“Raines Quest: I Signori delle Ombre” di Simone Giusti, avventure picaresche in Sword&Sorcery ‘500

Bentrovati amici lettori,
oggi vi presento un libro che si discosta per genere da tutti quelli che ho letto quest’anno: si tratta di Raines Quest: I Signori delle Ombredi Simone Giusti, un Fantasy storico con le illustrazioni di Matteo Macchi.

Come sottofondo musicale per la lettura vi suggerisco He’s a Pirate di David Garrett, un brano che si adatta perfettamente a questa storia.

Raines Quest” è il primo volume della saga ideata da Simone Giusti, un archeologo che ha studiato narrazione, sceneggiatura e regia. Simone è autore di decine di racconti e romanzi di genere, scrive e dirige videoclip, spot, serie web e cortometraggi. Tra i premi vinti Shortbuster su iLIKE.tv e Narratopoli di Cento Autori. Ha al suo attivo diversi romanzi, “Incubo”, “Guerre corporative”, “Il giardino di Boscofitto”, “Pisa connection”, “Ragnarok”, “Portland”, “Scacco matto al re bianco”. È appena uscito il suo nuovo romanzo, al quale ha lavorato per undici anni, “La Carne e l’Amore”, un mix tra storico, rinascimentale, rosa e d’azione, diviso in quattro volumi: Dell’Amore, Della Carne, De’ Pirati e Della Guerra, insomma una saga per tutti gli appassionati.

Ma parliamo di questa nuova serie. Prima di tutto per chi non lo sapesse lo sword&sorcery è una versione del fantasy dove non c’è un bene e un male che si fronteggiano, nello sword&sorcery il male è dappertutto ed è dentro ogni essere umano.

La storia inizia col rapimento di una bellissima donna, Jasmine che è anche la preferita dell’harem di un sultano malvagio, Raines e i suoi compagni sono intenzionati a chiedere un riscatto ma non hanno messo in conto di essere inseguiti dal perfido Visir del sultano, purtroppo per loro niente va come hanno programmato e tra fughe rocambolesche e piacevoli imprevisti dovranno rivedere i loro progetti.

Proprio l’inizio della storia ha attirato la mia attenzione, le schede illustrate con la descrizione dei personaggi ti fanno entrare subito nella storia, ma anche lo stile dell’autore che conosco bene, Simone infatti è molto bravo nel creare la suspence, ma anche episodi adrenalinici che ti fanno leggere una pagina dietro l’altra, condite da sequenze divertenti.

La prosa è scorrevole e coinvolgente, un altro aspetto molto importante è la caratterizzazione dei personaggi che in questo contesto non dovevano certo essere scontati, le descrizioni fisiche sono apprezzabili, ma ancora di più quelle caratteriali. Ho provato simpatia per Raines, un uomo incurante del giudizio altrui e con delle debolezze. Interessante anche la ricostruzione storica, merito del passato da archeologo dell’autore, per me sono i dettagli che fanno una bella storia.

Raines Quest ha davvero gli ingredienti giusti per piacere anche se, come avevo già detto in passato all’autore, a volte risulta frettoloso, gli episodi sono brevi, forse troppo e alcune sequenze a mio avviso avrebbero avuto bisogno di respiro proprio perché quando leggi una storia che ti piace le descrizioni sono necessarie.

Ringrazio Simone per avermi riportata indietro alla mia infanzia e alle epiche avventure de Le Tigri di Monpracem, Sandokan e la serie tv interpretata da Kabir Bedi, se siete della mia generazione sapete a cosa mi riferisco. Ma per i più giovani posso dire che è una saga appassionante anche per gli amanti dei pirati. Non vedo l’ora di leggere il secondo capitolo, consiglio la lettura a tutti gli amanti dei fantasy ma anche a coloro che cercano nuove letture non troppo impegnative.

Se siete curiosi di seguito una breve intervista all’autore che ringrazio insieme a Simona Mirabello ufficio stampa per avermi coinvolto in questo nuovo progetto.

Buona lettura
Aurora Redville

Quando nasce l’idea di questa saga?
L’idea è vecchia. Raines coi suoi compagni d’avventure nasce infatti nel 2011, ben dieci anni fa! Nasce come divagazione scanzonata e divertente dal mega romanzo storico super accurato che avevo scritto nei precedenti nove mesi (tra l’altro uscirà ad aprile diviso in quattro volumi. Il titolo è “La Carne e l’Amore”).
Con Raines volevo un personaggio spaccone, irriverente e superficiale, ma determinato, per niente frustrato, e soprattutto pronto a sogghignare di fronte a qualunque difficoltà. In pratica un Jack Burton o un Ash Williams del 1500.
Così scrissi il primo romanzo e poi subito un seguito per circa 500 pagine di storie. Iniziai ad appuntare molte informazioni per la terza storia della saga (quella ambientata a Malta che cito all’inizio di Raines Quest), ma allo stesso tempo sentii che Raines non aveva ancora una dimensione sua al cento per cento. Mi serviva una sua mitologia, non volevo legarmi al folclore cristiano/cattolico o ad altre cose già esistenti sul modello Lovecraft o giù di lì. Così Raines andò in tribuna ad assistere alle altre storie che intanto scrivevo, finché un giorno Italian Sword&Sorcery mi chiese di scrivere storie per il suo sito, e lì Raines si risvegliò. Sì, perché ormai la mitologia c’era, la mentalità pure ed eravamo pronti per partire.
Adesso quei romanzi scritti dieci anni fa fanno parte del background di Raines, ma è probabile che un domani usciranno come prequel della saga che sto scrivendo ora.

