Ricostruzione storica e racconto fantastico e avventuroso nel romanzo d’esordio di Mario Petillo

Chi non ha amato le avventure di Peter Pan? Chi non ha simpatizzato per il bambino che sapeva volare e non voleva crescere? E chi non ha provato antipatia per il cattivo Capitan Uncino? Beh, potremmo dire tutti! Vi siete, però, mai chiesti da dove arriva l’odio di Uncino per Peter e come abbia fatto ad arrivare all’Isola che non c’è?

Nel romanzo di James Matthew Barrie questi aspetti sono taciuti, sappiamo solo che Uncino era stato con il famigerato Barbanera e aveva studiato a Eton.

Questi due dati storici sono serviti a Mario Petillo per intraprendere una ricerca storica, che gli ha consentito di ricostruire la vicenda umana del pirata James M. Turner e intrecciarla con la fantasia in un romanzo appassionante dal titolo “James Hook. Il pirata che navigò in cielo”, edito da Scatole Parlanti.

La vicenda parte da lontano, dall’infanzia di James, che perde presto l’affetto della madre e cresce con un padre che sembra privo di slanci affettivi. Il piccolo James ha però voglia di conoscere e di studiare, ma il suo percorso scolastico non è per niente facile ed è proprio a scuola che inizia a covare «la rabbia, l’odio e il desiderio di vendetta». Tuttavia, James Hook ha l’animo buono e lo capiamo ora, attraverso la descrizione che Petillo ne dà nel suo romanzo, dove incontriamo un Capitano Uncino vecchio, stanco, che vorrebbe appendere al chiodo risentimenti e ricordi e approdare ad un porto sicuro.

Grazie al racconto che Hook fa al suo vecchio compagno Spugna, conosciamo la causa dell’odio di Capitan Uncino verso Peter Pan, ma ripercorriamo anche un’epoca storica fatta di avventure piratesche con personaggi realmente esistiti.

In questo romanzo fantasy dal sapore storico, Mario Petillo ha indagato la psicologia di un uomo entrato nell’immaginario collettivo per diversi aspetti, quello avventuroso, quello che gli fa vestire i panni del cattivo, ma anche e soprattutto quello di un uomo reale, in carne ed ossa, estremamente intelligente e coraggioso, che «vivendo in prima persona le vicende di una città attanagliata dai briganti e dall’assenza di una legge: avrebbe voluto mettere un freno a tutto ciò, avrebbe voluto mettere le mani sugli atti e ristabilire l’ordine delle cose nella sua Inghilterra».

Turner immaginava per sé una vita di studi, quegli studi umanistici che gli avrebbero permesso di cambiare le cose e raddrizzare ciò che non andava nella sua Inghilterra, ma qualcosa è andato storto e ora sappiamo cosa. Mario Perillo ci consegna con il suo romanzo una storia appassionante, ben scritta e coerente, una ricostruzione storica meticolosa, che si sposa benissimo con il dato fantastico. Tutto questo ci fa simpatizzare particolarmente con Capitan Uncino, ce lo rende più vicino e accessibile e da questa storia rivedremo con qualche riserva la figura di Peter Pan.

Titolo: James Hook. Il pirata che navigò in cielo
Autore: Mario Petillo
Genere: Fantasy/Storico
Casa Editrice: Scatole Parlanti
Collana: Mondi
Pagine: 200
Prezzo: €15,00
ISBN: 978-88-328-11-872

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