“Il racconto di un sogno. Ritorno a Twin Peaks” di Ilaria Mainardi: un interessante saggio sul capolavoro seriale di David Lynch

Kyle MacLachlan in un fotogramma di Twin Peaks. ? Suzanne Tenner/SHOWTIME

«Con un panorama mutato, e non poco, David Lynch, da sempre incuriosito dalle potenzialità della rete e ormai regista all’acme della reputazione critica da vari decenni, e Mark Frost, proprio loro che erano riusciti a imprimere memorie indelebili nell’immaginario analogico, hanno dovuto confrontarsi. Lo hanno fatto da artisti, permeati dalla vita che brulica intorno a ogni nuovo progetto (anche a un progetto lungo quasi trent’anni), ma immuni da condizionamenti e dalle mode. E hanno realizzato un capolavoro»: sono le parole di Ilaria Mainardi nella premessa al saggio “Il racconto di un sogno. Ritorno a Twin Peaks”.

L’autrice ci ricorda che nel 2017, anno di uscita del terzo capitolo del capolavoro di David Lynch, il grande regista, artista e musicista americano è riuscito, di nuovo, a sconvolgere il mondo della serialità televisiva – «“Twin Peaks. Il ritorno” parla con noi ma non parla di noi, se si vuole intendere un dialogo rassicurante e ligio alla più fintamente progressista omologazione postmoderna. Si tratta di un’opera d’arte vera, per questo sfidante e non confortevole nella sua natura imprendibile e magmatica nel suo voler essere, o non voler essere affatto ma risultare comunque eterna».

“Twin Peaks. Il ritorno” è un’opera complessa e simbolica che rifugge a qualunque tentativo di interpretazione e che sembra quindi non appartenere al nostro tempo iper analitico; questo terzo capitolo è inoltre riuscito nell’incredibile impresa di doppiare e forse superare la qualità dei primi due atti, usciti quasi trent’anni fa ma che ancora si possono godere con grande soddisfazione.

L’autrice si concentra soprattutto sull’evidenza che David Lynch progetti delle opere che possano diventare tutt’uno con coloro che le osservano, «modificando e lasciandosi modificare dagli spettatori a ogni visione, stabilendo una connessione con la coscienza più che con la materia».

Portando anche esempi degli altri lavori del regista, Mainardi afferma di trovarsi spesso di fronte a un linguaggio ibrido, fatto di pittura, filosofia e neurobiologia, che non tollera di essere indagato – «Il lavoro è così pulsante che qualsiasi esegesi mi parrebbe profanatoria, quasi il tentativo di dissezionare un presunto cadavere che invece è una creatura fervente di vita».

E la stessa autrice decide di analizzare “Twin Peaks. Il ritorno” attingendo dall’arte figurativa e visiva, così come dalla meditazione trascendentale, dallo sciamanesimo, dalla filosofia e dalla psicologia, compiendo un viaggio appassionante all’interno del labirintico capolavoro di un artista unico nel suo genere – «Questo è solo un racconto perché altro, almeno per quanto mi riguarda, non potrebbe essere se non, forse, il racconto di un sogno».

Titolo: Il racconto di un sogno. Ritorno a Twin Peaks
Autore: Ilaria Mainardi
Genere: Saggistica
Casa Editrice: Les Flâneurs Edizioni
Pagine: 154
Prezzo: €14,00
ISBN: 978-8831314848

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