, avrà luogo il Festival Regionale del Folklore presso l’Anfiteatro comunale. Salvo modifiche dell’ultimo momento, il percorso osservato durante la manifestazione sarà quello compreso tra viale del Lavoro, via Lamarmora, corso Garibaldi, piazza Mazzini, via Monsignor Bua, piazza Santa Maria della Neve. Lunedì 29 agosto, alle 6 del mattino, partirà il pellegrinaggio che, dalla Cattedrale, giungerà fino al Monte; ivi, alle 11 verrà celebrata la Messa, accompagnata dai canti dei cori nuoresi.

Per avere informazioni dettagliate in merito alle attività collaterali che verranno proposte quest’anno – mostre, degustazioni, spettacoli – ed indicazioni più specifiche sulle varie giornate, bisognerà attendere il programma ufficiale della manifestazione.

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