Chi è Raines e chi sono i personaggi delle sue avventure?
Raines è un mercenario doppio soldo (vale a dire pagato il doppio) che lavora soprattutto per gli imperiali. Il suo nome è Rainero, Raines è il nomignolo che gli affibbiarono gli spagnoli quando era un giovincello e da allora è così che si fa chiamare. È un tipo deciso, che se ne frega, non teme il giudizio, non sa neanche cosa sia, e si comporta sempre e comunque come gli va. Ha però una debolezza: l’oro. E così va sempre a finire che si trova a lottare contro stregoni o contro mostri disumani con la promessa di racimolare quel fantomatico gruzzolo che gli permetterà di vivere il resto dell’esistenza tra gozzoviglie e belle figliole. Promesse, sempre promesse…
In quanto ai compagni, due sono quelli storici. Cuoio lo spadaccino è un infallibile maestro di spada, combatte con due toledo con cui affetta tonnellate di nemici. Parla poco e prega Dio. Grugno è un archibugiere gretto e tarchiato, con un morione in testa e con la simpatia tipica della spalla del protagonista. È fedelissimo di Raines, ma non è un leccapiedi.
E infine c’è Bombarda. Ebbene, lui è un ex pirata uscocco, in pratica uno della resistenza anti-turca. Ha una gamba archibugio, lunghi baffoni biondi che svolazzano al vento e combatte con una spingarda con la quale maciulla innumerevoli avversari.
E poi ci sono le belle fanciulle, una per ogni avventura. Accade un po’ quello che succede nei film di James Bond o di Indiana Jones.

Questa saga ha una sua strutturazione?
I signori delle ombre”, così si intitola il primo volume della saga di Raines Quest, racconta il momento in cui ho deciso di far decollare le avventure di Raines, vale a dire quando lui è già discretamente famoso, è già inguaiato col papato e conosce già tutto o quasi di stregoni e mostri. Insomma, queste robe non sono più una novità come lo sarebbero per gli altri comuni mortali.
Seguiranno storie, sempre tre per ogni volume, che saranno cronologicamente successive a queste, come vere e proprie stagioni di serie tv. La saga ha già due seguiti ideati e uno in scrittura. Non solo, ha già un paio di librigame in costruzione e un’ambientazione per gioco di ruolo anch’essa in scrittura.
Riguardo ai librigame, saranno sul modello del fantastico “Lupo Solitario”, vale a dire che tu creerai la scheda del tuo personalissimo Raines e lancerai i dadi per combattere, per parlare e per agire. Inoltre la storia avrà diverse uscite e diverse linee parallele. Ti sembrerà di giocare di ruolo, che poi è il bello dei librigame.
Riguardo ai prequel, è probabile che usciranno più in là, quando il mondo di Raines Quest sarà più strutturato. Racconteranno di quando Raines ha scoperto la dimensione del magico e di quando ha fatto arrabbiare il papato.

Altri tuoi progetti futuri?
Sto lavorando a un progetto magnifico. Si chiama Quest Master ed è un motore di gioco di ruolo che unisce la giocabilità lancia-dadi della vecchia scuola alla narrazione e libertà di movimento attuale. Velocità, immediatezza, passione.
Tutto questo in un sistema adattabile a qualunque scenario, dal fantasy allo storico, dal fantascientifico al pulp, ma sempre in chiave eroica. Quindi si mostrano i muscoli, si fanno sogghigni, si va dritti al sodo.
La cosa bellissima è che il progetto è “open”, vale a dire che io lavorerò (lo sto facendo da anni ormai e testando col mio gruppo di giocatori) alle meccaniche, alla creazione del personaggio e ad alcune ambientazioni, ma poi saranno gli altri appassionati a creare le loro ambientazioni che diverranno ufficiali Quest Master. In pratica, giochi, ti appassioni, crei la tua ambientazione, la pubblichi secondo le linee guida Quest Master, e i guadagni sono tutti tuoi. È una tavola rotonda e nessuno è il re.
Quest Master avrà al suo interno anche l’espansione Arcade per giocare in solitario. E sarà diversa da tutto ciò che c’è in commercio.

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