Buongiorno amici lettori, oggi è la giornata ideale per pubblicare la recensione di un giallo, infatti il clima è uggioso e dalla finestra posso vedere la nebbia.
Ho scelto per voi un romanzo che ho letto ad agosto mentre comodamente sdraiata sotto l’ombrellone ho condiviso la lettura con mio marito e alcuni vicini che tendevano l’orecchio e dopo essersi sciolti commentavano le situazioni. “Cerco te” di Mauro Mogliani, Leone editore, 2018.
Mettete subito In The End dei Linkin Park e leggete.
Trama. L’ispettore Nardi che vive a Macerata riceve una lettera misteriosa, firmata da un certo Nessuno che dà inizio a un gioco perverso: quattro donne verranno sequestrate in successione e liberate dopo sette giorni; staranno meglio di prima, assicura Nessuno. Le donne rilasciate sono in stato confusionario e non ricordano più nemmeno chi sono. Spetterà a Nardi con l’aiuto dell’ispettore Gambuti, scoprire cosa lega tutte le vittime, per anticipare le mosse del sequestratore, e impedire che compia l’annunciato finale.
Quando ho iniziato a leggere questo thriller ho compreso che il meccanismo narrativo poggiava sulla deadline, il tempo che scorre, l’esito drammatico che si avvicina. Una dinamica che di certo ci riporta alla lotta contro il tempo.
L’ambientazione in una città italiana come Macerata mi piace molto, la realtà di provincia con la sua peculiarità e ci lascia intuire che i personaggi siano ispirati a persone reali, Mogliani è stato molto bravo nel caratterizzarli, li ha resi persone comuni, come ad esempio Mario il barista.
Il commissario Nardi e l’ispettore Gambuti funzionano molto bene insieme, tanto che sin dall’inizio sono stata coinvolta nelle loro vicende, ipotizzavo gli esiti delle indagini e analizzavo gli elementi in loro possesso. Almeno una volta ho dubitato che il colpevole fosse uno dei protagonisti, e ogni volta riusciva a confondermi le idee.
Il libro tiene dall’inizio alla fine, non ci sono cali nel ritmo, è una corsa contro il tempo che passa inesorabile, ma anche un’analisi della psiche umana, Nessuno è infatti un manipolatore perverso, una minaccia per la città e soprattutto per le donne.
Il commissario è messo a dura prova, riuscirà a catturarlo prima della scadenza?
Consiglio vivamente questo libro agli amanti del genere ma anche a chi vuole avvicinarsi ai gialli, non ci sono infatti scene particolarmente cruente.
Il finale vi lascerà col fiato sospeso!
Buona lettura
Aurora Redville
Di seguito una breve intervista a Mauro Mogliani.
Che lavoro fai?
«Sono un artigiano, creo e produco scatole di cartone per diversi articoli: scarpe, profumi, cosmetici, abbigliamento, bottiglie di vino, olio, grappe e tanto altro.»
Quando è nata la passione per la scrittura?
«Esattamente sei anni fa, quando ho finito di leggere Io uccido di Faletti. Non so nemmeno io il perché, ma è andata proprio così. Sentii il bisogno e la voglia di scrivere. Una settimana dopo avevo una storia e ho iniziato Nessuno sa chi sono io. Sa cosa ho pensato? A quarantatre anni sarà arrivata l’anima di qualche vecchio scrittore?»
È il tuo primo romanzo?
«Cerco te no, è il terzo, anche se lo considero il mio vero esordio. Nel 2014 è uscito Nessuno sa chi sono io e, nel 2016 Racconti per insognia entrambi editi con la Italic Pequod. Il primo è un thriller, dove troviamo alcuni personaggi, come l’ispettore Nardi e il barista Mario, che sono in Cerco te, l’altro è una raccolta di racconti brevi.»
In questo romanzo ci sono tratti autobiografici? Qualcuno dei personaggi è reale e ti sei ispirato a lui/lei?
«Quasi tutta la storia è presa da tutto ciò che mi circonda, pezzi di un puzzle rimessi insieme con tanto di fantasia e naturalmente lo stesso vale per i personaggi. L’ambientazione e i caratteri dei personaggi, a mio modo di vedere, rispecchiano molto la provincia di Macerata. Mario, il barista, è il frutto di due persone messe insieme: il sottoscritto e un mio caro amico. L’ispettore Nardi è il mio coprotagonista, perché io sono l’altro… Nessuno, il protagonista! I segreti che vengono fuori nel libro, sono segreti che ho ascoltato nella realtà, quindi, ritengo tutti i personaggi reali con un’anima configurata.»
Stai scrivendo qualcosa?
«Nei primi giorni di agosto ho ultimato i ritocchi del nuovo romanzo e l’ho presentato alla casa editrice. Sarà il seguito di Cerco te e uscirà, credo, a febbraio del nuovo anno.
Raccontami qualcosa che ha cambiato la tua vita
«In realtà per farti cambiare vita dovrebbe succederti un fatto eclatante, nel bene e nel male, che a me ancora non è capitato. Ci sono comunque degli eventi che nel corso della vita danno delle direzioni, come naturale che sia: l’adolescenza, il lavoro, il matrimonio, la nascita di un figlio, la morte dei nonni o dei genitori, un divorzio, eccetera.
A dirti il vero ultimamente un episodio mi ha frastornato più degli altri e è andato molto vicino a farmi cambiare vita… la vita no, la casa sì però: il terremoto. Sì il terremoto mi ha colpito nella mente, ha lasciato il segno, mi ha lasciato a lungo una paura reale mai provata prima. Una paura che non riesco ancora a scacciare, che è dentro e fuori di me.
Tant’è che questo evento è stato l’incipit per il mio nuovo thriller… il seguito di Cerco te sarà incentrato sulla paura e parlerà del terremoto. Come si fa a parlare di terremoto in un thriller? Lo scoprirai presto.